IPSOS (1 DICEMBRE): INTESA CON UE SULLA MANOVRA, LEGA PIÙ POSSIBILISTA
I sondaggi politici di Ipsos, nei giorni di tensione per la trattativa tra l’Unione Europea e il Governo gialloverde, hanno provato a chiedere lumi all’elettorato italiano in merito alla possibilità di trovare un punto di contatto con Bruxelles magari “rinunciando” a parte delle promesse contenute nel Contrato di Governo. Finora Conte, Di Maio e Salvini hanno annunciato come l’intenzione di voler trovare un accordo con la Commissione Ue è presente e la possibilità potrebbe riguardare l’abbassamento del deficit (al 2,2%) facendo rimanere inalterate le riforme strutturali (Quota 100 e Reddito di Cittadinanza): come? «Recuperando ulteriori risorse per gli investimenti e riducendo le stime di deficit previste, come richiesto dalla UE»: ebbene, queste promesse del Governo gialloverde come vengono giudicate dagli elettori? Il 17% ritiene «un errore cedere alle richieste europee: il governo deve mantenere la manovra così com’è». Il 35% invece risponde come «tutto sommato è giusto cedere, ma mantenendo l’impianto della manovra e i principali provvedimenti»: il 25% nel sondaggio invece spiega che «le concessioni all’Europa sono ancora troppo poche: i conti dell’Italia restano a rischio anche con queste modifiche». Su questi dati generali, gli elettori della Lega in particolare sembrano più convinti dal fatto di “trovare un accordo con l’Ue” (il 53%), mentre a rimanere sulle barricate sono i grillini convinti che la Manovra “assistenziale” (anche se non la chiamano così) non possa essere messa in discussione.
BIDIMEDIA (29 NOVEMBRE): PRIMARIE PD, ZINGARETTI AL 40%
Chi potrebbe essere l’anti Salvini (visto che l’anti Di Maio sembra ad oggi essere lo stesso vicepremier M5s, impelagato nei guai “di famiglia” dopo l’inchiesta de Le Iene)? Nei sondaggi politici stilati da Bidimedia la corsa verso le Primarie Pd che dovranno eleggere il nuovo Segretario con cui sfidare Lega e M5s alle prossime Europee 2019, è Nicola Zingaretti ad avere ancora la palma della vittoria se si votasse domani ai gazebo dem: la corsa resta però al fotofinish visto che l’altro principale sfidante, Marco Minniti, insegue vicinissimo al 38% (con l’incognita dell’appoggio più o meno sbandierato di Matteo Renzi). Per gli altri candidati alle Primarie restano le “briciole”: Maurizio Martina è al terzo posto ma con solo il 9%, mentre Matteo Richetti otterrebbe l’8%. Dato che l’ex renziano però si è ritirato dalla corsa e si è unito con il segretario uscente in unico ticket, i voti potrebbero raggiungere al massimo il 17% comunque non in grado di determinare un reale rischio per la coppia di testa. Damiano al 2%, Boccia al 2% e Corallo all’1% chiudono la classifica attuale verso il Congresso Pd.
SWG (3 DICEMBRE): LEGA DI SALVINI VOLA AL 32%
Nei sondaggi politici espressi in questo rush finale del 2018 verso l’approvazione della Manovra Economica – tutt’altro che semplice battaglia per il Governo Conte – esalta ancora una volta la Lega nonostante le difficoltà in Europa e in Parlamento per far approdare la legge di Bilancio. Il 32% di consensi per Salvini e soci non fa che esaltare il continuo “marketing politico” del Carroccio, in paragone “impietoso” col M5s che scende al 27,5% ma non molla ancora rispetto alle opposizioni che tutto riescono a fare tranne che crescere nei sondaggi. Così dicono i dati delle rilevazioni Swg, con il Pd al 17,6% e Forza Italia all’8,2% nonostante il governo gialloverde sia all’interno di un maxi rischio con l’Ue per la possibile procedura d’infrazione contro la Manovra. Fratelli d’Italia non fa meglio e resta al 3,3%, mentre Bonino con +Europa non va oltre il 2,8% su scala nazionale. Chiudiamo con Potere al Popolo che ormai raggiunge al 2,4% quello che “fu” LeU e che oggi di fatto è l’insieme di Sinistra Italiana e MdP-Articolo1.
SWG (3 DICEMBRE): GILET GIALLI IN ITALIA? IL 40% NON CI CREDE
Dalla Manovra ai gilet gialli, le ultime settimane hanno visto questi due particolari “fenomeni” essere cardini del dibattito politico in Italia e in Francia: sempre i sondaggi politici di Swg hanno tentato di sondare il terreno con l’elettorato italiano in merito alla larga e clamorosa protesta dei manifestanti francesi contro il rincaro della benzina dal 1 gennaio. Alla domanda «Ritiene probabile che in Italia la rabbia delle persone possa sfociare in un movimento violento come quanto sta accadendo in Francia?», gli elettori intervistati credono decisamente poco alla possibilità paventata. Il 40% non ritiene possibile un fenomeno di “gilet gialli” anche in Italia, il 19% lo esclude proprio dal futuro sociale del nostro Paese, mentre il 25% sembra “abbastanza” convinto dal rischio “violenza” come per le strade di Parigi.