«Per rendere più giusta e sostenibile la stagione che si è chiamati a governare, una politica responsabile e lungimirante non alimenta le paure, non lascia spazio alla logica del nazionalismo, della xenofobia, della guerra fratricida», queste le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato a Sua Santità Papa Francesco. Il capo dello Stato ha colto poi l’occasione per porgere al Pontefice i «più fervidi e affettuosi auguri per il nuovo anno». E Papa Bergoglio, durante l’Angelus di questa mattina in piazza San Pietro, ha replicato a Mattarella: «Ringrazio il signor presidente della Repubblica Italiana per le espressioni augurali che mi ha indirizzato ieri sera. Il Signore benedica sempre il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano», le sue parole riportate da La Stampa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DI FABIO MARTINI
Sergio Mattarella, un discorso di fine anno distantissimo dalla Lega di Matteo Salvini: parola del giornalista Fabio Martini. Ecco e sue considerazioni ai microfoni di Rai News: «Sergio Mattarella ha fatto un discorso da Capo dello Stato che rappresenta l’unità nazionale e dunque, di fatto, ha fatto un discorso alternativo al salvinismo. La condanna dell’insulto, dell’astio, dell’intolleranza; gli auguri espliciti di buon anno agli immigrati che vanno a scuola e fanno sport in Italia; la condanna (persino troppo esplicita per un Presidente) della “tassa sulla bontà” sonotutti elementi che collocano il discorso presidenziale su un versante lontanissimo da quello leghista». Spiega il cronista de La Stampa: «Un discorso contro il “cattivismo”, una esplicita apologia dei buoni sentimenti, di questi tempi così vilipesi. E’ mancata una condanna del recentissimo strappo imposto dalla maggioranza: far approvare la legge più importante dello Stato senza che i 951 parlamentari potessero spostare una virgola. Ma Mattarella ha usato perifrasi severe e soprattutto ha fatto capire che questa procedura non dovrà ripetersi. Un discorso secco, senza retorica, ma severo e attraversato da un notevole senso dell’umanità: di gran lunga il più bel discorso da quando è Capo dello Stato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
WEB SCATENATO: “GRAZIE PRESIDENTE”
Sergio Mattarella ha conquistato la gran parte degli italiani ieri, 31 dicembre 2018, in un discorso di fine anno che ha avuto il merito di riannodare il filo tra il Paese e il Quirinale, soprattutto in relazione ai giorni di tensione della travagliata nascita del governo M5s-Lega. Come riporta anche l’edizione online de La Repubblica, il popolo social ha particolarmente apprezzato l’intervento del capo dello Stato. C’è chi ha scritto “Grazie Presidente”, e ancora “Grande Mattarella” o “Standing ovation presidente”. Il passaggio più sottolineato dai social è stato quello indirizzato ai” cinque milioni di immigrati che vivono, lavorano, vanno a scuola, praticano sport, nel nostro Paese”, al punto che molti hanno notato: “Più che un discorso alla nazione sembra una tirata d’orecchi per Salvini& C.”. Emblematico il tweet di Mario Calabresi, direttore di Repubblica: “Mattarella ha spiegato che i buoni sentimenti e la generosità non sono anticostituzionali. Grazie”. (agg. di Dario D’Angelo)
IL PASSAGGIO SULLA SIGNORA ANNA
E’ riuscito nell’impresa di unire pressoché tutto l’arco parlamentare Sergio Mattarella, autore di un discorso di fine anno apprezzato a quanto pare sia dai partiti di governo che dalle opposizioni. Dopo le parole di Matteo Salvini, che nel suo discorso di fine anno in diretta Facebook ha detto di voler fare sue le riflessioni del capo dello Stato, è arrivato il commento anche da parte dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio. Il capo politico pentastellato ha apprezzato in particolare il passaggio dedicato alla signora di 90 anni che sentendosi sola la notte di Natale ha chiamato i carabinieri perché le facessero “compagnia”: “Il passaggio sulla Signora Anna – ha detto Di Maio – ci ricorda una storia struggente e, purtroppo, un caso non isolato. Il nostro impegno è di non lasciare indietro nessuno e lo stiamo facendo con il Reddito di Cittadinanza e quota 100″. Di Maio ha assicurato:”L’attenzione a chi è più debole, l’importanza del lavoro e della sicurezza sono temi che, come Governo, continueremo a portare avanti”. (agg. di Dario D’Angelo)
LE PRIME REAZIONI AL DISCORSO DI MATTARELLA
Cominciano ad arrivare le prime reazioni al discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, andato in onda alle ore 20:30 a reti unificate. Matteo Salvini nel suo intervento di Capodanno su Facebook ha detto di aver apprezzato che “il Presidente Mattarella abbia cominciato il suo discorso parlando di sicurezza”. Luigi Di Maio non ha ancora commentato l’intervento del capo dello Stato mentre il presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, su Twitter ha commentato:”Bene Mattarella che ci richiama al valore della comunità ,che difende la centralità del Parlamento ,il volontariato e la dignità delle divise,che chiede più Stato al Sud ,che invita a ridurre il debito pubblico,che vuole un’Italia più influente nella Ue”. A gradire l’intervento di Mattarella anche Carlo Cottarelli, per alcuni giorni presidente incaricato di formare un governo prima della formazione dell’esecutivo Conte:”Un discorso di fine anno pacato nei toni ma chiaro e coraggioso. Grazie Presidente Mattarella!!!”. (agg. di Dario D’Angelo)
MATTARELLA A DIFESA DELL’EUROPA
Si è concluso il discoro di fine anno del Presidente Sergio Mattarella in diretta dal Quirinale. Un discorso che ha visto il Presidente trattare temi importanti e di strettissima attualità: dal concetto di “comunità” inteso come condivisione di valore, prospettive e doveri a quello di “rispetto” e dei buoni sentimenti. Non solo Mattarella ha puntato l’attenzione sull’Unione Europea: “La dimensione europea è quella in cui l’Italia ha scelto di investire e di giocare il proprio futuro; e al suo interno dobbiamo essere voce autorevole”. Poi ha proseguito dicendo: “Le elezioni europee sono uno dei più grandi esercizi democratici al mondo: più di 400 milioni di cittadini europei si recheranno alle urne. Mi auguro che la campagna elettorale si svolga con serenità e sia l’occasione di un serio confronto sul futuro dell’Europa”. Nelle parole del Presidente Mattarella però c’è anche un invito sincero a non avere timore e paura dei buoni sentimenti. Anzi il Presidente ha invitato tutti gli italiani a non confinare i sogni e le speranze solo nella stagione dell’infanzia, ma anche nel mondo degli adulti. Immediata la replica di Matteo Salvini che ha detto: “Faccio mie le sue parole. Più sicurezza, più lavoro, più attenzione agli ultimi, diritto alla salute, allo studio e ad uno sport sano e civile, un’Europa diversa più attenta ai cittadini e non più schiava della finanza e delle multinazionali. Condivido le riflessioni del Presidente e le faccio mie, col lavoro che ho già fatto e quello che farò nei prossimi mesi”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
IL QUIRINALE E’ LA CASA DI TUTTI GLI ITALIANI
A reti unificate è andato in onda il messaggio-discorso di fine anno del Presidente Mattarella, tutto il contrario di una “consueta” ripetizione di slogan retorici: attacchi diretti al Governo in più occasioni, specie su Manovra e tassa Ires. «Non è un rito formale anche se siamo nell’epoca dei social: io voglio farvi gli auguri per un nuovo anno, appuntamento attuale che mi permette di formulare qualche considerazione sull’anno trascorso. Mi consente di trasmettere quello che voi mi avete raccontato nei miei viaggi in giro per l’Italia, il Quirinale è la casa di tutti gli italiani». Per il Capo dello Stasto, noi siamo una comunità unita e dobbiamo esserlo sempre di più: «quando entriamo nel nuovo anno, sentirsi comunità significa condividere valori, prospettive e doveri, ma costruire soprattutto insieme secondo responsabilità. Ognuno di noi è protagonista del futuro del proprio Paese, siamo consapevoli di dover rispettare l’altro sempre e comunque: questa non è retorica dei buoni sentimenti, come alcuni diranno, la sicurezza ad esempio è importantissima ma parte dal fatto che ognuno si sente rispettato nel vivere comune». In merito al delicato tema della sicurezza, il riferimento a Salvini e alle tematiche della Lega è immediato: «Non sono ammissibili zone franche da mafie e criminalità: la sicurezza si fa con valori positivi di vivere comune, ma è anche lavoro per i giovani, attenzione per i pensionati e per gli anziani, bisogna superare i conflitti e sostenendosi l’un l’altro. “Felicizia”, è l’amicizia come strada per la felicità: i bambini di Torino mi hanno consegnato questo messaggio e forse dovremmo osservarli senza aver timore di manifestare buoni sentimenti verso il prossimo». Poi il discorso importante sul Non Profit: «L’Italia del non profit è una realtà preziosa perché ha ben chiaro il Terzo Settore merita maggiore sostegno da parte delle istituzioni anche perché spesso suppliscono a ritardi e mancanze dello stato, per questo è sbagliato tassarle con legge anti-volontariato e anti-bontà».
TIFOSI E MANOVRA: GLI ALTRI TEMI DEL DISCORSO
Proseguendo il discorso di fine anno, in merito ai tifosi e ai recenti scontri nel giorno di Santo Stefano, Mattarella denuncia tutta la spregevole gestione criminale degli ultras: «convivenza più serena non è chiudere gli occhi davanti alle difficoltà ma è iniziare il nuovo anno andando incontro ai problemi con parole di verità, senza nascondersi dietro gli errori e le approssimazioni». Per Mattarella sono molte le questioni da risolvere: lavoro mancante, l’alto debito pubblico, la capacità di competere del nostro sistema produttiva che si è ridotta, le carenze delle infrastrutture. «Dobbiamo avere fiducia in un cammino positivo ma non vi sono ricette miracolistiche, solo lavoro approfondito e competente produce risultati illuminati ed efficaci». Infine il passaggio assai polemico sulla Manovra, dove Mattarella spiega di aver firmato la Legge di Stabilità per evitare la procedura d’infrazione e l’esercizio provvisorio, ma «la mancanza di un opportuno confronto richiedono ora un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento, mi auguro che tutti trovino il modo di discutere su quanto avvenuto e assicurino un futuro esame per evitare guai».
LE ANTICIPAZIONI SUI TEMI
In attesa di scoprire tra pochi minuti le nuove parole rilanciate da Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno a reti unificate (e in attesa che del video che il Quirinale renderà disponibile appena dopo la messa in onda sul canale ufficiale del Colle su YouTube) emergono alcune indiscrezioni sulle tematiche che toccherà il Capo dello Stato. Al netto di alcuni retroscena proiettati da giorni, pare che Mattarella comunque “sorvolerà” sulle modalità ben poco “tradizionali” usate dal Governo per approvare la Manovra di Bilancio in tempi strettissimi mentre non tarderà ad accennare un richiamo molto forte sull’unità sostanziale del Paese, al netto di “sovranismi” e “spinte d’autonomie” in tutta Europa. Per Salvini e per i Governatori della Lega Luca Zaia e Attilio Fontana non sarebbe una ottima notizia, specie perché nei primi mesi del 2019 dovrebbe proseguire l’iter sull’Autonomia di Veneto e Lombardia come da referendum passato lo scorso anno. Ricordiamo che in concomitanza con il discorso di Mattarella per il Capodanno, andrà in onda una breve diretta Facebook del fondatore M5s Beppe Grillo che non rinuncia al suo “Controdiscorso” di fine anno: al termine invece del messaggio al Quirinale, il leader della Lega Matteo Salvini dovrebbe tenere una breve diretta video su Facebook per gli auguri del nuovo anno e forse un primo commento al discorso del Presidente della Repubblica.
MATTARELLA AL QUIRINALE: DISCORSO DI FINE ANNO
Come ogni ultimo giorno dell’anno, a livello politico si attende il grande Discorso di Capodanno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella momento di riflessione sui 12 mesi appena conclusisi e soprattutto un piano di previsione per quelli prossimi che arriveranno. Forse mai come quest’anno, in così pochi mesi sono avvenuti eventi e avvicendamenti che avrebbero sconvolto qualunque Capo di Stato: Mattarella però ha tenuto il timone “dritto” e nonostante diversi momenti di crisi (il post-4 marzo, il Governo che non nasceva e poi il Ministro dell’Economia designato che non convinceva) ha saputo rimanere saldo al suo posto per orientare e “consigliare” anche il nuovo esecutivo Conte, specie durante il momento di massima tensione nella trattativa con l’Ue sulla Manovra di Bilancio. Quello che attende ora il Capo dello Stato, nell’attesa che il 2019 inizi ufficialmente, è certamente il periodo di pre-campagna elettorale verso le Elezioni Europee con la possibile svolta politica che potrebbe giungere anche in Italia laddove i due partiti di maggioranza si presenteranno, come sempre, divisi e opposti negli schieramenti verso il rinnovo della Commissione Europea.
LE POSSIBILI TEMATICHE
Dal problema politico, al sovranismo in Europa, fino al sempre caldo dibattuto sui migranti e il pericolo di neonati gruppi-formazioni razziste a livello continentale, per non dimenticare il rischio terrorismo che l’attentato di Strasburgo ai Mercatini di Natale ha di colpo spaventosamente riacceso. Potrebbero essere queste le principali tematiche del Discorso di Capodanno del Presidente Mattarella, solito ormai registrare un breve video di 10 minuti da mandare in onda a reti unificate e in diretta streaming video sul canale YouTube del Quirinale. Durante lo scambio di auguri per il Natale e il Capodanno nei giorni scorsi al Colle, Mattarella ha di fatto preannunciato alcuni dei temi affrontabili nel messaggio di fine anno (in onda questa sera alle ore 20.30): Mattarella chiede «dialogo e non contrapposizione, ascolto e apertura al compromesso per gestire le “sfide” contemporanee: dialogo, confronto e ricerca del compromesso», sono i temi cardine delle prossime settimane di preparazione al complesso voto europeo del maggio 2019. Sistema che, ricorda ancora il Capo dello Stato, «abbiamo sviluppato a partire dal secondo dopoguerra e che risponde a esigenze non sopite della vita delle relazioni internazionali». Mattarella teme la «politica di blocchi» che non serve al progresso dell’integrazione ma che «mira solo all’immobilismo di un’Europa che non può mai fermarsi». Con un messaggio abbastanza chiaro a Lega e M5s, il Presidente solo pochi giorni fa sottolineava «l’appartenenza alla comunità internazionale non può essere parziale o a intermittenza».
IL DISCORSO DELLO SCORSO ANNO
Solo 12 mesi fa Mattarella annunciava lo scioglimento delle Camere in vista delle Elezioni del 4 marzo ma, proprio prevedendo il possibile caotico non-governo come esito di una legge elettorale mai stimata fino in fondo, ribadiva la necessità di tenere Gentiloni a Palazzo Chigi fino a che non si fosse manifestata una maggioranza reale. Dopo una lunghissima crisi di Governo durante diverse settimane, il “Contratto di Governo” che nasce tra Lega e M5s mette fine ai progetti di “Governo tecnico” che aveva già nel cassetto con il premier incaricato Carlo Cottarelli. Tutto in pochi mesi, con le “anticipazioni” che erano già contenute nel Discorso di Capodanno 2018: «Mi auguro un’ampia partecipazione al voto e che nessuno rinunzi al diritto di concorrere a decidere le sorti del nostro Paese. Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta. Questo mi induce a condividere con voi una riflessione. Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto. In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora – i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica. Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell’Europa». Un suo “programma” Mattarella l’aveva addirittura già stilato: «Il dovere di proposte adeguate – proposte realistiche e concrete – è fortemente richiesto dalla dimensione dei problemi del nostro Paese. Non è mio compito formulare indicazioni. Mi limito a sottolineare, ancora una volta, che il lavoro resta la prima, e la più grave, questione sociale. Anzitutto per i giovani, ma non soltanto per loro. E’ necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza, per tutti coloro che lavorano». Questa sera darà le “pagelle” all’attuale Governo per capire se quelle indicazioni sono state rispettate?