Tempo di sondaggi politici con le primarie Pd dietro l’angolo, le Europee in vista e nuovi sconvolgimenti sullo scacchiere che sembrano pronti per prendere forma, su tutti la scissione fra i Democratici e Matteo Renzi. Ma facciamo un po’ d’ordine partendo dall’appuntamento elettorale più vicino, quello che eleggerà il nuovo segretario del Partito Democratico. Secondo il sondaggio Ipsos realizzato per Il Corriere della Sera, in questo momento tra gli elettori Pd gode dei maggiori consensi Nicola Zingaretti. Il governatore del Lazio è il candidato preferito dal 39% degli intervistati con un margine rassicurante su Maurizio Martina, staccato al 17%, e la coppia Giachetti-Ascani, rappresentativa dell’8% degli intervistati. Quel che emerge chiaramente è la spaccatura della base rispetto all’indirizzo che dovrebbe avere il Pd post-4 marzo: il 51% crede che dovrebbe tornare a parlare soprattutto al popolo di sinistra, concentrandosi ai temi cari a questa tradizione. Il 47% pensa invece che il Partito dovrebbe invece rivolgersi anche al centro e alla destra, diventando espressione di tutti gli elettori che non si riconoscono nel populismo e nel sovranismo.
SONDAGGI POLITICI, QUANTO VALE IL PARTITO DI RENZI
Scontato sottolineare che sul futuro del Pd peserà molto quanto deciderà di fare l’ex segretario, Matteo Renzi. Premesso che sondare un soggetto politico che al momento non esiste, ipotizzando uno strappo che ancora non si è materializzato, impone delle valutazioni approssimative, secondo Ipsos il nuovo partito renziano potrebbe valere il 6,1%. Secondo Nando Pagnoncelli, un soggetto guidato da Renzi potrebbe intercettare il 3,4% del corpo elettorale, pari appunto alla soglia del 6,1%. Importante osservare la provenienza politica degli elettori di Renzi: il 73% sarebbero elettori del Partito Democratici decisi a seguire l’ex segretario in un nuovo progetto. Il 12% degli elettori renziani sarebbe composto da persone che si erano rifugiate nell’area del non-voto, mentre l’8% sarebbe fatto da seguaci di Forza Italia e Noi con l’Italia. Soltanto il 4% da elettori di altri partiti di centrosinistra e il 3% dal MoVimento 5 stelle.