Secondo l’Unione delle Camere Penali Italiane, la riforma sulla prescrizione del Governo Conte sarà «devastante»: «sono cose gravi ma non serie, perché non si interviene su istituti complessi come la prescrizione con un emendamento, e il fatto che la sua entrata in vigore sia posticipata non sposta il problema», spiega Gian Domenico Caiazza, di recente nominato Presidente dell’Ucpi. Lo stop alla decorrenza della prescrizione dopo la sentenza di 1 grado diverrà legge nel 2020 ma le polemiche non si placano minimamente: «È un accordo neanche politico, ma politicistico. Al ministro avevamo posto un problema di merito e soprattutto di metodo: è impensabile che si intervenga su un istituto che tiene in piedi una serie complessa di equilibri senza sentire nessuno, senza interpellare l’accademia». Secondo i penalisti italiani, sul tema “imposto” da Bonafede e accordato da Salvini e Di Maio non sarebbe stato sentito né un docente universitario, un magistrato e nemmeno un avvocato. «L’intervento è devastante: in un sistema come il nostro, in cui i processi durano lustri, eliminare l’unico elemento che spinge a fissare il processo diciamo il più presto possibile o, nel caso italiano, il meno tardi possibile, è il rischio della prescrizione del reato».
ANM: “BENE VARARLA DOPO RIFORMA GIUSTIZIA”
Secondo l’Associazione Nazionale dei Magistrati, l’accordo trovato nel Governo tra Salvini, Di Maio e Bonafede sul tema della prescrizione è positivo e potrà avere effetti non catastrofici come invece era stato “messo in conto” secondo le prime anticipazioni dell’emendamento. «Lo abbiamo sempre detto – ha sostenuto in una nota il presidente Anm Francesco Minisci – che la modifica della prescrizione va fatta con una riforma più ampia e complessiva del processo penale e lo abbiamo ribadito in questi giorni. Ora il governo appare orientato a operare nel percorso da noi sempre sostenuto, quello di non lasciare isolata la modifica della prescrizione che, di per sè, non sarebbe affatto utile. A questo punto però attendiamo di vedere quali saranno i progetti di riforma». Intervenendo invece al plenum del Csm, Piercamillo Davigo ha spiegato all’Ansa che «la prescrizione è una norma di diritto sostanziale, quindi si applica ai reati commessi dopo l’entrata in vigore della norma. Per questo se ne vedranno gli effetti tra molti anni. Li vedremo quando sarò morto, funzionerà da qui all’eternità».
SCIOPERO DEGLI AVVOCATI
Manifestazione di dissenso da parte delle toghe, a seguito “dell’approvazione” dell’emendamento sulla prescrizione, che come da accordi di governo, verrà inserito nel Ddl anticorruzione a partire dal 2019. Come riferito dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero, l’unione delle camere penali ha proclamato quattro giorni di sciopero, dal prossimo 20 novembre, martedì, al successivo 23 novembre. L’annuncio è stato dato attraverso una nota ufficiale in cui si parla di «controriforma autoritaria della giustizia penale». Le toghe parlano inoltre di «sciagurate iniziative» da parte dell’attuale governo in tema di giustizia penale, a «cominciare dalla riforma della prescrizione». Sulla vicenda è intervenuto anche Davide Ermini, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, che ha spiegato: «È giusto che il tema della prescrizione sia trattato in un quadro organico di riforma del processo. Fare un semplice intervento sulla prescrizione sarebbe stato riduttivo. Siamo pronti a dare un parere sull’anticorruzione e anche sulla riforma del processo. Immagino che il ministro ce lo chiederà». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DELLA GELMINI
Dopo l’accordo trovato tra Salvini e Di Maio sulla prescrizione “stoppata”, il primo commento di Mariastella Gelmini – capogruppo di Forza Italia alla Camera – non è certamente “tenero” con l’alleato della Lega: «Lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio, pur con l’entrata in vigore del provvedimento posticipata al 2020, è un abominio giuridico assurdo e inaccettabile», attacca tanto per cominciare la fidata di Berlusconi. Poi precisa ancor di più. «la Lega ha ceduto alla foga giustizialista e manettara del Movimento 5 Stelle»: secondo Forza Italia, la maggioranza gialloverde sta compiendo in Parlamento diverse forzature (come il Dl Sicurezza, ad esempio) «assurde e atte a strozzare il dibattito e per celare le sue spaccature, e per questo in Aula a Montecitorio abbiamo manifestato il nostro sconcerto occupando i banchi del governo. Nel frattempo Bonafede parla da solo su Facebook e Salvini ha abdicato a Di Maio. Una deriva davvero pericolosa», conclude la Gelmini appena il capogruppo Lega Riccardo Molinari annuncia in Aula «Fumata bianca: abbiamo trovato la quadra».
BONGIORNO: “LEGGE DELEGA ENTRO IL 2019”
E’ stato trovato l’accordo nel governo in merito alla prescrizione. Come vi abbiamo già spiegato qui in basso, l’ok giunge dopo un vertice di Palazzo Chigi, e Di Maio e Salvini, insieme a Bonafede e di fronte al “giudice” Conte, hanno raggiunto un’intesa per inserire l’emendamento nel ddl anticorruzione ma solo fra un anno. «Rimane lo stop della prescrizione – conferma il ministro della giustizia – dopo la sentenza di primo grado, come avevamo detto, per tutti i reati». Il guardasigilli ha quindi aggiunto: «La riforma della prescrizione è nel ddl anticorruzione, rimarrà nel ddl e andrà in Aula la prossima settimana. L’approvazione di questa norma è il primo passo di una riforma epocale del processo penale». Sulla questione è intervenuta anche il ministro Giulia Bongiorno, che fornito ulteriori dettagli: «Ci sarà una legge delega che entro il dicembre 2019 stabilirà tempi certi per la durata dei processi: non c’è chi ha perso o chi ha vinto, ma piena sintonia. Noi abbiamo chiesto sempre un collegamento tra prescrizione e durata certa dei processi. E’ cosi è”. Lo ha detto il ministro Giulia Bongiorno, al termine del vertice di Palazzo Chigi dove è stato raggiunto l’accordo sulla prescrizione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ACCORDO DOPO IL VERTICE
E’ durato meno di un’ora il vertice a Palazzo Chigi fra il premier Conte, e i due vice-presidenti del consiglio, Salvini e Di Maio. Il trio, con l’aggiunta del guardasigilli Bonafede, ha deciso di incontrarsi per sciogliere gli ultimi nodi in merito al tema della prescrizione. Stando a quanto emerso dall’incontro, come riferiscono i colleghi di Repubblica, la Lega e il Movimento 5 Stelle avrebbero trovato l’accordo, con l’emendamento prescrizione che entrerà nel Ddl anticorruzione ma solamente fra un anno. «Abbiamo trovato la quadra», le parole del capogruppo leghista al Senato, Riccardo Molinari, mentre il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha spiegato: «Riforma prescrizione, accordo trovato ma solo con tempi certi». Nelle ultime ore i due leader avevano rilasciato delle dichiarazioni che facevano presagire la fumata bianca, e così è stato. I grillini hanno lottato a lungo per ottenere il blocco della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia in caso di condanna che in caso di assoluzione, ottenendo l’ok dell’ala verde del governo. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore e le reazioni politiche. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SCATTA IL VERTICE DI GOVERNO
Inizierà proprio in questi istanti il vertice di governo a Palazzo Chigi. Alle ore 8:30 prenderà il via un incontro a tre fra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nonché i due ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini. La triade farà il punto sulla questione prescrizione, che ha creato non poche tensioni in seno all’esecutivo nelle ultime settimane. Sarà inoltre presente Alfonso Bonafede, il ministro della giustizia, che negli scorsi giorni si è esposto a più riprese sulla questione. In un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, il leader del Movimento 5 Stelle, Di Maio, non ha usato mezzi termini: «O arriva l’accordo sulla prescrizione o salta il Contratto di governo – le sue parole – la prescrizione è nel contratto e va fatta». Secondo Di Maio, la misura andrà inserita nel Ddl Anticorruzione che intanto è passato nella giornata di ieri al senato. Oggi è inoltre in programma un consiglio dei ministri che stanzierà 253 milioni di euro per i recenti danni provocati dal maltempo e che dichiarerà lo stato di emergenza in undici regioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BARBARA LEZZI: “BASTA IMPUNITI”
Il Movimento 5 Stelle porta avanti la battaglia sulla prescrizione e inonda i social: lanciato l’hashtag #bastaimpuniti, con numerosi esponenti pentastellati che stanno rimarcando del provvedimento fortemente voluto. Ecco le parole di Francesca Businarolo: “Con lo #SpazzaCorrotti si ripuliscono i palazzi dai criminali travestiti da colletti bianchi. Stop prescrizione e daspo cambiano volto alle istituzioni”. Questo il commento del ministro per il sud Barbara Lezzi: “È giunto il tempo di dire #bastaimpuniti. Da anni in Italia si discute di #giustizia più rapida e certezza della pena: parole alle quali non hanno mai fatto seguito i fatti. Abbiamo il dovere di garantire che i processi giungano a conclusione e che i colpevoli vengano condannati”. Infine, segnaliamo il tweet del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli: “La riforma della #prescrizione è nel contratto di governo. La battaglia contro i corrotti è nel Dna del Movimento 5 Stelle. Stop ai furbi che riescono a dilazionare all’infinito i tempi del processo. Stop alle stragi senza vera giustizia. #BastaImpuniti”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO: “BATTAGLIA DI CIVILTA'”
Lega M5s, prosegue il confronto-scontro sullo stop alla prescrizione. Pochi minuti fa è arrivato il commento del capo politico pentastellato Luigi Di Maio: “Una delle norme che amano di più i furbetti in Italia è la prescrizione: è da combattere perché in questi anni ha consentito l’impunità a tanti furbetti, quelli che erano negli affari di corruzione e di mafia, oppure un padre che stupra una figlia o ancora la strage di Viareggio. Berlusconi è stato otto volte prescritto, senza risalire ad altri personaggi della politica: questi amano la prescrizione. Noi crediamo che l’inserimento del blocco della prescrizione nella legge anticorruzione sia sacrosanto: oggi l’accesso alla giustizia è diventato anche una questione di soldi e chi ne ha di più può arrivare alla prescrizione. Chi è vittima di questi furbetti, invece, non ha le risorse per affrontare il processo e deve vedere la beffa del colpevole che si salva dai processi con la prescrizione. E’ una battaglia di civiltà e di merito”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GELO LEGA M5S?
La lealtà della Lega sullo stop alla prescrizione oppure salta tutto sul Dl sicurezza in discussione al Senato con il voto di fiducia fissato per oggi. Il nodo dello stop alla prescrizione – il famoso ormai emendamento del Ministro Bonafede al Dl anticorruzione in discussione alla Camera in questi giorni – passa sostanzialmente tutto da questo duplice “accordo”: accordo, se così si può chiamare, è ormai chiarito e chiaro visto che i grillini di Di Maio dovrebbero dare il proprio assenso al Decreto Salvini (molto contestato dalla propria base di dissidenti che ora rischiano l’espulsione) mentre il Carroccio di Salvini andrebbe verso il Sì alla prescrizione “abolita” dopo il Primo grado per diversi reati inseriti nel Decreto Spazzacorrotti. Ieri sera alcuni membri M5s vicini a Di Maio hanno confessato all’Adnkronos «se non ci sarà lealtà sulla prescrizione, non ci sarà sul dl sicurezza». Un “ricatto” più che un accordo ma tant’è, Conte prova l’ennesima mediazione: «Non stiamo affatto litigando, è normale che ci siano diversità di opinione, sarebbe strano se non ci fossero, ma poi troviamo sempre la convergenza migliore».
ANM CONTRO STOP PRESCRIZIONE: “PROCESSI INFINITI”
La tensione però è palese e il Governo ora affronterà il doppio voto al Senato sul Decreto Sicurezza e alla Camera sul Ddl messo in atto dal Ministro Bonafede con la “tagliola” pronta di un accordo che deve andare avanti, anche in vista della complicatissima partita sulla Manovra Economica. Ieri Salvini ha spiegato di essere sempre stato abituato «a mantenere gli impegni presi: nel contratto di governo c’è la riforma della giustizia e la riforma della prescrizione. L’unica cosa che non voglio è che ci siano processi eterni, per i colpevoli ma soprattutto per gli innocenti» provando a fare emergere le intenzioni della Lega e dell’elettorato di Centrodestra che guarda con timore (e tremore) alla possibile deriva “forcaiola” di una riforma come quella di Bonafede. È la stessa Anm (Associazione Nazionale dei Magistrati) a gridare all’allarme davanti al possibile stop alla prescrizione: «La sospensione e’ utile, ma occorre una visione più ampia, di sistema. Non si può partire dalla coda, intendendo il blocco della prescrizione dopo il primo grado, se non si riforma il corpo intero del processo. Altrimenti sarebbe inevitabile l’effetto che tanti paventano, e che non può star bene nemmeno a noi magistrati: allungamento a dismisura dei tempi, più processi arretrati nelle corti d’appello», spiega il Presidente Francesco Minisci alla Stampa.