Tito Boeri contro la Manovra: si ripete il confronto tra il presidente INPS e il governo sullo sfondo delle modifiche al sistema pensionistico in programma da parte dell’esecutivo M5s-Lega. Come riportato dall’Ansa, intervenendo a margine di un convegno a Bologna, Boeri ha spiegato che a suo dire nella Legge di Bilancio c’è “un segnale di maschilismo nel momento in cui va a dire manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne, e va a non rifinanziare il congedo di paternità che era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità“. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, non si è fatta attendere la replica da Shanghai del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio:”Riattiviamo il programma opzione donna: andatelo a dire a chi definisce maschilista questa manovra“.
BOERI, NELLA MANOVRA “TRAPPOLA PER LE DONNE”
Il presidente INPS, Tito Boeri, è andato però a fondo nell’argomento motivando il suo attacco alla Manovra in questi termini:”Trovo che in Italia quando si devono fare delle cose in favore delle donne si continui a dire che bisogna dare loro più opportunità di stare nel non lavoro e fuori dal mercato del lavoro. Quindi il ‘permettiamo loro di andare in pensione prima’ non penso sia l’atteggiamento giusto. Non è questo quello che dà più possibilità di scelta alle donne perché poi alla fine indebolisce anche il loro potere contrattuale all’interno delle loro famiglie“. Boeri ha aggiunto:”Credo che l’uguaglianza di opportunità si possa realizzare nel momento in cui ci sarà maggiore presenza delle donne sul lavoro e invece in Italia si continua a ragionare su questi aspetti promuovendo semmai la partecipazione delle donne al ‘non’ lavoro. Non è casuale che anche in questi giorni si parli di favorire l’accesso delle donne al sistema pensionistico, per esempio introducendo degli sconti, che si parli di mantenere le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne“, ma “spesso nel non lavoro non c’è libertà di scelta” e “dare queste possibilità alle donne può essere anche una trappola perché non sono loro a decidere“. L’economista ha concluso:”C’è poca attenzione da parte di coloro che si definiscono populisti verso la problematica femminile“.