Il messaggio è chiaro e Di Maio non intende fare “sconti” a nessuno – anche se Le Iene rilanciavano già oggi che potevano esserci nuovi sviluppi nella Rimborsopoli scoppiata in questi giorni, con possibili nuovi nomi coinvolti e “insospettabili”; in un video di circa 5 minuti dalla sede del Movimento 5 Stelle il giovane leader annuncia «Chi non ha mantenuto le promesse si autoesclude dal M5s». Sul fronte mancati rimborsi, dopo i dati comunicati dal Mef, è lo stesso Di Maio ad ammettere che sono 8 i parlamentari grillini che non hanno restituito quanto promesso: «Ivan Della Valle non avrebbe donato 270mila euro, Girolamo Pisano 200mila, Maurizio Buccarella 137mila euro, Carlo Martelli 81mila, Elisa Bulgarelli 43mila, Andrea Cecconi 28mila, Silvia Benedetti 23mila, Emanuele Cozzolino 13mila». Dalla lista pubblicata dalle Iene, risulterebbero dunque “salve” dalla mannaia M5s Barbara Lezzi e Giulia Sarti, due delle più vicine alla nuova direzione Di Maio-Casaleggio.
GRILLO, “CI SONO RIMASTO MALE”
La bufera sui rimborsi che scuote il MoVimento 5 Stelle si è estesa fino all’Eurogruppo di Strasburgo. David Borrelli, cofondatore della piattaforma Rousseau e uno degli uomini più vicini a Casaleggio, ha lasciato (clicca qui per il nostro approfondimento). Intanto Beppe Grillo è arrivato a Roma e ha espresso tutta la sua amarezza per le polemiche: “In fondo abbiamo donato 23 invece di 24. Ma dovete capire che queste dieci, dodici persone, chi sono non lo so, hanno una malattia che si chiama Sindrome Compulsiva di Donazione Retroattiva ed io la conosco bene questa sindrome perché colpisce anche molti genovesi”. Poi ha ammesso di esserci rimasto male come tanti attivisti: “Quando devi dare la donazione a Genova, devi donare 10, magari 2 te li tieni per rimborso spese. Loro hanno esagerato un po’ nel rimborso spese”, ha spiegato in un video pubblicato sul blog mentre è in treno. In risposta alle polemiche Grillo rilancia: “Io invece ho un omaggio da dare ed è un libro, intitolato ‘come smettere di fare schifo quotidianamente’, sono 10 consigli che comunque loro non seguiranno. L’importante è che parlino di queste cose perchè capiranno che non sono rimborsi ma donazioni. E quindi noi siamo diversi anche quando doniamo, diversi da tutti, oltre”. (agg. di Silvana Palazzo)
LOMBARDI, “PROVE SU BROGLI DEL PD IN LAZIO”
Mentre prosegue lo scandalo rimborsi nel Movimento 5 Stelle, il tentativo di replicare alle tante accuse piovute in queste ore per recuperare terreno in campagna elettorale passa anche dall’affondo di Roberta Lombardi, candidata alla Regione Lazio il prossimo 4 marzo 2018. Su Facebook la pasionaria grillina – non proprio della stessa “corrente” di Di Maio e Di Battista, ma egualmente impegnata nella difesa della “purezza” M5s – ha scritto che alle ore 14 pubblicherà un documento esclusivo che proverebbe la gestione ambigua dei soldi pubblici da parte del Pd in Regione Lazio. «La loro opacità contro la nostra trasparenza», scrive Lombardi, contestando poi al quotidiano Repubblica di non essere assolutamente da annoverare nei casi di “traditori” che avrebbero ritirato i bonifici degli stipendi da parlamentari. «Dopo aver scritto che non avevo rendicontato ottobre e novembre, oggi Repubblica in parte ritratta, dice che i bonifici ci sono, ma allude al fatto che potrebbero essere falsi perché mancherebbe il CRO (il codice di riferimento dell’operazione). Il CRO c’è, ecco il bonifico originale. Io, sia chiaro, non ho nulla da nascondere. Dietro lo sbianchettamento dei miei dati personali non c’è niente, solo l’eccesso di zelo di un mio assistente. Questa farsa si chiude qua. Ora mi aspetto delle scuse». La guerra, come si può evincere, va avanti spedita..
“SBAGLIATO A FIDARMI DELL’ESSERE UMANO”
Nella lunga chiacchierata con i giornalisti davanti al Mef, Di Maio sottolinea un passaggio “particolare” che racchiude forse l’intero problema che sta attraversando in questo momento la base grillina: si sentono “traditi”, raggirati nella loro stessa richiesta e “imposta” trasparenza o coerenza. «Ho sbagliato a fidarmi dell’essere umano, ma c’è tempo per rimediare, queste persone sono state allontanate», ammette un Di Maio infastidito, comprensibilmente, dalla situazione che sta emergendo non solo dal video delle Iene. «Se avessi difeso questa gente, magari l’avessi anche candidata ministro, questo tema aveva un senso. Ma da noi chi fa il furbo viene messo fuori mentre dall’altra parte ci sono autisti di camorristi che vengono candidati. La credibilità sta nella garanzia che le regole sono sacre». Il fondo sbandierato da Di Maio riguarda 23 milioni e 468 mila euro e secondo il capo politico M5s questo dato diventerà un «boomerang per gli altri partiti. Ci saranno diversi Restitution Day in questa campagna elettorale».
DI MAIO, “OGGI PUBBLICHEREMO TUTTI GLI STIPENDI RICONSEGNATI”
Luigi Di Maio qualche minuti fa è uscito dal Ministero dell’Economia dove ha presentato le richieste di tutti i soldi restituiti degli stipendi M5s: l’estremo tentativo di “difendere” la propria “truppa” dallo scandalo Rimborsopoli, a poche ore dalla pubblicazione delle Iene della lista dei primi 10 parlamentari grillini che avrebbero falsificato le restituzioni con il metodo del bonifico “ritirato” prima delle canoniche 24 ore di tempo concesse dalle banche. Chi si è difeso, chi si è ritirato, chi si è appigliato con “scuse” alquanto bizzarre e chi invece ha rilanciato dicendo che sono stati fatti errore ma non in malafede: il gruppo M5s è scosso e non poco da uno scandalo che a meno di un mese dalle Elezioni pesa come non mai. Di Maio lo sa e per questo è attivissimo nel voler “eliminare le mele marce”, anche se ancora qualcuno forse dovrà dirgli che non si possono eliminare i candidati dalle liste e dunque, se eletti (con il simbolo del Movimento 5 Stelle tra l’altro), potrebbero anche non dimettersi dalla loro poltrona. «Abbiamo consegnato al Ministero le richieste di tutti i nostri candidati per avere le cifre esatte di quanto ognuno di noi ha restituito. Il totale è di oltre 23 milioni di euro! I partiti hanno restituito zero, ma si sono pappati tutto! Collegatevi che vi racconto!», spiega Di Maio in questo video pubblicato su Facebook dove dà appuntamento alle prossime ore con tutti i dati e i documenti delle “mele marce” e dei tanti deputati e senatori M5s onesti.
I 10 NOMI COINVOLTI
Intanto ieri Le Iene hanno pubblicato la lista dei primi 10 candidati/parlamentari M5s coinvolti nello scandalo rimborsi falsi: nelle prossime ore potrebbero uscirne altri, specie se i casi Giarusso, Borrelli e Lezzi dovrebbero portare a nuove possibile accuse contro la “mala gestione” del codice etico interno del Movimento 5 Stelle. «Secondo la fonte delle Iene ad avere falsificato le restituzioni di parte degli stipendi al Fondo per il microcredito, sarebbero stati questi parlamentari dei Cinque stelle». Ed ecco la lista: Silvia Benedetti, Massimiliano Bernini, Maurizio Buccarella, Elisa Bulgarelli, Andrea Cecconi, Emanuele Cozzolino, Ivan della Valle, Barbara Lezzi, Carlo Martelli, Giulia Sarti. «Come nel caso di Cecconi, Martelli, Buccarella e Lezzi, che ancora non ci hanno contattato, invitiamo anche gli altri parlamentari nominati qui sopra a mettersi in contatto con noi per chiarire le loro posizioni», scrivono Le Iene portando non pochi “guai” al partito di Di Maio che sta provando in tutti i modi a rilanciare l’onestà di base e la pratica “sana” della restituzione di tutti gli altri aderenti al Movimento. Intanto, dopo Cecconi e Martelli, anche Della Valle e Cozzino hanno annunciato di lasciare il Movimento 5 Stelle dopo lo scandalo, “pizzicati” a frodare il loro stesso partito; hanno promesso che si dimetteranno se eletti dopo il voto, ma resta evidente come questo non possa essere preteso da Di Maio ma possa essere solo frutto di una loro scelta personale. Che potrebbe anche cambiare ad urne chiuse..