Continuano le reazioni dal mondo politico in merito alla querelle fra Salvini e Spataro, nato dopo un tweet del ministro dell’interno, ritenuto dannoso alle indagini da parte del procuratore capo di Torino. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, che sembrerebbe schierarsi dalla parte del collega: «Abbiamo l’esigenza costante di comunicare quel che facciamo ai cittadini – afferma – ma mi auguro che la dichiarazione non abbia intaccato l’inchiesta. Tifo per arrivare alla verità sulla mafia nigeriana. Non voglio credere che un tweet abbia danneggiato l’inchiesta». Questo invece il pensiero di un altro ministro, il Guardasigilli Alfonso Bonafede: «In tutta questa polemica tra il procuratore Spataro e il ministro Salvini non ci si sta focalizzando sul vero problema che è sapere se c’è stato un errore di comunicazione e dove. La mia speranza è che le indagini siano andate come dovevano e spero che nulla sia stato pregiudicato. Senza mettere in dubbio quanto detto dal procuratore Spataro, per il quale il rischio c’è stato, ma senza mettere neppure in dubbio che il ministro Salvini volesse pregiudicare l’esito dell’operazione e che volesse solo ringraziare le forze dell’ordine». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI: POLEMICA CHIUSA
Matteo Salvini torna a replicare al procuratore Spataro. A margine della presentazione del calendario del Fondo edifici di culto, il ministro dell’interno é tornato sulla polemica in merito agli arresti sulla mafia nigeriana, dicendo: «Indagine più, indagine in meno, sono indagato per 18mila cose, ho appena postato i complimenti alla DDA di Reggio Calabria e alle forze dell’ordine per i 90 arresti di ndrangheta che hanno fatto tra Italia, Germania e Olanda. Quello che dico, da ministro, e quello che faccio, è perché ho la certezza di poterlo dire e fare, sto ancora aspettando di capire chi avrei danneggiato e chi avrei salvato con il mio ringraziamento alle forze dell’ordine». Quindi Salvini ci tiene a sottolineare una cosa: «Tengo a precisare che quanto detto ieri sulla pensione del procuratore non dipende ovviamente da me ma da meccanismi oggettivi che lo vedranno in pensione da dicembre, a prescindere o meno dal ministro Salvini. Per me la polemica è chiusa, non esiste». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI VS TUTTI
Matteo Salvini contro tutti e tutti contro Matteo Salvini: dopo gli attacchi degli ultimi giorni arrivati dall’opposizione e persino da don Luca Favarin, il capo del Viminale è al centro di una polemica social con il procuratore capo di Torino Armando Spataro. E il tema è arrivato anche al Consiglio superiore della magistratura, con il consigliere togato di Area Giuseppe Cascini che ha commentato: «Non possiamo trascinare il Paese e le sue istituzioni nel mondo dei social. Non siamo ragazzini e se un ragazzino assume un incarico istituzionale deve assumere un ruolo consono a questo ruolo», riporta Il Fatto Quotidiano. Le parole di Cascini non sono passate inosservato, con il consigliere laico di Forza Italia Alessio Lanzi che ha invocato l’intervento di David Ermini: «Non si può parlare qui come al bar e definire ragazzino un ministro». Subito dopo sono arrivate le scuse del consigliere di Area, che ha sottolineato di essersi espresso male. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“LA MAGISTRATURA NON DEVE ESSERE DELEGITTIMATA”
Il post di Matteo Salvini in merito all’arresto di alcuni mafiosi nigeriani, non è piaciuto a Spataro, procuratore capo di Torino, che ha invitato il ministro dell’interno ad evitare di pubblicare notizie su operazioni in corso. Subito è giunta la controreplica dello stesso ministro dell’interno, che a sua volta ha provocato una serie di indignazioni da parte dell’opposizione e dei molteplici detrattori dello stesso leader del carroccio. E su Twitter sono molti coloro che si schierano contro il ministro, come ad esempio Giuliaselvaggi, che cinguetta così: «Denuncia #Saviano per averlo definito ministro della malavita ma nel frattempo avvisa i mafiosi che c’è un blitz in corso. Applausi #Spataro». Questo invece il pensiero di C. Reiso Freesby: «Non smetterò mai di ringraziare persone come Lei che portano in dote uno spessore ed un senso delle istituzioni che è lontano dal Ministro degli interni che piuttosto di cedere all’eleganza di uno scusa attacca sprezzante chi anche per lui rischia la vita!Grazie! #Spataro». Infine il commento di David Ermini, il vice presidente del CSM, il consiglio superiore della magistratura, che scrive: «Ho telefonato al Procuratore #Spataro, x esprimergli apprezzamento x lavoro e x impegno da leale servitore dello Stato, che non può essere in alcun modo messo in discussione da toni sprezzanti. #magistratura rischia la vita ogni giorno e non può e non deve essere delegittimata». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALVINI DI NUOVO ALLO SCOPERTO
Nuove dichiarazioni di Matteo Salvini, con il capo del Viminale che ha rilasciato una lunga intervista a Cartabianca. Il leader della Lega ha ribadito: «Il bello del mio ministero è che si è in servizio 24 ore su 24. Il procuratore di Torino temo che abbia sollevato un polverone per nulla, il ministro fa di tutto perché si arrestino spacciatori, stupratori, delinquenti, e ringrazia quando ci sono i risultati». Sul caso è intervenuto anche don Ciotti ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: «Chi ha una grossa responsabilità politica deve rispondere a due dimensioni etiche, una personale ma anche una di responsabilità sociale, le parole sono importanti. Un magistrato che chiede attenzione nel diffondere notizie circa operazioni delicate non può essere liquidato con parole offensive». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SAVIANO VS SALVINI
Il Pd e la Sinistra all’attacco contro Matteo Salvini dopo l’accusa di Armando Spataro, arrivato il commento di Roberto Saviano. Dopo aver ricostruito l’episodio, lo scrittore ha postato su Facebook: «Salvini, come è solito fare, non avendo conoscenze e argomenti, consapevole di aver fatto una enorme cazzata, invita al linciaggio, questa volta del procuratore Spataro. È il caso che il Consiglio Superiore della Magistratura si faccia sentire per difendere l’autonomia del potere giudiziario dagli assalti di un esecutivo tanto sgangherato quanto pericoloso. Analizzando ciò che è accaduto, siamo o no legittimati a dire che, spente le luci della ipercomunicazione (a spese nostre), Salvini sia il ministro più scarso del Governo? Uno che parla a vanvera di tutto, capendo molto poco finanche di ciò che dice? La saggezza popolare insegna che è dei fessi che bisogna aver paura». E sottolinea: «La mia solidarietà e vicinanza ad Armando Spataro, uomo e magistrato di spessore, che non si lascerà intimorire da un potere reso ridicolo dalla sua stessa idiozia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
L’ATTACCO DI RENZI E BOLDRINI
Matteo Salvini nel mirino di Armando Spataro ma non solo: opposizione contro il ministro per il suo utilizzo dei social, che rischia di compromettere le inchieste secondo il procuratore capo di Torino. Ecco l’attacco di Matteo Renzi: «Oggi Salvini ha detto al Procuratore di Torino #Spataro di smettere di fare il giudice e di andare in pensione, a Confindustria di tacere, ai Media di non seguire la famiglia Di Maio. Nei giorni scorsi aveva dato lezioni di calcio a Gattuso. Lo sciacallo si è montato la testa». Dura Laura Boldrini: «Per la smania di twittare mette a rischio delicate operazioni di polizia e poi offende #Spataro un uomo, lui sì, che ha dedicato la vita alla legalità. Se #Salvini avesse davvero a cuore la sicurezza degli italiani comincerebbe col chiudere immediatamente i suoi profili social». Infine, il tweet di Giuseppe Civati: «E dopo avere fatto il pirla con la fuga di notizie, ricorre all’ormai tradizionale linguaggio da Ventennio. Il ministro indecente». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI: “UN ATTACCO POLITICO”
«Nessuno si permetta di dire che il ministro mette a rischio un’operazione di polizia, gli attacchi politici e gratuiti lasciamoli fare ai politici che si candidano alle elezioni», sono le ultime dichiarazioni del Ministro Salvini nel merito del durissimo attacco lanciato dal Procuratore di Torino Armando Spataro. Polemica – ai tratti del paradosso – anche sull’orario del tweet del vicepremier contestato dal magistrato: se Spataro ritiene che quel post sui social sia giunto nel mentre del blitz delle forze dell’ordine: diversamente la pensa ovviamente Salvini, «Sapete a che ora è stato fatto il tweet famoso? Un’ora e mezzo dopo. Se alle 7 della mattina mi si comunica ufficialmente e io un’ora e mezza dopo voglio ringraziare gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, mi si permetta di non essere attaccato da chi non sa le cose». (agg. di Niccolò Magnani)
LO SCONTRO TRA IL PROCURATORE E IL MINISTRO
Nuove tensioni tra il procuratore capo di Torino Armando Spataro e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa mattina il vicepremier con un tweet ha rivelato l’arresto avvenuto nel capoluogo piemontese di «quindici mafiosi nigeriani» per congratularsi con le forze dell’ordine per la brillante operazione, ma il procuratore capo ha bacchettato duramente il numero uno del Viminale. In una nota Spataro ha spiegato che l’operazione era ancora in corso, quindi la diffusione della notizia poteva mettere a rischio il buon esito dell’operazione. Inoltre, il procuratore capo di Torino ha precisato che «la polizia giudiziaria non ha fermato “15 mafiosi nigeriani”» perché «il provvedimento restrittivo non prevede per tutti gli indagati la contestazione di associazione di stampo mafioso». Ma ha anche aggiunto che «coloro nei cui confronti il provvedimento è stato eseguito non sono 15 e le ricerche di coloro che non sono stati arrestati è ancora in corso».
SPATARO A SALVINI: “EVITI TWEET SU INDAGINI IN CORSO”
Al di là delle precisazioni sul merito, il procuratore capo di Torino Armando Spataro ha voluto evidenziare il fatto che la modalità di diffusione della notizia da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini «contraddice prassi e direttive vigenti nel Circondario di Torino». Gli organi di polizia giudiziaria «concordano contenuti, modalità e tempi della diffusione della notizie di interesse pubblico, allo scopo di fornire informazioni ispirate a criteri di sobrietà e di rispetto dei diritti e delle garanzie spettanti agli indagati per qualsiasi reato». Quindi, Spataro per il futuro si augura che «il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica» per «evitare rischi di danni alle indagini in corso». Questa inchiesta della Procura di Torino è una costola di un precedente procedimento penale che ha portato nei mesi scorsi alla condanna fino a 10 anni di carcere di 21 esponenti di Eiye e Maphite.
LA REPLICA DI SALVINI A SPATARO
La replica non si è fatta attendere, anzi è stata durissima la risposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini al procuratore capo di Torino Armando Spataro. «Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il Procuratore Capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato». Per il vicepremier è «inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti». Inoltre, ha aggiunto che il capo della Polizia gli ha scritto alle 7.22 informandolo «di operazioni contro mafia e criminalità organizzata, come fa regolarmente». Per questo «un minuto dopo mi sento libero e onorato di ringraziare e fare i complimenti alle forze dell’ordine».