Nuove dichiarazioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria, intervenuto in Commissione Bilancio alla Camera. «C’è un’interlocuzione con la Commissione Ue, un dialogo sempre più costruttivo con la finalità di riuscire ad evitare che l’Italia entri in procedura di infrazione», la conferma del titolare del Tesoro, che ha aggiunto: «Qualsiasi accordo è subordinato al fatto che non si toccano le priorità di intervento comunicate al parlamento: l’azione deve permettere di mantenere ciò che voi state discutendo». Prosegue l’economista: «Le due misure principali, quote 100 e reddito di cittadinanza, hanno disegni non definiti al momento: da un punto di vista finanziario questo si è tradotto nel mettere risorse in un fondo la prima questione e vedere se ci sono spazi politico-finanziari per un negoziato concreto attraverso interlocuzioni tra Inps e Mef e capire se una definizione maggiore di queste misure richiede meno risorse di quelle poste nel fondo». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CONTE: “MIO SILENZIO E’ OPEROSO”

È in corso in questi minuti l’audizione del Ministro Tria in Commissione Bilancio dove ha esordito con queste breve parole prima di entrare alla Camera, «ora di compiere le decisioni politiche». Intervenendo invece alla Assemblea Pubblica di Anfia, il Premier Conte ha ricordato come la trattativa con l’Unione Europea è in corso ed è tutt’altro che remissiva: «Voglio rassicuravi sul fatto che questo Governo è impegnato affinché la discussione con Bruxelles sulla nostra legge di Bilancio si chiuda favorevolmente i mercati finanziari hanno già percepito questo clima più positivo e lo spread sta già scendendo e lavoriamo affinché scenda ancora fino a riportarsi sui livelli coerenti con i buoni fondamentali della nostra economia». In merito ai “silenzi” dello stesso Conte, il Presidente del Consiglio ha spiegato ai cronisti che le sue parole «hanno un peso, il mio è un silenzio operoso e virtuoso». Nel pieno delle polemiche per lo scontro istituzionale con il Procuratore capo di Torino Armando Spataro, dice la sua sulla manovra anche il Ministro Salvini: «Non mi sembra che l’Ue goda di uno Stato di salute tale che gli permetta di inquisire e sanzionare la seconda potenza industriale d’Europa. Macron ha i suoi problemi, la Germania anche, la Spagna vive una forte crisi. Credo che alla fine un accordo si troverà, stiamo lavorando alacremente», conclude il leader della Lega.



ESAME IN AULA RISCHIA DI SLITTARE ANCORA

«E’ in programma tra le 19 e le 20» l’intervento in commissione Bilancio alla Camera del ministro dell’economia Giovanni Tria, l’annuncio arriva direttamente dal presidente Claudio Borghi. Il dialogo tra Italia e Unione Europea sulla manovra prosegue e, come sottolineato dall’economista, sono «ora necessari atti concreti: stiamo studiando soluzioni varie, ma è necessario prendere delle decisioni politiche». La presenza del titolare del Tesoro era stata richiesta direttamente dalle opposizioni, con la trattativa imbastita con la Commissione europea che potrebbe portare a una revisione dei costi. Ansa sottolinea che si ipotizza che la fiducia possa essere posta giovedì mattina: l’esame della manovra alla Camera è ulteriormente slittato e i gruppi parlamentari hanno reso noto che la discussione generale è fissata alle ore 20. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, tra il botta e risposta a distanza governo-Ue e una manovra ancora in ballo… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DI SALVINI

Il “poliziotto buono” Giuseppe Conte e quello “cattivo” Matteo Salvini: ormai l’Ue dovrebbe essere abituata alla differenza di comunicazione all’interno dello stesso Governo “anomalo” Lega-M5s: dopo l’assicurazione lanciata dal Premier nell’intervista ad Avvenire (qui sotto i punti salienti, ndr) arrivano le nuove dichiarazioni del vice leghista che rialzano leggermente i toni sull’asse Roma-Bruxelles. «Il 2% è un numero su cui si esercitano giornalisti e commissari Ue, mentre noi badiamo alla sostanza e a trovare risorse», prima di aggiungere «Noi facciamo una Manovra seria che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una Manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti». Intanto il Ministro Tria questo pomeriggio dovrebbe riferire in Commissione Bilancio (dove è ancora bloccato il testo della Manovra Economica) sulle possibili modifiche da attuare durante il dibattito in Aula: questa la “breaking” che anticipa la discussione di questa sera, «Quota 100 e Reddito di Cittadinanza non sono in discussione ma bisogna ben valutare i costi».

CONTE: “PRONTA NUOVA PROPOSTA ALLA UE”

Alla flessibilità concessa da Moscovici, qualora le modifiche della Manovra italiana siano effettive e “comprovate” dalla Commissione Ue, il premier Conte ha “risposto” nell’intervista rilasciata all’Avvenire dopo il ritorno dal G20 in Argentina: «è pronta la mia proposta all’Ue con tutte le modifiche della Legge di Bilancio», spiega il Presidente del Consiglio ai colleghi del quotidiano cattolico. «È assolutamente un negoziato vero – è la premessa fatta da Conte -. Il mio obiettivo è evitare all’Italia una procedura d’infrazione che fa male al nostro Paese e rischia di far male anche all’Europa. Sto lavorando a questo con la massima determinazione. Sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potrà non prendere in considerazione». Non anticipa né numeri né contenuti, «Perché il negoziato riesca occorre riservatezza» ma spiega come anche tramite la “nota” di Salvini e Di Maio è sempre più legittimato nell’aver trovato una strada laddove sembrava impossibile: «Noi non abbiamo mai sfidato l’Ue. Quel 2,4% è derivato dalla valutazione dell’impatto delle varie riforme, soprattutto di quelle più qualificanti. Ricorderete che io non ho mai anticipato i saldi finali sino al momento in cui non abbiamo avuto gli esatti conteggi», conclude il Premier ad Avvenire.

MOSCOVICI, “PROCEDURA CONTRO ITALIA, MA NEGOZIATO CONTINUA”

È ancora il Commissario Moscovici ad intervenire da Bruxelles per aggiornare sulle “trattative” in corso tra Roma e l’Ue e soprattutto per avvertire – come già fatto ieri da Dombrovskis – sui pericoli che incombono sull’Italia stante la Manovra Economica invariata. «La commissione cammina su due strade: dialogo con le autorità italiane e preparazione della procedura che riteniamo giustificata: i prossimi passi si fonderanno sul risultato del negoziato in corso»: la Commissione Europea stima i tentativi di Conte e Tria di “rimodellare” quanto invece stabilito dai due vicepremier ma la battaglia non è semplice e Moscovici lo fa capire benissimo ancora una volta quando afferma «Noi siamo disponibili a dare flessibilità ma deve essere nelle regole, per questo il gap va ridotto ancora». Il G20 di Buenos Aires è stato certamente un punto segnato a favore del Governo gialloverde, ma la partita è ancora lunghissima: «avuto discussioni positive con Conte e Tria, e abbiamo deciso di proseguire nell’interesse generale e abbiamo dato mandato ai nostri team di lavorare in quella direzione».

CONTE: “NO DEFICIT AL 2%”

La manovra italiana è negativa. Anche l’eurogruppo dei 19 ministri finanziari degli stati dell’unione europea attualmente in corso, ha confermato la valutazione negativa della commissione europea, ma nel contempo, come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, ha incentivato il dialogo fra Roma e Bruxelles di modo che si arrivi ad un accordo il prima possibile, evitando così la ben nota procedura d’infrazione. L’obiettivo è trovare un compromesso entro il prossimo 19 dicembre e nella notte i dialoghi positivi fra il titolare del ministero dell’economia, Giovanni Tria, e i colleghi degli altri paesi, sono proseguiti in maniera proficua proprio verso tale intento. Per evitare la procedura d’infrazione servirebbe portare il deficit del 2019 ad un livello non superiore al 2%, nonché delle modifiche alle misure “quota 100” e “reddito di cittadinanza”. Sulla prima questione, Salvini e Di Maio hanno posto il loro veto, come confermato anche dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte: «Non sto lavorando a una manovra che porti il deficit sotto il 2 % stiamo valutando tutti gli emendamenti e lavoro a tempo pieno nell’interlocuzione con le istituzioni Ue. Nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con l’Europa e confido di poter pervenire a quello che è il mio grande obiettivo e cioè una soluzione condivisa che ci possa evitare l’infrazione». Per quanto riguarda le altre due misure, la Lega si dice disposta ad una quota 100 temporanea per tre anni, risparmiando così due miliardi di euro, mentre il M5s non sembra per ora intenzionato a modificare il famoso reddito, se non posticipandolo al prossimo giugno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MANOVRA: MERCOLEDI’ ALLA CAMERA

Mercoledì prossimo 5 dicembre è stato confermato l’avvio in Aula alla Camera della discussione sulla Manovra Economica, mentre a livello europeo prosegue la “trattativa” fra Tria, Moscovici, Dombrovkis e lo stesso premier Conte. La giornata di oggi ha visto diversi livelli di “battaglia” tutti con al centro la stessa Legge di Bilancio gialloverde chiamata a “diverse modifiche” per evitare la procedura d’infrazione promessa dalla Commissione Ue laddove crescita, Pil, deficit e riforme non vengano «totalmente rivisti». Presente all’Eurogruppo, il Ministro delle Finanze italiano ha provato a triangolare con Dombrovskis e Moscovici per convincerli che le trattative in corso a Palazzo Chigi e in Parlamento porteranno le modifiche necessarie richieste dall’Europa: «il governo ha declinato una serie di misure all’interno di una manovra moderatamente espansiva che che dovrà concorrere a creare le necessarie condizioni di stabilità e inclusione sociale, favorevoli allo sviluppo e agli investimenti sia italiani, che esteri» ha fatto sapere il titolare del Mef. La replica diretta del Commissario Ue agli Affari Economici e Finanziari arriva a stretto giro, «La Commissione europea ha il pieno controllo della tempistica nell’eventuale procedura per deficit eccessivo, relativa al debito, contro l’Italia», pur confermando che il dialogo e i “toni” dell’Italia sono cambiati e decisamente più positivi rispetto a qualche settimana fa.

L’ALLARME LANCIATO DA GOLDMAN SACHS SULLA MANOVRA

Da qui ora a dire che il piano di rapporti tra Ue e Roma è tutto in discesa, ovviamente, ne passa ma di certo al momento il Governo Conte tenta di tutto per il classico “un piede in due scarpe” barcamenandosi tra le promesse elettorali (Quota 100 e Reddito di Cittadinanza) e le richieste della Commissione Ue sulla Manovra. Intanto sul fronte finanziario arriva un pesante “colpo da ko” da Goldman Sachs all’interno del documento dedicato all’economia dell’Europa attuale: «Ci aspettiamo che l’Italia flirti con la recessione a cavallo fra 2018 e 2019. […] Il governo italiano ha delineato un allentamento fiscale significativo che, sulla base di precedenti analisi, è improbabile che stimoli la crescita del Pil reale. Riteniamo che sia necessaria una politica fiscale più ortodossa e credibile affinché il debito pubblico italiano possa diminuire, riducendo l’attuale vulnerabilità dell’economia italiana che pesa nella creazione di credito da parte delle banche». Non solo, Goldman Sachs ha lanciato la stilettata non da tutti colta questa mattina; «si renda necessario un maggiore spread Btp-bund per convincere il governo italiano della necessita di un piano fiscale più ortodosso e credibile che abbassi il rapporto debito/Pil».