Virginia Raggi, sindaco di Roma, è stata assolta dall’accusa di falso. Per il giudice Roberto Ranazzi «il fatto non costituisce reato». Ma il pm Francesco Dall’Olio dopo la sentenza di assoluzione pronunciata dal tribunale ha annunciato: «La procura di Roma farà ricorso in appello soltanto dopo la lettura delle motivazioni». Secondo il tribunale, nel fornire all’Anac i chiarimenti sulla nomina di Renato Marra, Virginia Raggi non mentì. Il sindaco agì in buona fede senza sapere cosa avesse fatto o deciso in merito il suo strettissimo collaboratore che per la nomina del fratello è accusato di abuso di ufficio in un processo a parte. «Ritengo che il giudice abbia valutato in modo positivo il quadro probatorio che abbiamo proposto. Il fatto che è stato posto all’attenzione del giudice è stato evidentemente ritenuto assente di qualsiasi dolo», il commento dell’avvocato Pier Francesco Bruno, difensore della prima cittadina insieme a Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori. (agg. di Silvana Palazzo)



IL DURO COMMENTO DI DI BATTISTA

Soddisfazione in casa M5s per l’assoluzione di Virginia Raggi, ma non mancano gli attacchi. Ecco il duro commento di Alessandro Di Battista: “Il peggio in questa vicenda lo hanno dato la stragrande maggioranza di quelli che si autodefiniscono ancora giornalisti, ma che sono solo degli infimi sciacalli, che ogni giorno per due anni, con le loro ridicole insinuazioni, hanno provato a convincere il Movimento a scaricare la Raggi”. Queste, invece, le parole di Luigi Di Maio riportate da Repubblica: “Oggi la verità giudiziaria ha dimostrato solo una cosa: che le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà. Ma i colpevoli ci sono e vanno temuti. I colpevoli sono quei pennivendoli che da più di due anni le hanno lanciato addosso tonnellate di fango con una violenza inaudita. Sono pennivendoli, soltanto pennivendoli, i giornalisti sono altra cosa”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PROCESSO RAGGI, SINDACO DI ROMA ASSOLTO

Virginia Raggi assolta: è questo il verdetto del Tribunale di Roma sulla sindaca capitolina, dopo un’ora di camera di consiglio. Raggi era imputata nel processo per la nomina di Renato Marra alla direzione Turismo del Campidoglio. La Procura aveva chiesto una condanna a 10 mesi di reclusione, ma i giudici hanno stabilito che «il fatto non sussiste», così come peraltro sostenuto dalla difesa del sindaco nella sua arringa, nella quale era stato spiegato che «la procedura di nomina seguita dalla sindaca è stata perfetta e senza alcuna illegittimità». L’assoluzione dalle accuse di falso fa tirare un sospiro di sollievo al Movimento 5 Stelle che già in mattinata aveva difeso la sindaca di Roma. Emergono le prime dichiarazioni della Raggi, riportate da Rainews: «Avanti a testa alta. Sono stati spazzati via due anni di fango». Virginia Raggi, in trench beige, era arrivata accompagnata dal marito Andrea Severini. È la prima volta che lui l’accompagna da quando è cominciato il processo. (agg. di Silvana Palazzo)



M5S: “DIMISSIONI NON AUTOMATICHE”

Il Movimento 5 Stelle prende posizione. E’ attesa la sentenza sulle nomine di Virginia Raggi, con il sindaco di Roma che rischia la condanna, ma il movimento pentastellato ha tenuto a precisare sul blogdellestelle. Il procuratore aggiunto ha infatti sostenuto che l’ipotetico falso sarebbe stato commesso perché “in base al codice etico allora vigente nel MoVimento 5 Stelle avrebbe dovuto dimettersi” nel caso di iscrizione nel registro degli indagati si precisa che. Il M5s ha evidenziato due aspetti: “1) non esiste un codice etico antecedente a quello attuale; esiste, invece, un codice di comportamento per i candidati eletti del MoVimento 5 Stelle alle elezioni amministrative di Roma del 2016; 2) L’articolo 9 di tale codice prevedeva al capo A l’obbligo per il sindaco di dimettersi “se, durante il mandato sarà condannato in sede penale, anche solo in primo grado” o “l’impegno etico di dimettersi laddove in seguito a fatti penalmente rilevanti venga iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al MoVimento 5 Stelle, mediante consultazione in rete, ovvero i garanti del movimento decidano per tale soluzione….”.

Prosegue il Movimento: “Pertanto non esisteva alcun automatismo ma un meccanismo che comportava una valutazione caso per caso. A conferma di quanto sopra, la stessa sindaca ha correttamente ricordato i casi dei sindaci Federico Pizzarotti e Filippo Nogarin i quali, a seguito della loro iscrizione nel registro degli indagati per due differenti eventi, non si sono dimessi e non hanno subito alcun procedimento disciplinare per tale motivo. Si precisa che il sindaco Pizzarotti è stato sospeso per non aver dato comunicazione del procedimento di cui era a conoscenza da vari mesi e non già per il procedimento in sé. La stessa Virginia Raggi, pure indagata nel luglio 2016 dalla procura di Roma (procedimento immediatamente archiviato), non ha subito alcun procedimento disciplinare”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“LASCIATA DA SOLA”

Virginia Raggi mai così in bilico, il Movimento 5 Stelle pronto al distacco: quella di oggi è una giornata importante per il comune di Roma: è attesa nelle prossime ore la sentenza sulla nomina di Renato Marra. Il pubblico ministero chiede dieci mesi per il sindaco pentastellato, nel mirino il rapporto con l’altro Marra, Raffaele. Ricordiamo che la Raineri, ex capo del gabinetto, ha affermato: “Lui era Rasputin e lei la zarina”. Il partito guidato da Luigi Di Maio è pronto a prendere le distanze dal sindaco: il caso di condanna attese le dimissioni, con il ritorno alle urne. E attenzione alle indiscrezioni delle ultime ore: il Movimento 5 Stelle è pronto a giocarsi la carta Alessandro Di Battista, con l’ex parlamentare grillino che farà ritorno in Italia proprio nelle prossime settimane… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

RAGGI PRONTA ALLE DIMISSIONI

E’ pronta alle dimissioni il sindaco di Roma, Virginia Raggi. Se sarà condannata nel processo riguardante la nomina di Marra a capo della direzione turismo del Campidoglio, comunicherà la propria decisione attraverso un video da postare su Facebook, Instagram e Twitter. Secondo Il Messaggero è probabile che il primo cittadino romano abbia già preparato il filmato, chiaro indizio di come la stessa sia pronta ad ogni evenienza. A chi le è vicino, Virginia racconta di essere innocente, ma nel contempo, che non continuerebbe a sedersi sulla poltrona di sindaco se condannata, così come da preciso diktat del Movimento 5 Stelle. C’è una possibilità che la giunta Raggi vada avanti senza simbolo, ma è molto remota e poco praticabile, anche perché dopo la condanna saranno in molti a chiedere le sue dimissioni. Non esistono quindi piani B: assoluzione o addio alla Città Eterna, e oggi arriverà il verdetto dopo che ieri è stata ascoltata la testimonianza di Raineri, ex capo del gabinetto, le cui dichiarazioni sono state definite “surreali” dalla stessa Raggi (potete trovarle qui sotto). Non ci resta che rimanere in attesa… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“DICHIARAZIONI SURREALI”

Sono dichiarazioni surreali quelle di Carla Romana Raineri. Ad ammetterlo è stata la sindaca di Roma, Virginia Raggi, riferendosi alle parole dell’ex suo capo di Gabinetto, che oggi ha testimoniato presso il tribunale di Roma, nel corso del processo che vede lo stesso primo cittadino accusato di falso in relazione alla nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo del Campidoglio. «A me è sembrata surreale – ha spiegato la Raggi, come riferiscono i colleghi di Ascanews.it perché ci siamo trovati a parlare di rapporti a tratti simili a gossip, per essere supportati da voci corridoio, avvenuti ad agosto 2016 quando il falso contestato risale a dicembre 2016». La Raineri lavorò come capo di Gabinetto di Roma solamente per un mese, dopo di che se ne andò fra le polemiche. Sulla fine del rapporto di lavoro, la Raggi ha spiegato: «Non replicai alle interviste della Raineri perché sono il sindaco e non credo di dovere dare corso a ulteriori gossip ma questo gossip ora entra nel processo e mi trovo costretta a fare delle precisazioni. Sono state dette cose palesemente contrarie al vero». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UDIENZA AL TRIBUNALE DI ROMA

Nuova udienza al tribunale di Roma in merito al processo nei confronti del sindaco Virginia Raggi, imputata per falso documentale in merito alla nomina di Renato Marra come numero uno del dipartimento Turismo capitolino. Sentita, come chiesto dal procuratore aggiunto e dal pm, l’ex capo di gabinetto Carla Romana Raineri, che svolse quel ruolo solamente per un mese, e che lasciò il proprio incarico in maniera polemica. Dopo la lunga audizione di Raineri, ha preso la parola lo stesso primo cittadino di Roma, che a riguardo ha ammesso: «Non conoscevo la dottoressa Raineri e mi era sembrata una persona molto preparata, per me era una opportunità avere un magistrato di primaria importanza come capo di Gabinetto. Anche se trovai subito strano il fatto che quando chi hanno presentate disse, ‘non ti preoccupare starò qui al massimo 1 anno, 1 anno e mezzo». Presenti in aula cinque consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, leggasi Daniele Diaco, Angelo Sturni, Pietro Calabrese, Giuliano Pacetti e Donatella Iorio. Attesa domani la sentenza. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

DOMANI LA SENTENZA

Domani è attesa la sentenza sul processo Raggi, oggi in aula ha parlato il pubblico ministero. E spunta un dettaglio interessante, come riporta Il Messaggero: “La sindaca Virginia Raggi disse il falso sulla nomina di Renato Marra perché con l’allora codice etico vigente del M5S, nel 2016, si sarebbe dovuta dimettere”. Due anni fa, infatti, il regolamento interno al Movimento 5 Stelle prevedeva che bastasse essere indagati per doversi fare da parte: il procuratore aggiunto Paolo Ielo per questo motivo ha chiesto l’acquisizione agli atti del vecchio codice etico dei grillini. Ricordiamo che oggi è stata ascoltata Carla Romana Raineri, ex capo di Gabinetto dimessasi un mese dopo l’elezioni, a testimonianza dei rapporti tra la Raggi e Marra. Successivamente verrà sentita la prima cittadini, “probabilmente rilascerà dichiarazioni spontanee”. Infine, le requisitorie del procuratore aggiunto Ielo e del pubblico ministero Francesco Dall’Olio con richieste di condanna e, da ultimo, l’intervento della difesa del sindaco. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

IL COMMENTO DI CARLA ROMANA RAINERI, EX CAPO GABINETTO

Il Movimento 5 Stelle vuole minimizzare l’accusa, ma il leader politico Luigi Di Maio la scarica: ore di tensione per Virginia Raggi, attesa domani dalla sentenza sul processo per il caso Marra. A tal proposito, l’ex capo di gabinetto del Campidoglio Carla Romana Raineri ha commentato: “Raffaele Marra non aveva nessuna delega, era formalmente il vice capo di gabinetto ma era il consigliere privilegiato del sindaco”, le sue parole in aula riportate da Adnkronos. La Raineri ha sottolineato che Marra e il primo vice capo di gabinetto Salvatore Romeo “si comportavano in maniera autoreferenziale e arrogante, Marra almeno manteneva sempre un bon ton istituzionale, mentre Romeo era arrogante e maleducato”. E ancora: “Stavano in tre in una stanza a porte chiuse e facevano riunioni inaccessibili a tutti se non all’allora vice sindaco Daniele Frongia. Marra aveva un fortissimo ascendente sulla sindaca”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PROCESSO RAGGI, GIUNTA AL FIANCO DEL SINDACO

Roma, processo Raggi: Giunta al fianco del sindaco della Capitale. Domani, sabato 10 novembre 2018, la prima cittadina sarà in aula per la sentenza del processo per falso per il caso Marra e insieme a lei ci sarà la sua giunta del Movimento 5 Stelle: gli assessori non vogliono mancare in uno degli appuntamenti più delicati. E sarà in ballo il futuro politico di Roma, con Virginia Raggi & Co. che potrebbero festeggiare per l’assoluzione o, come sottolinea Repubblica, riunirsi d’emergenza se tutto dovesse andare storto. Il Movimento 5 Stelle nelle ultime settimane ha cercato la formula giusta per non fare cadere l’esecutivo, che favorirebbe l’ascesa capitolina della Lega e del Partito Democratico: tra queste la Legge Severino, che non prevede la sospensione per gli amministratori pubblici in caso di condanna per falso in atto pubblico.

M5S ROMA CON LA RAGGI, MA DI MAIO LA SCARICA…

Legge Severino ma non solo: i grillini potrebbero pensare anche al voto popolare sulla piattaforma Rousseau, facendo decidere così gli elettori sul caso Virginia Raggi, oppure all’autosospensione. Repubblica riporta le dichiarazioni di un’esponente pentastellata eletta a Roma: “Per la prima volta ho respirato un’aria stagnante, di immobilismo. La sentenza? Prima di prendere qualsiasi decisione aspettiamo il verdetto. Certo è che siamo quelli che hanno sparato a zero sui condannati. Ci sono tanti scenari, anche l’addio al simbolo. Attendiamo… il pallino ora ce l’ha il giudice”. E attenzione alle parole di Luigi Di Maio sul caso processo Raggi, con il capo politico M5s che sembra scaricare il sindaco: “Il nostro codice comportamento lo conoscete e parla chiaro. Lo applicheremo”, le sue dichiarazioni alla stampa estera. Nuova grana, dunque, per la prima cittadina romana: dopo la richiesta di dimissioni da parte della Lega per manifesta incapacità, il caso Marra potrebbe avere ripercussioni importanti sul destino politico della città più importante del nostro paese…