Il web si è diviso: chi appoggia la decisione di Marco Dall’Osso di lasciare il M5s e chi ritiene errata la scelta di passare a Forza Italia. E non mancano gli attacchi diretti all’ormai ex pentastellato, reo di “essersi venduto” a Silvio Berlusconi. E del Movimento 5 Stelle ha parlato il dem Andrea Marcucci: «La logica è quella del colpirne uno per ‘educarli’ tutti. Il deputato M5S Matteo Dall’Osso ha lasciato il suo gruppo e subito è arrivata la penale: 100 mila euro da versare all’associazione privata che detiene la maggioranza assoluta dei Cinque Stelle.Si perché il M5S è una creatura detenuta da un’associazione privata, creata dal signor Casaleggio. È una cosa incredibile, mai successa nella storia della Repubblica. La Rousseau decide cosa deve fare il M5S ma il M5S non può influenzare in alcun modo la Rousseau. In questo modo i ministri, i parlamentari, sono dei burattini sono manovrati da un’entità, di cui non si conoscono le regole e gli interessi. Oltre la democrazia, fuori dalla democrazia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DI MAIO FRENA SULLA PENALE
“Nessun impegno per i disabili”, tema su cui lui è particolarmente sensibile in quanto malato di Sla: sarebbe questa la motivazione che ha spinto il parlamentare Matteo Dall’Osso a lasciare il gruppo del Movimento 5 Stelle e a passare a Forza Italia, dopo essersi sentito “tradito” a seguito della bocciatura di un emendamento che incrementava la dotazione a disposizione del fondo per i disabili. Dall’Osso si sarebbe sentito rispondere che mancavano e da qui la clamorosa, e per certi versi inaspettata anche per i forzisti, decisione di passare nel gruppo del partito di Silvio Berlusconi che, a suo dire, su alcuni temi mostrerebbe maggiore solidarietà e comprensione. La penale per aver cambiato casacca, prevista dal codice pentastellato, tuttavia non è scattata, dato che i vertici a partire da Luigi Di Maio fino ai maggiorenti quali Francesco D’Uva hanno frenato, spiegando di voler esaminare bene il caso e spiazzati dal fatto che mai si sarebbero aspettati che uno come Dall’Osso potesse passare, tra i tanti, proprio a Forza Italia. E mentre sul web monta la protesta contro il parlamentare, accusato di aver tradito il Movimento e di essere un “Giuda”, solidarietà gli viene espressa da Elena Fattori che su Facebook ha commentato con tristezza la decisione del collega, parlandone come di “una persona speciale e io sono triste perché nessuno doveva rimanere indietro: così vince la vecchia politica e sono triste perché così perde chi ha sognato”. (agg. di R. G. Flore)
GLI ATTIVISTI, “GIUDA, SEI UN VENDUTO!”
Nel giorno in cui scoppia la grana legata al parlamentare Matteo Dall’Osso, che ha annunciato la sua volontà di lasciare il Movimento 5 Stelle a favore di Forza Italia dopo il mancato finanziamento di un fondo per la disabilità, a tenere banco sono le reazioni della base dei pentastellati e la querelle relativa alla penale. In relazione a quest’ultima, stando al regolamento grillino, il deputato affetto da Sla dovrebbe pagare 100mila euro ma, sia perché la vicenda è spinosa e sia perché i vertici del Movimento vogliono vederci chiaro, al momento Francesco D’Uva e lo stesso Luigi Di Maio frenano: quest’ultimo infatti si è detto insospettito da un cambio di casacca che, a suo dire, è qualcosa inusuale per uno come Dall’Osso che lui sostiene di conoscere personalmente, lasciando intendere che è strano che il parlamentare abbia scelto proprio Forza Italia. Per quanto riguarda la base e gli attivisti, invece, si sprecano gli insulti da parte dei grillini (o presunti tali, come spesso accade con alcuni profili online) che accusano Dell’Osso di essere un “venduto” tanto che qualcuno si lancia addirittura a definirlo un Giuda e chi invece gli augura una “buona permanenza accanto al pregiudicato di Arcore”. (agg. di R. G. Flore)
D’UVA SMENTISCE SULLA PENALE
La penale da 100 mila euro prevista dallo statuto M5s «nessuno l’ha chiesta di noi. È la prima volta che accade: ma il tema non è questo, è perdere un collega»: così il capogruppo alla Camera M5s Francesco D’Uva sul caso Matteo Dall’Osso, smentendo così i rumors delle ultime ore. D’Uva poi aggiunge, come riporta Il Messaggero: «Sono molto deluso dalla decisione di Matteo Dall’Osso: abbiamo lottato insieme per 5 anni e oggi me lo ritrovo con Fi. Più che una questione politica è un problema umano, siamo scossi per l’affetto che nutriamo per lui». Sull’episodio è giunto il commento anche di Elena Fattori: «Matteo ci lascia. Passa a Fi. Sospendo il giudizio ma sono triste. Sono triste perché Matteo è una persona speciale. Sono triste perché lo abbiamo lasciato indietro. Sono triste perché lasciamo indietro tante persone deboli. Sono triste perché nessuno doveva rimanere indietro. Sono triste perché così vince la vecchia politica. Sono triste perché perde chi ha sognato». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“PERCHE’ HO SCELTO FORZA ITALIA”
Sta facendo discutere la decisione di Matteo Dall’Osso, il deputato M5s malato di Sla che ha deciso di passare a Forza Italia dopo che il governo, ma in particolare i suoi ex colleghi del MoVimento 5 Stelle, hanno respinto alcuni emendamenti da lui presentati a favore dei disabili. Intervistato da Il Giornale, Matteo Dall’Osso ha voluto motivare così la decisione di passare nel partito di Silvio Berlusconi: “Penso che Forza Italia per i valori di libertà e solidarietà che promuove – ricordo il lavoro a tutela delle donne svolto da Mara Carfagna – e l’attenzione verso le categorie più deboli quali i bambini orfani possa garantire l’attenzione verso i disabili. Per questo gruppo la diversità è un valore aggiunto e una risorsa”. Un cambio di casacca che al netto delle diversità che separano i 5 Stelle dai forzisti non mancherà di scatenare ulteriori polemiche. (agg. di Dario D’Angelo)
IL DIRETTIVO M5S CHIEDE PENALE DI 100MILA EURO
«Benvenuto tra noi, Matteo Dall’Osso. Hai fatto la scelta migliore», Forza Italia accoglie così il deputato che ha lasciato il Movimento 5 Stelle. Malato di SLA, Dall’Osso si è detto deluso e tradito per la bocciatura dell’emendamento che chiedeva più soldi per il fondo per i disabili e per questo motivo ha deciso di passare tra le fila azzurre. Ma il M5s non l’ha presa bene: come rivelato da fonti del direttivo grillino a Adnkronos, il gruppo non intende fare sconti al deputato e gli sarà chiesto di pagare una penale di 100 mila euro, in base a quanto scritto nel nuovo codice etico pentastellato, in vigore dall’anno scorso. Ecco il testo: «In caso di abbandono del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle e/o iscrizione ad altro gruppo parlamentare sarà obbligato a pagare al MoVimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno degli eventi sopra indicati, a titolo di penale, la somma di euro 100.000,00 quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l’elezione del parlamentare stesso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DALL’OSSO PASSA A FORZA ITALIA
Matteo Dall’Osso ha lasciato il Movimento 5 Stelle ed ha aderito a Forza Italia: il deputato malato di SLA ha detto addio ai grillini, rei di averlo «prima usato e poi preso in giro». In una lunga intervista ai microfoni de Il Giornale, il parlamentare pentastellato, alla seconda legislatura, ha spiegato perché ha abbandonato il M5s dopo dieci anni. «Io ci ho creduto, davvero», spiega Dell’Osso, che ha preso questa decisione sofferta dopo la bocciatura dei suoi emendamenti a tutela dei disabili. Dopo aver incontrato il presidente azzurro Silvio Berlusconi, Dall’Osso ha raccontato: «Mi sono sentito solo, in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile. Mi hanno trattato male. Solo nella battaglia per i disabili? Gli amici mi hanno sostenuto ma gli onorevoli hanno pensato solo alla politica e non al bene comune».
“MI HANNO TRATTATO MALE”
Prosegue Matteo Dall’Osso: «Mi era stato chiesto di ritirare i miei emendamenti a tutela dei disabili per parere contrario insieme ad altri già respinti. Uno di questi è stato oggetto di contrattazione. Ho chiesto al gruppo M5s di firmare il mio emendamento, nulla di più, ma dai banchi del governo è stata data indicazione negativa così ho deciso di proseguire grazie alla sottoscrizione di tutte le opposizioni. Poi a seguito del mio intervento e di un accorato appello l’emendamento è stato accantonato con parere favorevole. Ero in parte soddisfatto e felice per il risultato ottenuto proprio nella Giornata Internazionale della Disabilità. Ma nella seduta di martedì 4 quell’emendamento è stato bocciato. L’ho appreso dal verbale della seduta. Sono avvilito ma vado avanti lo stesso per i disabili». «Mi hanno trattato male», spiega il deputato, che poi spiega perché è stato respinto l’emendamento che potenziava il fondo per i disabili: «Per le solite motivazioni: mancanza di coperture economiche. Ma parliamo di 10 milioni di euro per tre anni considerato che Roma da sola soffre una mancanza di 2 milioni solo per quest’anno a causa di permessi per falsi invalidi».