DEMOS, PARTITO O CANDIDATO? ECCO LE SCELTE DEGLI ELETTORI
È stata posta la domanda ormai ricorrente in questa campagna elettorale dominata da una legge, il Rosatellum Bis, che è un mix sempre più confuso di diverse altre leggi elettorali: il sondaggio di Demos recita, «alle prossime elezioni potrà votare per un candidato e per un partito. Per lei è più importante: Votare per un bravo candidato per avere un rappresentante del territorio capace; oppure, Votare per il suo partito perché solo così può esprimere la sua volontà politica?». Le risposte sono state divise per elettori dei principali partiti in corsa alle urne e i risultati sono interessanti: il Movimento 5 Stelle, a sorpresa, pare puntare più sui candidati sul territorio e meno sul “partito centrale”, mentre per LeU di Grasso il partito dei “big” nazionali è meglio di quelli sul territorio. In mezzo tutti gli altri partiti, ma entriamo nel dettaglio dei numeri: il 67% degli elettori Pd sceglie i candidati, il 32% preferisce invece il partito per la tenuta nazionale; in LeU la divisione è 57% a 43% a favore del partito centrale. In Forza Italia i candidati sul territorio “valgono” il 56% (26% l’altra opzione), mentre per la Lega è il 65% a battere il 29% del “partito nazionale”. Risultati simili per FdI (65% e 35%), nettamente più alto per i grillini che puntano al 77% per i candidati bravi sul territorio (contro il 28% del partito nazionale).
IXÈ, INTENZIONI DI VOTO: PD AI MINIMI STORICI
Renzi è ai minimi storici: il 21% del Partito Democratico nei sondaggi politici pubblicati da Ixè rappresenta un nodo elettorale complesso e di difficile superamento per i dem che dopo l’estrema fatica nel presentare le liste si ritrova davanti un mese di campagna elettorale in cui dover recupera praticamente su tutti i fronti con gli avversari del centrodestra e del Movimento 5 Stelle, giunto con questi dati a sfiorare il 30% nazionale (è al 29,2% per Ixè). Seguono gli altri, con appunto Pd al 21,8%, Forza Italia al 16,7% e un Salvini in calo anche lui all’11,9% nazionale. Per Giorgia Meloni il suo FdI oggi conta un 4,4%, mentre Liberi e Uguali sale fino al 7% senza sfondare ancora; Più Europa Bonino al 2%, Noi con l’Italia al 2,2%, Insieme allo 0,7% e Civica Popolare di Lorenzin allo 0,9% su scala generale. Atri di centrodestra allo 0,2%, mentre altri partiti rimasti agglomerati insieme valgono un 3% circa.
LORIEN, INTENZIONI DI VOTO: CENTRODESTRA IN CALO, SALE RENZI
Nei sondaggi pubblicati da Lorien Consulting la situazione delle coalizioni in vista delle prossime elezioni vede un netto calo del centrodestra che si allontana dal 40% e scende fino al 34% complessivo dei quattro organi della coalizione. Meglio Renzi che con il centrosinistra vede salire il dato fino al 28%, sfiorando ormai il Movimento 5 Stelle che resta prima lista in solitaria al 29,2%. Scendendo nelle pieghe del sondaggio, si scopre che Forza Italia non va oltre il 15,9% totale, Lega Nord al 12,2% e Fratelli d’Italia al 4% (sottostimato rispetto ad altri sondaggi che danno la Meloni attorno al 5-6% nazionale). Con Energie per l’Italia (Parisi) allo 0,5% e Noi Con l’Italia (Udc-centristi) all’1,4% si compone il resto della coalizione: Liberi e Uguali non va oltre al 5,9% mentre i sondaggi Lorien danno maggiore concretezza al progetto di Renzi, con gli intervistati che si esprimono per il 28% sul centrosinistra, frutto del 25% per il Pd, 1,4% di Civica Popolare, 1,1% di +Europa, 0,2% di Insieme.