A chi nuoce il più che probabile accordo tra Roma e Bruxelles sulla cosiddetta “manovra del popolo”?

Infatti è stato raggiunto l’accordo tra il governo italiano e la commissione europea sul nuovo schema della manovra economica, ma “verrà ufficializzato solo domani dopo il via libera di Bruxelles”, ci hanno detto ieri sera, e dunque allo stato è ancora “solo informale”. Il collegio dei commissari Ue non raccomanderà dunque l’avvio dell’iter sanzionatorio perché il negoziato avrebbe rassicurato sulla stabilizzazione del debito e quindi cadrebbe il presupposto per l’apertura della procedura. Il premier Giuseppe Conte riferirà oggi alle 12 in Senato sull’esito della trattativa.



Intanto il percorso seguito rende chiaro che la Lega e Salvini in particolare preferiscono Luigi Di Maio a Silvio Berlusconi. E lo si comprende. Governando con i 5 Stelle la Lega guadagna voti. Tornando al vecchio schema di centrodestra sarebbe ancora il plutocrate di Arcore a dare le carte, magari intestandosi la compravendita di una trentina di grillini dubbiosi. Berlusconi era nuovamente vicino ad un capolavoro: spalleggiato dai poteri forti della Ue e di casa nostra, usando la zizzania a piene mani per dividere i partiti di governo, gettando con spavalderia discredito sui leader della maggioranza, ha recitato il mantra del “torna a casa, Matteo”.



Ma Salvini non ci è cascato. Ha ridotto le proprie pretese propagandistiche e si è fatto in quattro per far pace con Bruxelles come un Letta qualsiasi. E così facendo ha reso giustizia anche a Letta, sterilizzando gli ardori del Berlusconi di sinistra, Matteo Renzi.

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