Fa poca differenza secondo Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di sondaggi, che la Lega oggi abbia preso il sopravvento di qualche punto percentuale sul Movimento 5 Stelle (rispettivamente il 32 contro il 29%): “Restano due grandi partiti di massa, sostenuti da oltre il 60% dei cittadini”. Tale differenza, dice ancora, è dovuta essenzialmente al fatto che la Lega è un partito vecchio stampo, è più riconoscibile come tale e sa comunicare meglio, il M5s è un movimento fatto di più anime”.
Inizialmente si era detto che il grande consenso della Lega era dovuto al tema migranti, oggi passato in secondo piano. Quali allora le ragioni del sorpasso sul M5s?
La Lega dimostra ogni giorno di essere più vitale in termini di messaggi ai “consumatori”, denota maggiore vitalità. In ogni caso, che abbiano uno il 32, l’altro il 29%, vuol dire che restano sempre due grandi partiti di massa con oltre il 60% dei consensi degli italiani.
Intende che non si sta verificando uno spostamento di voti? Eppure ci sono grosse differenze, ad esempio sul tema sicurezza.
Ma il consenso al governo resta maggioritario, come ad esempio sulla manovra economica dove circa il 56% degli italiani si è espressa in modo favorevole. Essere dimensionati a 10 milioni di voti o esserlo a 12 milioni non sposta gli equilibri di governo.
Secondo alcuni sondaggi, Salvini è però considerato il vero capo del governo dal 60% degli italiani, mentre Di Maio con il 14% è addirittura al di sotto di Conte, che è al 16%. Qual è il motivo? Le divisioni interne dei 5 Stelle su molti temi?
La Lega è certamente più compatta, i 5 Stelle più che un partito sono un movimento. La Lega è un partito vecchia maniera, più riconoscibile come tale. Quanta ricchezza produce per il normale cittadino dire: vietiamo l’ingresso agli stranieri? Se mai ne toglie un po’ perché toglie braccia al lavoro, ma di questo nessuno se ne accorge.
Fa più effetto in termine di voto dire chiudiamo i porti. Sembra però che anche Di Maio stia cercando di trasformare il movimento in un partito classico. Il Governo è dovuto ricorrere al voto di fiducia per non spaccare i 5 Stelle.
Può essere una interpretazione. Quel partito o quella configurazione politica è comunque un partito di massa che tende a salire o scendere nei sondaggi, ma solo le elezioni ci diranno se il voto virtuale coincide con quello reale. Qualche conflitto all’interno c’è è il caso dei no Tav come dei no a questo e a quell’altro. Sul tema degli immigrati invece c’è una sola maniera di vedere le cose, o sì o no.
Mattarella si sta segnalando con numerosi interventi: esiste un partito di Mattarella? Di che consenso gode?
Non esiste un partito di Mattarella, non se non nel senso di fedeltà alle leggi, allo Stato, inteso come tutti noi che come cittadini siamo lo Stato. Il suo consenso è stabile, tra il 60 e il 65%.
E Conte?
Anche lui è stabile, è molto meno fragile di quello che sembra e i cittadini lo apprezzano, è al 55% dei consensi.