GPF, REGIONALI LOMBARDIA: GORI INSEGUE, MALE M5S

Negli ultimi sondaggi politici stilati da Gpf per il Fatto Quotidiano si prova a tastare il terreno in Lombardia in vista delle prossime Elezioni Regionali del 4 marzo prossimo: ebbene, dopo tutte le polemiche sulla “razza bianca”, le dichiarazioni del candidato leghista, e sulla sinistra divisa – la separazione di LeU dal candidato dei centrosinistra – i numeri dicono esattamente questo risultato. Attilio Fontana è due mesi dalle elezioni il candidato favorito per la vittoria con il 30,2%, con Giorgio Gori invece ad inseguire con il 24% su scala regionale. Male il Movimento 5 Stelle che con Dario Violi non va oltre il 14,4%, ancora peggio per Liberi e Uguali che fa il 5,8% peggio di eventuali candidature (che non avverranno) di Stefano Parisi (sarà il candidato per il centrodestra in Lazio) e Vittorio Sgarbi.



TECNÈ, PROPORZIONALE: M5S AL 27%, RENZI CROLLA SOTTO IL 23%

Forza Italia cresce e arriva a soli quattro punti percentuali dal Partito Democratico, forse impensabile solo 6 mesi fa: è il risultato dei sondaggi prodotti da Tecnè verso le Elezioni, osservando però le intenzioni di voto nel proporzionale. Ebbene, i grillini sono nettamente più avanti come singola lista (al 27%), complice il crollo del Partito Democratico addirittura al 22,3%, un -0,8% rispetto solo ad un mese fa. Renzi ora deve guardarsi dall’arrivo di Berlusconi con Forza Italia al 18,2%,ancora in ascesa seppure in maniera lenta. Chi fa invece decisamente peggio di un mese nel sondaggio elettorale di Tecnè è la Lega di Matteo Salvini che si ferma al 12,6% su base nazionale, un -1,8% rispetto a dicembre. Chiudono gli altri più piccoli, ovvero Fratelli d’Italia al 5,3%, Liberi e Uguali con Pietro Grasso al 6,2%, Noi Con l’Italia (la quarta gamba del centrodestra) al 2,8% e la lista +Europa con Emma Bonino all’1,8%.



EMG, VOTO COALIZIONI: CENTRODESTRA AL 38%, ASTENSIONE AL 33%

Si avvicina l’appuntamento elettorale e crescono le analisi di voto e i sondaggi politici sulla decisiva tornata del 4 marzo: secondo le ultimissime intenzioni di voto registrate da Emg Acqua, in Italia l’unica coalizione in grado di batter l’astensione (data al 33%) è il centrodestra che però neanche con il 38% potrà essere sicura di avere la maggioranza di Governo la mattina del 5 marzo. Guardando da vicino i numeri, l’astensione ad oggi “batte” sia il Movimento 5 Stelle (26,7%) che il Pd di Renzi (23,4%), in coalizione invece arriva fino al 27,8% grazie ad Insieme (1,5%), Civica Popolare (0,9%), Più Europa (1,5%) e SVP allo 0,4%. I singoli partiti del centrodestra invece ottengono un 15m9% per Berlusconi, il 14,3% per la Lega di Salvini, il 5% per Meloni e FdI fino al 2,8& di Noi con l’Italia. Chiude Liberi e Uguali con Pietro Grasso che non va oltre il 6%; indecisi al 14% e schede bianche al 2,4%.

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