Si accende la corsa alla segreteria del Partito Democratico, al netto dei proclami all’unità di un Pd dilaniato da anni da divisioni interne che di certo hanno contribuito al flop elettorale dello scorso 4 marzo. Le primarie Pd che si terranno a quasi un anno esatto dalle Politiche che hanno segnato il punto più basso della storia del centrosinistra italiano (il 3 marzo) si preannunciano come l’ennesima resa dei conti interna fra le diverse anime del partito. Se n’è avuto un assaggio oggi, quando Maurizio Martina ha deciso di rispondere a tono al favorito numero uno per la carica di nuovo segretario del Pd, quel Nicola Zingaretti che lo aveva chiamato in causa come emblema della vecchia dirigenza. Perentoria, a margine di un’iniziativa a Napoli, la replica di Martina riportata dall’Huffington Post: “Io mi sono preso un impegno solenne che è quello di non fare polemiche inutili. Intendo mantenerlo, nonostante legga cose come quelle di Zingaretti oggi secondo il quale io sarei il vecchio. Potrei rispondere che quando lui ha iniziato a fare il dirigente di partito, io andavo alle scuole medie“.



PRIMARIE PD, MARTINA CONTRO ZINGARETTI

Maurizio Martina, dopo l’affondo contro il rivale alle primarie Pd, Nicola Zingaretti, ha comunque precisato di non avere interesse ad alimentare polemiche perché “se facciamo una gara al ribasso ci perde tutto il Pd e siamo in tanti a non volerlo. Per questo da me solo proposte e zero polemiche”. In ogni caso era stato proprio Zingaretti, ospite di Agorà su Rai Tre, ad infiammare il dibattito interno:”Il gruppo dirigente che ha governato il Pd negli ultimi anni, responsabile della sconfitta, si è candidato con l’ex vice segretario. È legittimo, ma bisogna voltare pagina. Se vogliamo fare una proposta nuova, penso sia il minimo proporre un rinnovamento. Se dopo cinque anni e dopo le sconfitte ci ripresentiamo come se niente fosse non siamo credibili“. Il governatore della Regione Lazio deciderà di contro-replicare alle parole di Martina?

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