Nuovi aggiornamenti sul reddito di cittadinanza, il provvedimento bandiera del Movimento 5 Stelle. Le novità giungono direttamente dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, che oggi ha incontrato piccole e medie imprese. Come sottolineato già qualche giorno fa, «sarà attivo al massimo da fine marzo» e soprattutto: «chi si dimette non prenderà il reddito, su questo siamo rigorosi». Il leader dei grillini ha tenuto a precisare che «ci sono obblighi ben precisi che i percettori di reddito dovranno rispettare, anche questa è una misura per la crescita». Al summit di oggi hanno preso parte anche i vertici di Cassa Depositi e Prestiti, di Invitalia e di Ice, mentre per le imprese presenti il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, il presidente della Cna Daniele Vaccarino e la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise.
REDDITO DI CITTADINANZA, LE ULTIME
Tra i temi più discussi della manovra, il reddito di cittadinanza è stato recentemente citato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, che ha sottolineato come non abbia per il momento «un disegno definito». Una componente importante sarà la riforma dei centri per l’impiego, con l’esponente pentastellato Carlo Sibilia che ha evidenziato: «Il funzionamento dei centri per l’impiego è fondamentale per l’attuazione del reddito di cittadinanza. Così abbiamo stanziato 120 milioni nel 2019, 160 nel 2020 e altrettanti nel 2021 in modo che le Regioni possano assumere fino a 4mila persone». Non sono previste delle novità degne di nota, dunque: «Ogni giorno ci sono nuove ipotesi sul reddito di cittadinanza, ma come è partito così arriva. E’ una misura che arriverà alle persone che vorranno mettersi in gioco per trovare lavoro e noi, come Stato, gli proporremo un lavoro e se non lo accetteranno perderanno il reddito», ha certificato negli scorsi giorni lo stesso Luigi Di Maio.