E’ scontro fra Confindustria e il ministro dell’interno Matteo Salvini. Al titolare del Viminale non sono piaciute le parole di ieri del numero uno degli industriali, Boccia, ed oggi ha replicato per le rime (parole che trovate qui sotto). Sulla questione è intervenuta anche Mariastella Gelmini, ex ministro dell’istruzione del governo Berlusconi, che in occasione di una conferenza stampa indetta da Forza Italia, ha ammesso: «E’ un grave errore liquidare la piazza di ieri (riferendosi alla manifestazione di Torino degli industriali ndr), come se fosse poco rilevante o se fosse semplicemente una manifestazione dell’industria. Noi abbiamo grande rispetto nei loro confronti, e lo abbiamo sempre avuto. Ieri a Torino vi erano quasi tutte le associazioni di categoria, espressione di quella piccola e media impresa che rappresenta i ceti produttivi e un elettorato che da sempre guarda con attenzione al centrodestra. Io quindi capisco l’imbarazzo di chi in parlamento sta per approvare una manovra, che lontano dall’abolire la povertà sta abolendo la crescita e la competitività». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CONFINDUSTRIA ATTACCA IL GOVERNO: SALVINI NON CI STA

E’ querelle a distanza fra Confindustria e il ministro dell’interno, Matteo Salvini. Al vice presidente del consiglio non sono affatto piaciute le dichiarazioni del numero uno degli industriali, Boccia, che ha chiesto le dimissioni del Premier Conte se la Tav, il treno ad alta velocità Torino-Lione, non venisse realizzata. Parole che sono giunte in occasione della manifestazione avvenuta ieri nel capoluogo piemontese, dove 3000 imprenditori sono scesi in piazza per cercare di spronare il governo. «Siamo qui da sei mesi – ha detto il leader del carroccio – ascolterò e incontrerò tutti ma lasciateci lavorare. C’è qualcuno che è stato zitto per anni – ha proseguito, lanciando una frecciata a Boccia – quando gli italiani, gli imprenditori, gli artigiani venivano massacrati. Ci lasciassero lavorare e vedranno che l’Italia sarà molto meglio di come l’abbiamo ereditata». E pensare che soltanto poche settimane fa lo stesso Boccia si era apertamente schierato al fianco di Matteo Salvini, ma evidentemente l’idillio sembrerebbe già finito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCONTRO CONFINDUSTRIA-SALVINI-GOVERNO

«Stiamo aspettando analisi costi benefici per la Tav: non so quanto Confindustria rappresenti gli imprenditori italiani, Boccia deve avere ancora un po’ di pazienza», attacca Matteo Salvini parlando con i giornalisti a Bruxelles in merito all’attacco deciso giunto ieri da Torino dal leader degli imprenditori italiani assieme ad altre istituzioni di impresa che si dicono assai preoccupati per la Tav, i grandi investimenti e in generale sulla Manovra del Governo. «Io sono per il sì per un Italia che va avanti, nel contratto c’è l’analisi costi benefici, aspettiamo i numeri dei tecnici. La Tap si fa, terzo valico si fa, manca solo la Tav all’appello», avanza Salvini facendo ben capire come il vero avversario in questo momento per il “no” alle Grandi Opere non è la Lega bensì il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. In attesa di capire quanto e come Salvini sopporti la “melina” del M5s sulla Tav, da Assindustria Veneto (da sempre molto vicina alla Lega come ispirazione e battaglie) sbotta con il Presidente Massimo Finco, presente ieri alle Officine OGR: «A Torino c’è l’Italia che produce e lavora, che non chiede sussidi ma solo di essere rispettata, a cominciare dalle istituzioni. A Torino non “contro” qualcuno ma “per” qualcosa, per affermare una visione di sviluppo, i diritti e non solo i doveri di chi produce e lavora, il diritto di tutti i cittadini italiani di vivere in un Paese che non venga penalizzato dal punto di vista sociale ed economico. Per far sentire la voce delle imprese sulla Tav, le infrastrutture, le politiche per la crescita che servono al Paese tanto più in una fase allarmante di decrescita».

“LUNA DI MIELE” IMPRESE-SALVINI GIÀ FINITA

Vincenzo Boccia da Torino è stato chiaro: la pazienza degli imprenditori nei confronti del governo è quasi al limite. Il leader di Confindustria, forte della presenza di 12 associazioni di categoria, in rappresentanza di 3 milioni di imprese e 13 milioni di dipendenti che costituiscono il 65% del Pil italiano, ha chiesto al governo Conte di pronunciare dei “sì” alle grandi opere, a partire dalla Tav. Boccia ha anche lanciato un messaggio forte al premier Conte: o riesce a convincere Salvini e Di Maio a rinunciare ai 4 milardi (2 a testa) necessari ad evitare la procedura d’infrazione oppure dia le dimissioni. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui il capo degli industriali riconosceva in Salvini un interlocutore privilegiato. Soltanto nel mese di settembre, Boccia dichiarava:”In questo governo crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante”. Tre mesi dopo la luna di miele è già finita…(agg. di Dario D’Angelo)

BOCCIA (CONFINDUSTRIA), “CONTE CONVINCA SALVINI E DI MAIO O SI DIMETTA”

Giornata importante per la Tav Lione-Torino, sempre immersa nella caotica bufera tra parte del Governo (lato M5s) e le istituzioni Ue che invece spingono per terminare i lavori ultradecennali sull’Alta Velocità Italia-Francia: il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia oggi ha lanciato un ultimatum al Governo per fare questa “benedetta” Tav mentre dalla Commissione Ue è giunto un maxi scontro all’Italia che suona tanto come un “messaggio” mica tanto indiretto per finirla con le polemiche. «Se fossi in Conte convocherei i due vicepremier e gli chiederei di togliere due miliardi per uno visto che per evitare la procedura d’infrazione bastano 4 miliardi. Se qualcuno rifiutasse mi dimetterei e denuncerei all’opinione pubblica chi non vuole arretrare»: il riferimento di Boccia è tanto per la Manovra quanto appunto per i lavori della Tav, visto anche dove si trovava il leader degli industriali quando ha proferito queste dure dichiarazioni contro il Governo. A margine della manifestazione Sì Tav «Infrastrutture per lo sviluppo, Tav, l’Italia in Europa», Boccia ha poi aggiunto una sorta di “promessa” al Ministro Di Maio: «se ci convoca tutti non lo contamineremo. A Salvini, che ha preso molti voti al Nord, dico di preoccuparsi dello spread».

MAXI SCONTO UE SULLA TAV

Un Boccia scatenato che confessa alla platea degli industriali come «Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici». Agli Stati Generali delle Imprese di Torino ben 3mila persone si sono riunite per ribadire il proprio Sì all’infrastruttura che potrebbe collegare persone, merci e progetti futuri nel pieno centro dell’Europa: «Il governo ha convocato i vertici torinesi delle associazioni fattoriali e non quelli nazionali. Questo la dice lunga sul l’idea che ha il governo della Torino-Lione come fosse un fatto locale. mentre al contrario l’opera è una questione nazionale», conclude ancora il n.1 di Confindustria.

Intanto dall’Ue arriva un messaggio piuttosto invitante: la Commissione ha deciso di aumentare i finanziamenti per la Tav Torino-Lione e per il tunnel del Brennero in maniera considerevole. Come riporta RaiNews, nel prossimo bilancio 2021-2027 la Commission Ue «aumenterà i finanziamenti in arrivo per la Torino-Lione e il tunnel del Brennero di circa 1,1 miliardi di euro. E abbasserà la quota residua che l’Italia deve ancora stanziare, da 1,2 miliardi a 366 milioni» passando dall’attuale 40% del costo alla metà esatta dei lavori previsti (e in alcuni casi già svolti) della Tav. Nel complesso si attendevano da Bruxelles “solo” 5171 milioni di euro, mentre ora si sale fino a 6328 milioni di cui +362 per il Brennero e 795 in più per la Torino-Lione: ora la “palla” passa al Governo che dovrà poi spiegare per bene se per caso dovesse rinunciare a questa ultima invitante “proposta”.