Napoli, mazzette e rifiuti: 10 indagati nel Centrodestra. Scoppiato il nuovo caso ribattezzato Rifiutopoli, che coinvolgono da vicino anche un collaboratore di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: parliamo di Luciano Passariello, consigliere regionale. Come sottolinea Voce di Napoli, il candidato alla Camera dei deputati come capolista nel collegio plurinominale di Napoli città venne inserito alla vigilia del voto per le Regionali del 2015 nella lista degli impresentabili, stilata dalla presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi. Passariello, sottolinea il portale, risultava rinviato a giufizio dalla procura di Nola per impiego di denario e varie utilità di illecita provenienza, condotta aggravata dall’abuso dei poteri derivati dalla sua pubblica funzione. La documentazione venne poi trasferita dal tribunale di Nola a quello romano per competenza: la magistratura decretò l’assoluzione di Luciano Passariello con la classica dicitura “perché il fatto non sussiste”. Un nuovo coinvolgimento per il consigliere regionale, con le elezioni sempre più vicina… (Agg. Massimo Balsamo)



“ATTO DOVUTO”

Il caso “Rifiutopoli”, come è già stato ribattezzato, rischia di far scuotere interamente la campagna elettorale del centrodestra di Napoli. Sono in tutto dieci gli esponenti di questa coalizione indagali nell’ambito delle indagini per voto di scambio e traffico di rifiuti, tra cui spicca anche il nome di Luciano Passariello, 57enne napoletano, in Consiglio regionale dal 2005. Prima di approdare nelle liste di Fratelli d’Italia nelle ultime lezioni regionali, Passariello era stato nelle fila di Forza Italia e poi in quelle del Pdl. Le perquisizioni hanno riguardato sia la sua sede che quella della Sma, la società specializzata nel risanamento ambientale. Nell’ambito dell’inchiesta sarebbero indagati anche giornalisti della testata online Fanpage. Il direttore del portale, Francesco Piccinini, si è sfogato ad AdnKronos asserendo: “Tutto questo è assurdo, abbiamo messo a repentaglio la nostra incolumità per questa inchiesta e ora ci ritroviamo indagati”. Secondo Piccinini, Fanpage avrebbe usato giornalisti “provocatori” per avvicinare alcuni politici e imprenditori, proponendo affari sullo smaltimento dei rifiuti. Lui stesso ha ammesso di aver recitato “la parte di un industriale del Nord che doveva sversare dei rifiuti”. Ora il direttore insieme al giornalista che ha realizzato l’inchiesta, Sacha Biazzo risultano indagati per induzione alla corruzione. “Ci è stato spiegato che si tratta di un atto dovuto, ma resta una cosa spiacevole”, ha chiosato Piccinini. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PERQUISITO CONSIGLIERE PASSARIELLO

Corruzione aggravata dall’articolo 7, cioè dal metodo mafioso, e finanziamento illecito di partiti: queste, secondo l’Ansa, sono le ipotesi di reato formulate nel decreto di perquisizione del consigliere regionale FdI Luciano Passariello, candidato del centrodestra alla Camera. Pare che il presunto illecito consisterebbe in somme di denaro, ma non si sa se promesse o versate, in cambio di un appalto presso la Sma da un imprenditore ritenuto legato ad un clan della camorra. “Non mi è stata contestata nessuna condotta diretta che si ipotizzi antigiuridica. Risulto coinvolto perché altre persone avrebbero fatto il mio nome. Qualcuno può millantare credito ma essere nominato da altre persone in terze conversazioni è cosa ben differente dal commettere reati”, afferma in una nota Passariello. Il procuratore di Napoli Giovanni Melillo ha spiegato che le attività di indagine, ancora in corso, “sono state rese necessarie e indifferibili dalla rilevata gravità del rischio di dispersione probatoria collegato alla annunciata diffusione di notizie e immagini in grado di pregiudicare gravemente le investigazioni sulle gravi ipotesi delittuose fin qui individuate”. Melillo, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha aggiunto che “la delicatezza e la complessità delle attività d’indagine in svolgimento impongono di conservare il più stretto riserbo”. (agg. di Silvana Palazzo)



NAPOLI, VOTO DI SCAMBIO E RIFIUTI: PERQUISITO CANDIDATO FDI

Un nuovo scandalo scuote la politica italiana a poche settimane dalle elezioni. Un’inchiesta della Procura di Napoli – che ipotizza reati di voto di scambio, traffico di rifiuti e corruzione – vede coinvolti esponenti di centrodestra, anche candidati. Luciano Passariello, consigliere regionale campano di Fratelli d’Italia e candidato della coalizione di centrodestra alla Camera nel collegio uninominale di Napoli-Ponticelli, è stato perquisito. Questa mattina gli agenti dello Sci e della Squadra Mobile sono entrati nel suo ufficio alla ricerca di carte attinenti alla Sma Campania, una società partecipata della Regione Campania che si occupa di riqualificazione ambientale e politiche di prevenzione degli incendi boschivi. Sulla Sma, che è già al centro di un’inchiesta per peculato riguardante rimborsi dubbi e presunte irregolarità nelle fatture, si è concentrato il lavoro odierno degli inquirenti. Gli uffici della società sono stati perquisiti con contestuale notifica di alcuni avvisi di garanzia. Stando a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, sarebbero una decina le persone che risultano indagate nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Giovanni Melillo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Ivana Fulco, Celestina Carrano, Sergio Amato, Ilaria Del Verme ed Henry John Woodcock.

COME È NATA L’INCHIESTA

L’inchiesta sarebbe partita da un video di Fanpage, che nel 2016 filmò le monetine regalate fuori dai seggi delle primarie del Pd a Napoli. I giornalisti, che hanno recitato il ruolo dei “provocatori”, per sei mesi hanno contattato i vertici della Sma Campania per proporre “affari” sullo smaltimento dei fanghi. Così sono entrati in contatto, tra gli altri, con l’entourage di Luciano Passariello, uno degli uomini più vicini a Giorgia Meloni a Napoli. Il mese scorso il direttore di Fanpage Francesco Piccinini si è presentato in Procura con il materiale “esplosivo”. Stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano, il sito sarebbe in possesso di video dove personaggi gravitanti a vario titolo attorno alla società chiedevano la loro “quota” per concludere “l’affare” proposto dai giornalisti-finti imprenditori. Come si legge in una nota di Fanpage, sono state documentate attività che coinvolgono alcuni esponenti politici, quasi tutti candidati alle elezioni del prossimo 4 marzo, in vari schieramenti. Luciano Passariello non sarebbe l’unico. Sto e Mobile hanno perquisito gli uffici di Sma notificando alcuni avvisi di garanzia e perquisito gli uffici di alcuni esponenti politici, tra cui Agostino Chiatto, membro della segreteria di Passariello. Gli inquirenti avrebbero anche aperto il pc dell’amministratore delegato di Sma, Lorenzo Di Domenico.