Non si placano le polemiche dopo le espulsioni dei dissidenti M5s. L’europarlamentare Moi è partita all’attacco contro i vertici grillini e c’è chi difende i quattro espulsi. Parliamo del presidente della Commissione Cultura della Camera Luigi Gallo: «I principi del M5S, il programma votato punto per punto da tutti gli iscritti alla piattaforma Rousseau e il contratto di governo sono i fari dei portavoce . E’ assurda l’espulsione, i richiami e le procedure presso i probiviri di parlamentari che hanno seguito questi fari nella loro azione parlamentare per almeno 3 motivi». E spiega: «Il primo motivo è che un parlamentare, un portavoce del M5S ha il compito di studiare, approfondire e cercare di migliorare le leggi per il bene dei cittadini e per il bene comune». Prosegue: «Il secondo motivo è che non c’è mai stata un’assemblea con una votazione interna , ne su Rousseau, sui temi delicati come quelli del decreto sicurezza, dei fanghi, del condono di Ischia, dei balneari e dell’alzamento della soglia a 150mila per gli affidamenti diretti degli appalti che fanno crescere corruzione e infiltrazione delle mafie su cui i parlamentari espulsi o segnalati ai probiviri sono stati critici». Conclude il pentastellato: «Il terzo motivo è che oggi queste espulsione e questi richiami ai parlamentari che sono intervenuti del M5S indebolisce il M5S. La Lega presentando iniziative sempre più a destra come ha fatto con il decreto sicurezza ottiene in parlamento i voti di Forza Italia e Fratelli D’Italia e sgretola il M5S. Così Salvini si sta costruendo la sua prima opzione di governo che ha sventolato nei primi mesi: governare con il centrodestra e quel che resta del M5S». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PD ALL’ATTACCO

Caos in casa Movimento 5 Stelle dopo le espulsioni di quattro esponenti, due senatori e due europarlamentari. E ora il Governo si trova in difficoltà al Senato, con i gialloverdi che possono contare su una maggioranza risicata. E non mancano gli attacchi dall’opposizione, con il Partito Democratico sul piede di guerra. Ecco le parole di Ivan Scalfarotto: «Ecco qui le 5 espulsioni di capodanno dal M5S. Dedicato a chi racconta che Fico è di sinistra e il Movimento è un partito con varie anime. L’anima è una: quella di Casaleggio. Chi non ci sta, va fuori. Avessero la Siberia, la userebbero. Stalinisti, questo sono. Con loro, mai». Questa la stoccata di Luciano Nobili: «Solo pochi mesi fa lo aveva presentato in pompa magna, ora Di Maio caccia il comandante De Falco insieme ad altri 3 parlamentari M5S. Il suo reato? Aver scoperto che il decreto Salvini e il condono edilizio sono due vergogne invotabili. Ecco la deriva autoritaria, quella vera». Infine, il tweet di Andrea Casu: «Quando De Falco venne presentato fu il più applaudito e disse: “Sono salito a bordo del Movimento”. Non appena da Senatore ha provato a dire la sua lo hanno subito fatto scendere. Perchè per il M5S la voce del Comandante anti-Schettino va ascoltata solo in campagna elettorale». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FATTORI: “MI CACCIANO? FACCIO RICORSO”

Non solo Gregorio De Falco e Saverio De Bonis: a rischio espulsione dal M5s ci sarebbe anche anche Elena Fattori, senatrice pentastellata sotto procedimento disciplinare insieme alla collega Paola Nugnes. La Fattori, intervistata dall’Huffington Post, ha dichiarato:”È una decisione che fa trasparire una certa insicurezza. Credevo che l’editto arrivasse quando il giudizio fosse chiaro per tutti. Lo trovo a dir poco inopportuno”. Sul fatto che le espulsioni siano arrivate a Capodanno, la Nugnes ha commentato:”Sono di cattivo gusto. Insomma, hanno deciso di rompere le scatole alla gente in un giorno di festa”. La senatrice ha detto di essere pronta a fare ricorso in caso di espulsione:”Il Movimento 5 stelle è la mia casa politica e ho ancora tante battaglie da portare avanti. Quindi se decidono di espellermi mi rivolgerò al mio avvocato e mi opporrò. Non mi butteranno fuori tanto facilmente”. (agg. di Dario D’Angelo)



MOI, “M5S MORTO CON CASALEGGIO SRL”

Mancavano all’appello ancora due reazioni ufficiali dai diretti “interessati” dal provvedimento di espulsione dei Probiviri M5s e non riducono la polemica, come era ipotizzabile, rispetto a quanto già detto dal comandante De Falco: delusione, senso di ingiustizia e attacco alla democrazia sono i tratti comuni ai vari dissidenti espulsi, anche se l’intervento più duro arriva forse da Giulia Moi europarlamentare (ex)M5s «Purtroppo assieme a Gianroberto Casaleggio, è scomparso anche il Movimento. La notizia della mia espulsione non mi sorprende affatto – ha precisato in una nota poco fa -. Qualcuno tentò di escludermi dal Movimento già a pochissimi mesi dalla mia elezione al Parlamento europeo. Andai anche da Gianroberto Casaleggio, con il quale ho sempre avuto uno splendido rapporto, e già allora fu lui in persona a difendermi da questi frequenti tentativi di espulsione». Per il “ribelle” De Bonis il “board” retto da Di Maio non sarebbe all’altezza del passato M5s e rischia di rovinare un progetto costruito negli anni faticosamente: «Sono profondamente dispiaciuto da quanto accaduto. Sono stato espulso per vicende legate a fatti che risalgono a 12 anni fa, pur avendo prodotto all’atto dell’accettazione della candidatura i miei certificati penali che risultavano puliti». Non solo, De Bonis spiega che starebbe meditando di dimettersi dalla carica di senatore: «Continuerò sempre a essere fedele alle idee originarie del M5s. Sto meditando di dimettermi dal ruolo di senatore».

DE FALCO: “POCA DEMOCRAZIA, DECISIONE CONTRO LA COSTITUZIONE”

Il primo commento ufficiale dell’ex Ufficiale della Marina Gregorio De Falco è rivolto contro Di Maio ma soprattutto il “board” centrale del M5s che con decisione unilaterale lo ha espulso dal Movimento: «rimarrò sempre del M5s, ma sono amareggiato, è mancanza di cultura democratica, decisione contro la Costituzione». Il leader lo aveva poco prima definito «non indispensabile», come tutti all’interno del Movimento: il problema è che gli iscritti al Blog non pare l’abbiano presa benissimo la cacciata del senatore e di altri “dissidenti” che negli scorsi mesi hanno messo in difficoltà nei voti in Parlamento la maggioranza gialloverde. «State perdendo la testa, l’anima e la storia», mentre altri puntano il dito proprio contro Di Maio, «I cittadini che hanno votato per voi non sapevano ancora niente del contratto di governo con la Lega» o ancora «D’altra parte nemmeno gli elettori 5stelle hanno approvato, votandovi, una politica migratoria di stampo leghista. Chi ha tradito per primo?». Per la senatrice Virginia La Mura, lei invece “archiviata” secondo il Collegio dei Probiviri, spiega a Repubblica «voglio essere giudicata, questa situazione mi delegittima».

DI MAIO: “FUORI CHI NON SOSTIENE CONTRATTO DI GOVERNO”

«Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Oggi i probiviri si sono espressi con provvedimenti duri e giusti. Chi non sostiene il contratto di Governo è fuori dal MoVimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto», questo il commento del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio sull’espulsione dei senatori De Falco e De Bonis. Un episodio che farà discutere nei prossimi giorni, è arrivata immediatamente la replica del comandante De Falco: «Mi dispiace molto e non me lo aspettavo. Confidavo nel fatto che ci fosse uno spazio di democrazia che invece, a quanto pare, non c’è». Tg Com 24 sottolinea che secondo l’ex grillino la «sanzione è illegittima»: «secondo loro avrei dovuto votare a scatola chiusa» la manovra. E il Pd contesta i metodi pentastellati: «Il M5S ricomincia con le espulsioni. Si fanno fuori tutti coloro che hanno avuto il coraggio di rimanere coerenti e non piegarsi ai diktat di Di Maio e Casaleggio. Cacciano De Falco e, in compenso, si tengono “l’amico degli Spada” Dessì», le parole di Pina Picierno. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

M5S, ESPULSI I SENATORI DE FALCO E DE BONIS

Era attesa nell’aria ma ora cala con una fortissima “violenza mediatica” la mannaia del Collegio dei Probiviri M5s contro i cosiddetti “dissidenti” grillini: espulsi Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, “pendenti” e a rischio Paola Nugnes e Elena Fattori. Dal Decreto Sicurezza al Condono di Ischia, fino alla “manina” sul Decreto Fiscale per giungere fino alla Manovra: i motivi di scontro e distanza interna al Movimento 5 Stelle sono cresciuti giorno dopo giorno specie in questo autunno caldissimo in cui i grillini hanno visto da un lato crescere la Lega di Salvini fino al sorpasso deciso, dall’altro la base interna più “ortodossa” vede di cattivo occhio la nuova linea Di Maio-Casaleggio e vede in Alessandro Di Battista e Roberto Fico i veri leader stimati. Con un post sul Blog delle Stelle, giunge così questa mattina dell’ultimo giorno dell’anno la comunicazione del Collegio dei Probiviri che annuncia le pesante sanzioni disciplinari «per il venir meno dei requisiti di iscrizione e per la violazione dei doveri stabiliti dallo Statuto e dal Codice Etico». In particolare, le decisioni più forti arrivano con l’espulsione di Gregorio De Falco (l’ex capitano famoso per aver urlato a Schettino di ritornare a bordo sulla Costa Concordia che stava andando a picco all’Isola del Giglio, ndr), Saverio De Bonis, Giulia Moi, Marco Valli.

LA MANNAIA GRILLINA SUI DISSIDENTI

La mannaia deI Probiviri M5s contro i “dissidenti” colpisce anche con un richiamo formale Lello Ciampolillo, oltre rendere “procedimenti disciplinari ancora pendenti” per Elena Fattori e Paola Nugnes, le più scatenate assieme a De Falco nell’attaccare la linea di Di Maio troppo “asservita” alla presenza ingombrante di Matteo Salvini. «Nei confronti di Matteo Mantero e di Virginia La Mura i procedimenti disciplinari sono stati archiviati», conclude la nota dei Probiviri non prima di sottolineare come «Queste decisioni sono atte a tutelare la comunità del Movimento 5 stelle, che si riconosce nei suoi valori e nel rispetto delle regole». Si allarga e non poco la maglia degli ex M5s a tutti gli effetti che entreranno nel Gruppo Misto in attesa di capire quale potrà essere il loro destino prossimo in Parlamento: quell’Operazione Scoiattolo lanciata prima di Natale dal Presidente Berlusconi per “recuperare” alleanze con ex M5s delusi sembra ora quantomeno più probabile, sempre ammesso che i vari De Falso, Nugnes e Fattori vogliano abbracciare Forza Italia (come il loro collega Dall’Osso) piuttosto che in una più comprensibile collocazione a sinistra data la loro profonda avversità per un M5s «troppo a destra», come ripetevano gli stessi ribelli fino a pochi giorni fa.