Dopo l’ennesimo slittamento del maxiemendamento alla Manovra il premier Conte ammette un “lieve imbarazzo” per non aver consentito al Parlamento “l’agio” necessario per discutere la Legge di Bilancio ma non si sente “in colpa” per i ritardi dei lavori culminati con il rinvio del voto di oggi al Senato. Intervenuto in conferenza stampa, il presidente del Consiglio ha dichiarato:”C’è dispiacere perché ci sarebbe piaciuto lasciare al Parlamento un più ampio margine di discussione, ma non mi devo giustificare perché il negoziato con l’Europa non é durato così tanto per colpa del governo. I negoziati si fanno in due, fosse stato per me avrei trovato l’accordo il giorno dopo“. A contestare l’atteggiamento del governo non sono state però le sole opposizioni, bensì la seconda carica dello Stato. Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, non ha nascosto il suo disappunto: “La maggioranza e il governo devono avere un percorso legislativo più regolare e rispettoso dell’assemblea del senato e non con questa tempistica a singhiozzo“, ha detto. (agg. di Dario D’Angelo)
MANOVRA, MAXIEMENDAMENTO SLITTA: PD OCCUPA IL SENATO
Il voto di fiducia al maxiemendamento del governo sulla manovra dovrebbe svolgersi domani sera anziché oggi, con la presentazione del testo contenenti le modifiche alla Legge di Bilancio calendarizzata per sabato alle 14:00. Ammette l’ennesimo rinvio dei lavori anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in conferenza stampa ha dichiarato:”Siamo al rush finale. Confidiamo che nella giornata di domani la manovra al Senato possa essere approvata. So che siamo in zona Cesarini“. Nel frattempo insorgono le opposizioni: il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, uscito dalla conferenza dei capigruppo, ha annunciato, “è una vergogna, la manovra non c’è: il Pd occupa l’aula del Senato“. Durissimo anche il commento di Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama:”E’ sconcio nei confronti del popolo italiano. Prendere in giro il Parlamento per venti giorni è uno sfregio ai loro elettori. E’ la loro Caporetto politica, il fallimento politico di questo governo. Diteci cosa state nascondendo? Cosa siete diventati? Quali accordi politici al massimo ribasso avete fatto tra di voi sulla pelle degli italiani?“. (agg. di Dario D’Angelo)
MANOVRA, MAXIEMENDAMENTO SLITTA A DOMANI
Slitta ancora il voto di fiducia al maxiemendamento del governo sulla Manovra previsto inizialmente per questa sera al Senato. Come riportato dall’Huffington Post, Palazzo Madama resta dunque “ostaggio” della Manovra, almeno fino a domani, quando nel pomeriggio dovrebbe avere finalmente inizio il voto avente come oggetto le modifiche alla legge di bilancio. Stando a quanto appreso, tra i motivi del rinvio vi è la richiesta da parte della Ragioneria dello Stato, l’organismo istituzionale che deve “bollinare” tutti i provvedimenti assicurando l’esistenza delle varie coperture, per poter leggere approfonditamente le tabelle presentate dall’esecutivo. Queste, però, secondo fonti parlamentari risulterebbero addirittura “introvabili” per molti senatori. Un vero e proprio caos quello registrato al Senato, che rischia di conseguenza di far slittare anche i lavori alla Camera dei Deputati. (agg. di Dario D’Angelo)
CAOS AL SENATO
È caos al Senato dove al momento, come denunciato da alcuni parlamentari dell’opposizione, i lavori sono di fatto sospesi in attesa dell’arrivo del maxiemendamento alla Manovra economica del 2019: come è noto, i tempi sono stretti e nonostante il lavoro delle commissioni dovrebbe ricominciare alle 16 è stata indetta una riunione dei capigruppo dei diversi schieramenti poco prima e il timore è che si vada verso un rinvio che metterebbe anche a rischio il voto di fiducia. Secondo alcune fonti da Palazzo Madama, tuttavia, questa dovrebbe arrivare comunque nella notte di oggi senza essere rimandata a domani ma nell’incertezza insorgono le opposizioni tra cui il capogruppo del Pd alla Camera, Andrea Marcucci, che ha ricordato nelle ultime ore all’esecutivo l’impegno preso. Ad ogni modo, i rumors più insistenti dicono che la presentazione del testo avverrà alle 20 di stasera, orario però considerato “a rischio” dato che metterebbe in serio pericolo l’approvazione della stessa legge di Bilancio, soprattutto se il voto di fiducia slittasse davvero a domani. (agg. di R. G. Flore)
FIDUCIA A RISCHIO RINVIO
Il maxiemendamento alla manovra può slittare ancora: questa l’indiscrezione rilanciata da Repubblica. La ripresa dei lavori al Senato è in programma alle ore 16.00 ma Roberto Calderoli, presidente di turno, non ha smentito ulteriori ritardi: convocata la conferenza dei capigruppo alle ore 15.45. La fiducia era prevista in serata ma non è da escludere un rinvio alla giornata di domani. «ll governo ha preso ieri in capigruppo un impegno chiaro, credo non ci possano essere dubbi sul fatto che il maxiemendamento venga presentato all’aula alle 16», le parole del dem Andrea Marcucci, con Lucio Malan di Forza Italia e Vasco Errani di Leu a chiedere lumi al leghista. E c’è di più: dietro i possibili problemi si celerebbero vecchi e nuovi contrasti tra Carroccio e Movimento 5 Stelle, al lavoro per raggiungere un’intesa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MOAVERO: “EVITATA LA PATRIMONIALE”
Nuove reazioni sulla manovra, in attesa dell’approdo al Senato del tanto contestato maxiemendamento. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha commentato ai microfoni di Radio Capital: «E’ stato importante raggiungere l’accordo ed evitare la procedura d’infrazione, non dimentichiamoci che era stata ipotizzata per il debito pubblico e che avrebbe avuto una durata molto lunga. Avrebbe infatti comportato la necessità di introdurre misure correttive importanti proprio per la riduzione del debito pubblico. La patrimoniale? Poteva accadere anche questo». L’opposizione non ci sta, Matteo Renzi all’attacco su Facebook: «Ogni volta che scopro una nuova chicca di questa allucinante Legge di Bilancio, ripenso a tutti quelli che ci hanno insultato perché una domenica di aprile, in diretta da Fazio, ho detto il mio no all’accordo con i grillini. Oggi tutti fingono di non ricordarselo ma allora erano in tanti i dirigenti, i commentatori, gli esperti che spingevano per fare un Governo insieme. Riuscite ad immaginare? Avremmo dovuto fare un governo con quelli che si affacciano dal balcone per dichiarare sparita la povertà». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BONAFEDE: “RACCONTO DELLA MANOVRA E’ FUORVIANTE”
Dopo la pausa notturna è ripresa la discussione generale sulla manovra in senato. Il maxiemendamento del governo dovrebbe arrivare in aula entro le 16, il riassunto di tutte le modifiche al testo della legge di bilancio, effettuate per raggiungere l’intesa con l’Unione Europea, ma nel contempo è scoppiata la bagarre, con le opposizioni sul piede di guerra che hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. Alle polemiche ha voluto replicare Alfonso Bonafede: «Spiegheremo ai cittadini – le parole rilasciate dal ministro della Giustizia intervistato da La Stampa – che la verità è molto diversa dalla narrazione manipolatoria del sistema mediatico nazionale. Abbiamo in testa solo i loro interessi. Il racconto della Manovra è fuorviante – ha proseguito – volutamente preoccupato. Delinea un quadro inesistente. La verità è che, grazie a noi, i cittadini non sono più l’ultima ruota del carro. Reddito di cittadinanza e Quota 100 partiranno nei prossimi mesi e nel 2019 le assunzioni nelle amministrazioni pubbliche saranno numerose. Penso alla Giustizia. Il personale amministrativo salirà di tremila unità e in tre anni assumeremo 600 magistrati. Stiamo facendo qualcosa senza precedenti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANOVRA: IL MAXIEMENDAMENTO AL VOTO IN SENATO
Arrivato il via libera della Commissione Ue, la manovra economica arriva al Senato ma è subito caos: il testo a Palazzo Madama senza mandato al relatore, con la Commissione Bilancio che ha terminato i suoi lavori senza votare. Ed è bagarre, con l’opposizione sul piede di guerra: Partito Democratico e Liberi e Uguali hanno abbandonato i lavori in segno di protesta. Come sottolinea Tg Com 24, il governo M5s-Lega presenterà il maxiemendamento alle ore 16.00: il calendario prevede che si inizi subito la discussione in aula. Alle ore 22.00 sono previste le dichiarazioni di voto, mentre il voto di fiducia inizierà alle ore 23.00, terminando intorno a mezzanotte. Secondo il ruolino di marcia previsto dai gialloverdi, dopo l’approvazione attesa in tarda serata al Senato, la manovra approderà quindi alla Commissione Bilancio della Camera dove sarà esaminata sabato e domenica. Il testo arriverà in Aula, per la discussione generale, giovedì 27 dicembre 2018.
CAOS SULLA MANOVRA
Il vice premier Luigi Di Maio ha espresso la sua soddisfazione sui social, sottolineando che «riconoscere questa legge come una Legge di Bilancio che ripristina i diritti degli italiani, significa riconoscere che tutti gli altri, in passato, ci hanno preso per i fondelli». Matteo Salvini ha parlato di «vittoria dell’Italia e degli italiani. Del buonsenso, della ragionevolezza e del dialogo», ma le polemiche non si placano. Il dem Graziano Delrio attacca: «Dopo tante sceneggiate, è arrivata la #manovra. Quella vera. Ed è preoccupante. 5 Stelle e Lega mandano in crisi il sistema produttivo e penalizzano le famiglie». Netta la presa di posizione di Teresa Bellanova su Twitter: «Sono finiti i tempi delle dirette social e degli atti di goliardia nell’aprire lettere della Procura su fb. Gli impegni presi dai sovranisti che hanno fatto scrivere la #manovra all’Europa, sulle spalle di tutti noi, non li conosciamo. Li tengono al segreto».