Nuovo condono nel Decreto Genova. Dopo quello per il terremoto di Ischia nel 2017, che ha creato fortissime tensioni in aula, il governo ha deciso di introdurre il condono anche per le regioni del centro Italia colpite dal noto sisma dell’agosto 2016. Si tratta precisamente di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, 140 comuni che potranno appunto beneficiare di alcune norme speciali, grazie ad apposite sanatorie. Nel dettaglio, interventi abusivi minori o maggiori realizzati prima del 24 agosto del 2016, la data del sisma, fino ad un massimo del 20% dei metri cubi esistenti, potranno essere condonati. Ad esempio, se per un edificio di quattro piani è stato realizzato abusivamente un quinto piano, questo potrà essere condonato perché rappresenta appunto il 20% del totale dei metri cubi dello stesso stabile. Si tratta di una sanatoria che riguarderà le opere di manutenzione straordinaria sulle parti strutturali dell’immobile, nonché il restauro e la ristrutturazione. Se gli interventi abusivi effettuati sono inferiori al 5% dei metri cubi dell’immobile, non sarà nemmeno necessaria l’autorizzazione, si potranno lasciare così senza dichiarare alcunché. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



L’ATTESA PER IL SENATO

Decreto Genova. Dovrà passare al Senato il decreto Genova, e la votazione potrebbe non essere così semplice come previsto dal governo e dal commissario straordinario Marco Bucci. Diversi gli aspetti problematici in merito all’insieme di riforme straordinarie redatte per gestire la crisi ligure, e non solo, a cominciare dalle coperture economiche, un punto su cui si discute ormai da mesi. C’è quindi la questione del condono per i comuni terremotati di Ischia, altro aspetto che ha creato non poca tensione in aula nelle scorse settimane, e di conseguenza, bisognerà vedere la tenuta della maggioranza, già chiamata alla prova del nove sul decreto sicurezza. Per quanto riguarda la ricostruzione del nuovo ponte, che andrà a sostituire il Morandi, non sono chiari i costi dello stesso, e soprattutto, non si sa se verrà pagato da Autostrade o meno, altra questione che crea non pochi grattacapi. Nel frattempo è intervenuto anche Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, che ha espresso i suoi dubbi sul decreto.



DECRETO GENOVA

«È la certezza di norme – dice, come riporta l’edizione online de Il Secolo XIXe non l’assenza di norme che tranquillizza le amministrazioni e consente di realizzare le opere. Il decreto Genova deroga a tutto, un fatto senza precedenti che presenta profili problematici. Si dovrà tenere conto delle direttive Ue – aggiunge – inoltre, si dovrà decidere quali norme nazionali applicare e quali derogare. E, infatti, il commissario mi ha detto di voler costruire un quadro di norme che intende applicare». Cantone ha svelato che il sindaco di Genova, nonché commissario, Bucci, ha chiesto la firma di un protocollo per la vigilia collaborativa, sulla stessa linea di quanto fatto con l’Expo di Milano: «Abbiamo dato la nostra disponibilità – spiega il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione – e verificheremo la possibilità». Secondo Cantone, che conclude, con il modello “deroga tutto”, si rischia un precedente “pericoloso” che si potrebbe applicare in altre situazioni, come ad esempio l’emergenza maltempo in Veneto di questi giorni: «Il rischio vero – chiosa – è quello di tornare a una politica di deroghe continue».

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