Non solo critiche da alcuni esponenti veneti dello stesso Movimento 5 Stelle ma una alzata di scudi da parte dei consiglieri della Lega Nord nella regione: le parole della Ministra Giulia Grillo in merito al pandoro “senz’anima come il Pd” hanno scontentato un po’ tutti e se i dem hanno ribattuto che la titolare del dicastero della Salute ha perso una buona occasione per tacere, i rappresentanti in Regione Veneto del Carroccio hanno fatto notare che le sue parole non possono passare in silenzio: infatti, secondo il consigliere Alessandro Montagnoli si tratta di “offese ingiustificate, senza fondamento e intollerabili verso una delle istituzioni della città di Verona, soprattutto a ridosso delle festività natalizie”. Il leghista ha inoltre aggiunto che l’uscita è stata infelice perché le storiche aziende dolciarie del settore stanno cercando di risollevarsi, facendo riferimento proprio alla crisi della Melegatti: “Chiedo la rettifica di quanto detto e le scuse con i pasticcieri che da settimane sono al lavoro” ha concluso Montagnoli. (agg. di R. G. Flore)



“MA IL GOVERNO MANGERA’ IL PANETTONE?”

L’ennesimo strappo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega si consuma sotto Natale a colpi di… dolci. Quella che è stata già definita come la battaglia del Pandoro tra i due partiti che partecipano al Governo del Paese, innescata dalla improvvida uscita della ministra Giulia Grillo, ha fatto insorgere non solo gli esponenti del Carroccio ma pure esponenti politici del Veneto, che si sarebbero risentiti alle parole della titolare del dicastero della Sanità (“Il pandoro è senz’anima, come il Pd”). Apriti cielo. E mentre, sui social network c’è chi partecipa alla querelle rispolverando l’annoso quesito, ovvero se sia migliore il panettone o il pandoro, anche lo stesso Mattia Fantinati, deputato pentastellato, critica la Grillo. E intanto qualcuno, tra il serio e il faceto, ha sottolineato come questa polemica natalizia in seno all’esecutivo apra la strada alla domanda che tutti si fanno a seguito dell’approvazione della Manovra economica e delle prossime sfide che l’attendono: ma il Governo mangerà il panettone? (agg. di R. G. Flore)



“MA DI COSA STANNO PARLANDO?”

“Il panettone è meglio del pandoro”. Sono bastate queste poche parole, proferite dal ministro Giulia Grillo, per scatenare (quasi) l’inferno. Dalle frasi dell’esponente dell’esecutivo a “Un giorno da pecora” ne ha nata una querelle che ha coinvolto svariati esponenti politici schieratisi da una parte o dall’altra, e che ha attirato l’interesse dei social. A dir la verità, scorrendo Twitter, si può notare una certa ironia nei confronti dell’accaduto, come ad esempio scrive Sofia Marinelli: «La ministra #Grillo dichiara di preferire il panettone, con tanto di canditi, al #pandoro e, apriti cielo, i leghisti veneti si incazzano. Non so, volete litigare su altri temi d’attualità nell’interesse del paese? Tipo ‘so’ mejo i cani o i gatti’?». Simile il pensiero di Sonickj, che invece commenta l’accaduto così: «Sarà pure che stiamo tutti esagerando, ma se una Ministra della Salute fa parlare di sé per un’esternazione sul #pandoro , mentre si attende l’approvazione di una manovra cialtrona per decreto, io una riflessioncina la suggerirei. E chissenefrega del PD e dei leghisti veneti». Infine il pensiero arguto di Eugenio G. che cinguetta: «”Il #pandoro è senz’anima, come il pd. Il panettone è più saporito, come i 5s.” Giulia Grillo – 20 dicembre 2018. Abbiamo frainteso noi, non erano candidi, erano canditi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



GRILLO ATTACCA IL PANDORO: POLEMICA CONTINUA

Non si placano le polemiche sulle dichiarazioni del ministro M5s Giulia Grillo sul pandoro e sul Partito Democratico. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario per la Pubblica amministrazione grillino Mattia Fantinati: «Cara Giulia, avrai mangiato qualche pandoro tarocco, ma non ti preoccupare. Quando verrai a Verona saremo felicissimi di farti assaggiare l’originale che ci invidia tutto il mondo!». Dura le presa di posizione della dem Alessia Rotta: «La ministra della Salute Grillo ha perso un’occasione per tacere. Il pandoro fa parte della più alta tradizione dolciaria italiana di cui andiamo fieri. Se per lei “è come il Pd” allora siamo orgogliosi, come lo siamo di tutti quei lavoratori che hanno salvato la Melegatti. Mi aspetto parole di dissociazione dal suo sottosegretario, il veronese Luca Coletto, ma soprattutto che la ministra chieda scusa, anche alla luce di quanto è accaduto alla Melegatti, storico marchio che inventò il Pandoro nel 1894, che con ostinazione è tornata sul mercato grazie ai dipendenti che durante la crisi hanno salvato il lievito madre necessario alla ricetta». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GIULIA GRILLO NEL CAOS

Voleva essere con ogni probabilità una battuta, ma Giulia Grillo ha evidentemente sottovalutato la portata delle sue dichiarazioni e il suo ruolo da ministro della Salute quando ha definito il pandoro come un dolce natalizio “senz’anima”. Le parole che hanno scatenato una bufera politica sull’esponente del MoVimento 5 Stelle sono state pronunciate durante la trasmissione radiofonica “Un giorno da Pecora” su Rai Radio 1, quando Giulia Grillo ha dichiarato:”Tra panettone e pandoro preferisco il primo tutta la vita, perché il pandoro, diciamolo, è senz’anima secondo me. Un po’ come il Pd… sì, senza sostanza. Che quando lo mangi ti rimane un po’ pesante…“. Rispondendo ai conduttori, il ministro Grillo ha poi fatto un parallelismo tra panettone e M5s: “Il panettone è più simile al M5S, è più saporito…“.

“PANDORO? PESANTE E SENZ’ANIMA”, BUFERA SUL MINISTRO GRILLO

Colpendo uno dei capisaldi della tradizione culinaria italiana come il pandoro, Giulia Grillo doveva aspettarsi una reazione veemente. A farsene portavoce è stato Alessandro Montagnoli, consigliere regionale della Lega in Veneto, che è andato all’attacco: “Offese ingiustificate, senza fondamento e intollerabili a una delle istituzioni della città di Verona, soprattutto a ridosso delle festività natalizie e in un momento in cui un’azienda della nostra città, storica produttrice, sta lavorando faticosamente per risollevarsi“. Dopo aver fatto riferimento alla situazione della Melegatti, il consigliere Montagnoli ha continuato:”Le parole del ministro non possono passare sotto silenzio.  Il pandoro per Verona è un simbolo che ci viene invidiato anche all’estero. In un momento come questo, in cui le aziende, e tutte le famiglie che ruotano attorno a queste, fanno fatica e lavorano duramente per far fronte alla crisi e portare avanti una tradizione secolare, le parole di un rappresentante delle istituzioni come un ministro sono vergognose. Dovrebbe rettificare quanto detto e scusarsi con i pasticcieri che da settimane sono al lavoro e con l’intera città“.