Governo M5s-Lega, nuovo scontro in casa gialloverde. Nel mirino della critica il il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e le sue dichiarazioni sul reddito di cittadinanza, provvedimento bandiera dei grillini: il braccio destro di Matteo Salvini ha affermato che «piace a un’Italia che al Carroccio non piace», evidenziando «il rischio di alimentare il lavoro nero». I pentastellati hanno preso immediatamente le distanze dal vice-segretario leghista, con il capogruppo al Senato Patuanelli che ha «chiesto rispetto», alimentando lo scontro latente da tempo tra i due partiti di maggioranza. Dall’ecotassa ai migranti, passando per il dl sicurezza e il ddl anticorruzione: sono state numerose le liti tra Lega e Movimento 5 Stelle in questi mesi di governo e si profila lo spettro delle elezioni anticipate: lo stesso Giorgetti ha ammesso che «il nostro impegno dura nella misura in cui sarà possibile realizzare il contratto».
CRISI GOVERNO M5S LEGA: LA VARIABILE SILVIO BERLUSCONI E L’ALA DI FICO
Chi si augura un ritorno alle urne a stretto giro di posta è Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e alleato di Matteo Salvini. Il Cavaliere nelle ultime settimane ha parlato di un Centrodestra presto al governo del Paese, con il segretario federale della Lega premier «come da accordi precedenti alle elezioni». Luigi Di Maio, criticato in ambienti M5s per aver lasciato troppo spazio al collega vice premier, ha fiutato qualcosa e si è spinto ad evidenziare: «Se Salvini vuole suicidarsi politicamente, accetterà. Ma non penso proprio. Berlusconi fa tutto questo per placare i suoi, che vogliono passare in massa alla Lega». E c’è un altro aspetto che non va sottovalutato: il presidente della Camera Roberto Fico, ‘leader’ dell’opposizione al capo del Viminale, può contare sull’appoggio di numerosi deputati pentastellati (i cosiddetti dissidenti), pronti a staccare la spina all’esecutivo se la situazione non cambierà nei prossimi mesi…