I cinque grillini che hanno deciso di non votare il Decreto Sicurezza – e che ora rischiano l’espulsione per aver “saltato” il voto di fiducia al Senato – sono i ben noti “dissidenti” Gregorio De Falco, Elena Fattori, Paola Nugnes, Matteo Mantero e Virginia La Mura. Non hanno voluto dare il loro “bollino” al Dl Salvini, ma non è di fatto servito il loro apporto anche perché altri in teoria “fuorusciti” dal Gruppo M5s hanno votato la fiducia al Governo Conte sul Dl Sicurezza. Si tratta di Maurizio Buccarella, espulso pentastellato o i due eletti all’estero (e non facenti parte del Governo, ndr) Riccardo Antonio Merlo e Adriano Cario: gli stessi avevano già votato la fiducia a questo esecutivo gialloverde nello scorso giugno. Intanto scoppia un piccolo “giallo” sul Decreto di marca Lega e arriva, ancora una volta, dalla Ufficio Bilancio del Senato: «Per i profili di copertura, andrebbe innanzitutto acquisita conferma in merito alle disponibilità relative alle autorizzazioni di spesa ivi indicate», scrivono i funzionari di Palazzo Madama in merito al Dl Salvini e aggiungono «evidenziato che il provvedimento non è al momento corredato dall’allegato che evidenzia gli effetti sia in termini di competenza, che in termini di impatto sui saldi di finanza pubblica». Al momento tutto passa senza problemi perché si attende ancora l’ok della Camera e le coperture ufficiali che il Mef darà a disposizione nella prossima Manovra ma il futuro non è poi così “limpido” per il Decreto fortemente voluto dal leader del Carroccio.



SALVINI: “GOVERNO VA AVANTI”

Con 163 voti favorevoli e 59 contrari, passa al Senato il decreto sicurezza voluto fortemente dal ministro dell’interno, Matteo Salvini. Esulta il governo, a cominciare ovviamente dalla Lega, un po’ meno i dissidenti, leggasi il Partito Democratico e Forza Italia. «Questo provvedimento – le parole del capogruppo Dem al senato, Andrea Marcucci, riportate da Repubblica è una presa in giro per tutta la comunità nazionale, parlano di sicurezza, creano insicurezza e daranno spazio a centinaia di migliaia di immigrati clandestini nel nostro Paese. Questo è un decreto contro l’Italia, contro gli italiani e contro la sicurezza». Durante la prima chiamata del voto, i democratici hanno estratto dei cartelli e indossato delle magliette in sala stampa con la scritta «Decreto Salvini, più clandestini». Alle votazioni non ha partecipato Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia ha preferito astenersi. A riguardo va segnalata una scenetta con protagonista il senatore Ignazio La Russa, che prima ha annunciato una dichiarazione in dissenso, per poi farne una in linea con il suo gruppo, e al momento della votazione ha lasciato l’aula. Il decreto passerà ora alla Camera: votazione prevista per il 22 di novembre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ESULTA IWOBI

163 sì e 59 no: questi i dati del voto al Senato sul decreto sicurezza, che ha passato l’esame di Palazzo Montecitorio e continuerà la sua corsa alla Camera. Soddisfazione in casa Lega, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che parla di giornata storica, opposizioni invece sul piede di guerra. Tra le fila del Carroccio arriva il commento soddisfatto di Toni Iwobi: “Il Decreto Sicurezza e Immigrazione è stato approvato in Senato! Con 163 voti favorevoli ha vinto il buonsenso, ha vinto il cambiamento per un’immigrazione controllata e fondata sul lavoro e sul rispetto delle regole e per un’Italia più sicura. Da Responsabile Immigrazione della Lega, sono orgoglioso di aver contribuito in prima persona con proposte migliorative. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo importante passo avanti!”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



OK DEL SENATO

Il Decreto Sicurezza ottiene l’ok dal Senato con il voto di fiducia tanto discusso: tiene il Governo Lega-M5s che approva il testo, ora in “viaggio” verso la Camera – con 163 Sì, 59 No e 19 astenuti. I presenti in tutto a Palazzo Madama prima del via libera della Presidente Casellati erano 288, ma i votanti sono stati 241: il Dl Salvini è stato “introdotto” pochi minuti prima del voto dal commento del suo stesso “sponsor” nonché vicepremier leghista, «Il governo non è assolutamente a rischio, manterrà uno per uno tutto gli impegni presi con gli Italiani, punto. Con buon senso e umiltà, si risolve tutto». Per quanto riguarda la situazione dei “dissidenti” grillini, Paola Nugnes, Gregorio De Falco e Elena Fattori hanno confermato il loro No al provvedimento sulla sicurezza del Ministro Interni e nei loro interventi hanno spiegato di voler continuare a sostenere il Governo: per questo motivo hanno deciso di lasciare l’aula perché «in profondo disaccordo con i contenuti del Dl Salvini, all’opposto delle politiche dei Cinque Stelle». In attesa di capire se la “tagliola” dell’espulsione arriverà dai probiviri, il testo è stato blindato e ora andrà alla Camera per il voto definitivo finale.

FDI SI ASTIENE; IRA PD-FORZA ITALIA

Si è aperta la seduta al Senato, oggi si vota la fiducia al decreto sicurezza di Matteo Salvini, con Lega e Movimento 5 Stelle alle prese con una crisi che coinvolge il ddl anticorruzione. Se Liberi e Uguauli e Autonomie (Svp-Patt e Uv) hanno già annunciato il voto contrario, Forza Italia non dovrebbe partecipare alle votazioni, mentre Fratelli d’Italia si asterrà. Diviso, invece, il Partito Democratico: c’è chi vorrebbe abbandonare l’aula di Palazzo Madama durante il voto e chi preferirebbe votare contro. E sui social prosegue il tam tam dem, ecco le parole di Teresa Bellanova a proposito del testo del dl Salvini: “#DecretoSicurezza l’art. 23 prevede che siano puniti a titolo di illecito penale e non + amministrativo, da 1 a 6anni, il blocco stradale e ostruzione/ingombro di strade ferrate. Traduco: chi esortava a manifestare su Tap o xylella, oggi parla di reclusione. É il M5s, bellezza”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

M5S RICATTA LEGA?

Voto fiducia in programma oggi al Senato sul decreto sicurezza, ma il clima tra Movimento 5 Stelle e Lega resta di alta tensione. Il ricatto dei grillini sulla prescrizione non è piaciuta molto al Carroccio, con Salvini che non sembra intenzionato a cedere il passo sul ddl anticorruzione. E da casa leghista filtra soddisfazione per il via libera al dl firmato dal ministro dell’Inter, ecco le parole del senatore Maurizio Campari: “Finalmente con il decreto sicurezza inizieranno a cambiare le cose. Se un immigrato con il permesso di soggiorno compie un crimine gli stracciamo il permesso di soggiorno e lo rimandiamo nel Paese dal quale è venuto”. Queste, invece, le parole della senatrice Tiziana Nisini: “Con il Decreto Sicurezza si pone la parola fine a un sistema deviato. Fino ad oggi, il sistema vigente permetteva de facto a soggetti che si erano macchiati di gravi reati di continuare le loro scorribande del tutto indisturbati. Tutto cambia con il decreto sicurezza”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“SENZA PRESCRIZIONE SALTA DL SALVINI”

Nuova prova del nove per il Governo. Oggi si torna in aula per votare il Decreto Sicurezza, l’insieme di norme volute fortemente dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, per regolarizzare meglio i permessi umanitari e il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo. Il leader leghista è convinto della bontà delle sue riforme «Regaliamo a questo Paese un po’ di regole e un po’ di ordine», diceva ieri, ma la pensa diversamente il Movimento 5 Stelle, che vorrebbe inserire nel Ddl sicurezza anche la “prescrizione”, cosa che invece viene considerata inammissibile dal Carroccio. Al Senato, comunque, non dovrebbero esservi problemi nonostante i quattro dissidenti pentastellati, ma è alla Camera che si rischierà la bagarre. Nella serata di ieri era filtrata l’indiscrezione in merito ad un nuovo vertice a tre con Conte, che è stata prontamente smentita dallo stesso Salvini, che rispondeva così a chi gli chiedeva di un imminente meeting con Di Maio e il Premier: «Io ho un vertice con rigatoni, ragù e Champions League». Non ci resta che attendere il voto di oggi… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL COMMENTO DI FARAONE

Il voto di fiducia sul decreto sicurezza ha messo d’accordo Lega e Movimento 5 Stelle ma ha trovato anche la dura protesta del Partito Democratico. Numerosi esponenti dem si sono scagliati contro il dl firmato Matteo Salvini e i metodi del governo, ecco le parole di Davide Faraone: “Quando nella passata legislatura il governo poneva la fiducia ci chiamavano fascisti, dittatori, ricordate la deriva autoritaria? Guardate con che serenità hanno adesso chiesto la fiducia al governo sul #decretoinsicurezza”. Questo il commento di Dario Parrini: “Lega e 5S impediscono al Senato di lavorare sul dl sicurezza. Il governo ha chiesto tre rinvii tra ieri e oggi. Il mercato delle vacche sicurezza/prescrizione non è finito. La maggioranza è in confusione. Disprezzo del Parlamento. Atteggiamento vergognoso”. Segnaliamo, infine, il tweet di Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali: “Il governo lo sa benissimo: con il #DecretoSicurezza faranno crescere il numero degli irregolari in Italia. E quando cresce l’irregolarità non può esserci nessuna integrazione possibile”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

LA POSIZIONE DI FI E FDI

Arrivano le prime reazioni dall’opposizione sul fronte decreto sicurezza, con la posizione di Forza Italia che resta un enigma. Giorgio Mulè ha commentato: “Sui contenuti ci ritroviamo perché sono quelli del programma del 4 marzo, ma se viene posta la fiducia è totalmente diverso. È un provvedimento di necessità e urgenza, che non regola l’immigrazione ma risponde a una esigenza di sicurezza che giunge dal popolo”. Dopo aver dichiarato il suo appoggio, Fratelli d’Italia bacchetta Salvini. Ecco la dichiarazione del senatore Patrizio La Pietra: “Il testo del decreto sicurezza non mette in campo nessun intervento volto a risollevare lo stato delle carceri italiane e le condizioni di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria. Ci sono dei nodi da sciogliere e il governo su questo fronte resta immobile. È necessario rafforzare la polizia penitenziaria sotto il profilo dei mezzi a fronte del continuo aumento del numero dei detenuti e delle conseguenze che questo comporta. Da tempo, molti istituti aspettano interventi e ancora una volta le loro richieste vengono ignorate. Nel decreto sicurezza non si menzionano soluzioni per risolvere i disordini, le rivolte, le aggressioni contro gli agenti e non si pensa al rischio, sempre più forte, di sacche di radicalizzazione islamica che richiamano il terrorismo. Fratelli d’italia crede che sia giusto far scontare ai detenuti stranieri la pena nel Paese d’origine in modo da ridurre i costi a carico dello Stato italiano e ridimensionare il sovraffollamento. Niente di tutto questo è stato però preso in considerazione in questo decreto”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SALVINI: “PIU’ REGOLE E ORDINE”

Arrivano altre dichiarazioni di Matteo Salvini, questa volte ai microfoni di Rai News. Il ministro dell’Interno ha analizzato così la situazione sul decreto sicurezza e l’intesa raggiunta da Lega e Movimento 5 Stelle: “Sono felice, ci abbiamo lavorato per mesi coinvolgendo sindaci, regioni e associazioni, polizia e vigili del fuoco: ora arriva un decreto sicurezza e immigrazione che porterà più regole, più ordine, più mezzi alle forze dell’ordine, più serietà nella gestione dell’immigrazione”. E sottolinea: “Il richiedente asilo vero verrà trattato con tutti i crismi, i furboni e i delinquenti tornano a casa loro: tanto lavoro e ci siamo quasi”. Una battuta sul caos prescrizioni: “Una cosa alla volta, fatemi dare agli italiani un pacchetto sicurezza e immigrazione. Processi veloci sarà il secondo obiettivo. Io riesco a fare una cosa alla volta”. E sul dl Salvini si è espresso poco fa l’esponente di Forza Italia Daniele Fantetti: “Si al Decreto Sicurezza perché la sicurezza dei cittadini è una priorità. La nostra proposta: stanziamenti economici e piano assunzioni per le Forse dell’Ordine. Coerenti con il programma della coalizione di #Centrodestra”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

DOMANI IL VOTO SUL DL SALVINI

Con un post su Facebook Salvini annuncia la sua personale “vittoria” sul Decreto Sicurezza: il Governo Lega-M5s ha infatti appena posto la questione di fiducia sul voto che verrà eseguito domani mattina al Senato dopo un braccio di ferro continuo tra i due partiti di maggioranza. La crisi negli scorsi giorni, i continui stop nelle Commissioni parlamentari e il rischio “strappo” dopo le forti diffidenze interne alla minoranza grillina: il Dl Salvini che mette al centro la svolta “dura” contro immigrazione clandestina – ma anche spaccio, violenze sessuali oltre all’importanze capitolo sulla legittima difesa – ora passerà probabilmente incolume alla prova del Senato visto l’accordo raggiunto con Di Maio. «Dopo mesi di lavoro, arriva il voto finale al Senato sul Decreto Sicurezza e immigrazione, con il quale vorrei regalare a questo Paese un po’ di regole e un po’ di ordine», scrive sui social il Ministro degli Interni pienamente soddisfatto. «Un passo in avanti per la sicurezza non solo dei cittadini italiani ma anche dei tanti immigrati regolari e perbene che non devono essere mischiati con stupratori, scippatori, spacciatori, gente che non scappa dalla guerra ma che la guerra ce la porta in casa», conclude Salvini annunciando il voto di fiducia previsto per domani mattina a Palazzo Madama.

DECRETO SICUREZZA, M5S “AVVISA” SALVINI: ECCO PERCHÈ

Ancora Forza Italia ha confermato che sul Decreto Sicurezza intende votare per il Sì ma, non volendo partecipare al voto di fiducia, deciderà di uscire dall’Aula annunciando «Prendiamo atto che il nostro invito al governo di non porre la fiducia non è stato accolto e questo ci impedisce di esprimere un voto favorevole al provvedimento. Una decisione, questa, presa per evitare che il Movimento 5Stelle andasse in frantumi su un provvedimento così importante e sentito dall’opinione pubblica. Pertanto il gruppo Forza Italia non parteciperà al voto». L’unica insidia per Salvini e la Lega potrebbe però arrivare non tanto dalle opposizioni – con pure il Pd che attacca a tutto spiano in Aula gridando dai propri banchi «quale Cdm ha autorizzato la fiducia??» – ma proprio dal Governo stesso, lato Cinque Stelle: «se non ci sarà lealtà sulla prescrizione, non ci sarà sul dl sicurezza» spiegano all’Adnkronos fonti dei vertici M5s ricordando infatti come il Dl Salvini dovrà poi passare al vaglio della Camera prima di esser convertito in legge. Tra stasera e domani il vertice probabile tra Conte, Salvini e Di Maio dovrebbe trovare l’ultima quadra anche sul Ddl anticorruzione proprio per non “sciupare” l’accordo siglato sul Decreto Sicurezza in queste ultime ore: un “fifty fifty” che al momento parrebbe reggere. Al momento..