Non si fa attendere la replica del presidente del Senato Pietro Grasso dopo le durissime parole del Governatore De Luca sulla ormai arcinota vicenda dell’inchiesta rifiuti a Napoli: «Non ne faccio vicenda personale tra me e De Luca. La moralità o si ha o non si ha». Del resto era stato lo stesso leader di Liberi e Uguali a criticare fortemente il Presidente della Campania dopo le inchieste ricevute dal figlio Roberto; così nel video su Facebook (qui sotto) l’ex sindaco di Salerno aveva replicato duramente al Presidente del Senato. Grasso non ha gradito e contrattacca: «”Penso che il problema sia molto più grave per il Paese. Ovvero quello di una lotta per la legalità, alla criminalità organizzata, all’inquinamento da parte della criminalità dei territori dove vivono i cittadini. Questi sono i problemi. La questione morale diventa priorità per la politica nel momento in cui la politica deve riconquistare la fiducia dei cittadini». Su Facebook ha poi precisato che non interessano le vicende personali sulle quali indaga la magistratura, bensì riaffermare a Napoli un «primato della politica indisponibile a qualsiasi contatto con affaristi e criminali, una politica pulita che lotta per il benessere dei cittadini».
GOVERNATORE DE LUCA: “VERGOGNA FANPAGE, AGGRESSIONE CAMORRISTICA”
In un video di oltre 10 minuti il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, interviene a ruota libera sui tutti gli scandali emersi in questi ultimi giorni convulsi attorno alla maxi inchiesta sui rifiuti a Napoli. «In queste ore assistiamo a una campagna di aggressione mediatica e pseudogiornalismo contro di noi alla vigilia di una campagna elettorale delicata, una operazione camorristica e squadristica che parte dalla gestione dei rifiuti», attacca così in un sol colpo la magistratura e la redazione di Fanpage dopo i video che hanno fatto dimettere il figlio Roberto dall’assessorato di Salerno. «Ma quale giornalismo, è una vergogna nazionale. Il significato di questa operazione è esattamente il contrario di quello che vogliono fare apparire, questa è la reazione dei delinquenti e dei camorristi a un’operazione di pulizia che stiamo facendo». Non lesina critiche neanche al Movimento 5 Stelle e a Pietro Grasso che chiedono le dimissioni di De Luca in merito ad una «gestione di potere malsana»: «”Lo invito a un dibattito. Ho visto le sue dichiarazioni, c’è da vergognarsi, non una parola sui camorristi che vengono a fare operazioni di aggressione ma finto moralismo da quattro soldi. Sfido anche questo nostro amico a un dibattito pubblico», conclude il Governatore su Facebook. Qui sotto tutto il discorso integrale del Presidente Campania.
RENZI VS DI MAIO
Fa discutere e non poco l’aggressione con insulti e spintoni fatta durante il comizio Pd da alcuni presenti contro la cronista di Fanpage che voleva fare altre domande al figlio di Vincenzo De Luca dopo le dimissioni da assessore a Salerno. Così tanto discutere che il segretario del Partito Democratico ha dovuto intervenire ieri sera durante l’intervista a Non è l’Arena con Massimo Giletti: Renzi già ieri dalla Annunziata aveva accennato il tema, ma lo ribadisce anche in serata dopo le varie notizie spuntate del comizio Pd “rissoso” a Salerno. «L’inchiesta di Fanpage e il coinvolgimento di Roberto De Luca? La cosa in sé è molto strana. De Luca ha detto che verrà fuori che non c’entra niente. Di Maio, che è in difficoltà con gli scontrini e per Rimborsopoli, è saltato addosso a De Luca e gli ha dato dell’assassino», spiega il segretario dem, che poi precisa ancora. «Roberto De Luca si è dimesso da assessore di Salerno. Io non gli ho chiesto le dimissioni, lui ha fatto da solo e io ho apprezzato. Sono un garantista, non avrei mai chiesto le dimissioni per un avviso di garanzia. Ma siccome Di Maio ha detto che è un assassino, una parola grossa, a me piace l’idea che De Luca lo quereli e Di Maio rinunci all’immunità parlamentare». Chiusura anche sull’aggressione, con Renzi che condanna il gesto ma dice anche di voler parlare per bene quando saranno definite le posizioni del coinvolgimento di Fanpage sull’inchiesta tutt’ora in corso per i rifiuti in Campania.
AGGREDITA CRONISTA FANPAGE AL COMIZIO PD
Una cronista di Fanpage, Gaia Bozza, è andata oggi al comizio del Pd a Salerno per provare a raggiungere i fratelli De Luca dopo il terremoto di inchieste sui rifiuti iniziato proprio da una serie di video del giornale online campano. Da quanto afferma la stessa giornalista, «sono stata “accolta” da insulti, aggredita e schiaffeggiata» dai presenti, con Roberto De Luca che non avrebbe voluto rispondere alle domande insistenti proprio sulle sue dimissioni di questa mattina. «Quello che è successo al comizio Pd per la candidatura di Piero De Luca è una bruttissima pagina per la democrazia italiana», scrive Luigi Di Maio sul Blog delle Stelle pochi istanti fa e aggiunge, «Sono nati comunisti e stanno morendo squadristi. Intimidazioni di questo tipo a giornalisti che indagano su fatti di corruzione legati alla camorra sono assolutamente intollerabili. Qui o si sta dalla parte dell’onestà e dell’informazione o si sta dalla parte della corruzione e dell’omertà». Repubblica spiega anche nel dettaglio cosa sarebbe successo durante il comizio di Piero De Luca, l’altro fratello e figlio del Governatore Pd: «Alcuni presenti sono intervenuti dicendo a alta voce: “Domande qui non se ne fanno. Te ne devi andare”. Si sente anche la voce di una donna che grida: “Ma tu chi c… sei?”. Una delle persone in sala sembra trattenere la cronista, che reagisce dicendo: “Non è questo il modo di trattare i giornalisti”».
RENZI, “GESTO SERIO, ORA QUERELI DI MAIO”
Le annunciate dimissioni, poi avvenute stamattina, di Roberto De Luca hanno fatto gridare in tanti allo scandalo in Campania e non solo: scandalo per chi crede nella sua innocenza e di un attacco contro il Pd in piena campagna elettorale; scandalo per chi invece ritiene che il “sistema De Luca” non finirà fino a che rimarrà in sella alla Regione Campania il padre Vincenzo. Per cercare di dare un proprio giudizio sulla vicenda, seppur vissuta da lontano, il segretario Renzi durante il programma di Lucia Annunziata “In 1/2 ora” dà il suo personale “consiglio” al giovane figlio del Governatore: «le sue dimissioni sono un gesto personale che lui ha fatto con grande serietà, grande rispetto perché dice di non aver fatto niente. Penso e spero che querelerà Di Maio che gli ha dato dell’assassino e spero che Di Maio rinunci all’immunità parlamentare, se è un uomo». L’attacco contro il giovane leader M5s arriva dopo le pesantissime parole tenute da Di Maio ieri contro Roberto De Luca: «è stato molto serio, si è dimesso perché abbiano un alibi in meno: Di Maio si è buttato sulla prima inchiesta…».
IL FRATELLO PIERO: “GESTO DI GRANDE CORAGGIO”
E’ giunto a sorpresa, anche se in parte era atteso, l’annuncio da parte di Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania, con il quale ha reso note a tutti le sue dimissioni da assessore al Bilancio del Comune di Salerno. Una decisione presa dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati della procura di Napoli per corruzione. Lo stesso De Luca ha commentato la vicenda che lo vede coinvolto parlando di una “violenza inaudita” nei suoi confronti. Come riporta Salernonotizie.it, a prendere le difese del figlio del presidente della Regione Campania è stato il fratello Piero intervenuto oggi in una sala affollatissima del Grand hotel Salerno in occasione della presentazione dei candidati del Pd al Senato e alla Camera. Dopo essere stato accolto da una standing ovation, Piero De Luca ha voluto riservare una serie di ringraziamenti che hanno riguardato anche i genitori presenti in prima fila, senza però dimenticare il fratello Roberto “per il gesto di grande coraggio”, come lo ha definito lo stesso fratello. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DE MAGISTRIS E M5S, “ORA VIA IL PADRE”
Qualche ora dopo le dimissioni di Roberto De Luca già gli avversari in Campania vogliono “la testa” anche del padre Vincenzo, nonché Presidente della Regione: «Il figlio assessore l’abbiamo fatto fuori. Ed è solo l’inizio di una più ampia opera di repulisti. Non ci basta che i De Luca siano fisicamente fuori dalle istituzioni. Vogliamo che se ne vadano anche tutti i loro uomini, politici e amministratori eterodiretti dal governatore della Campania», scrive il Movimento 5 Stelle Campania che nei prossimi giorni farà anche diverse manifestazioni anti-De Luca in tutta la regione. I toni sono duri e forti anche perché al momento De Luca non risulta indagato in nessun procedimento del nuovo filone di appalti corrotti sui rifiuti campani. Ma i grillini attaccano di nuovo a testa bassa, dopo le parole di ieri del loro leader a Genova (vedi qui sotto, ndr): «questo accade da decenni nelle stanze del Comune di Salerno e da due anni e mezzo anche alla Regione Campania. Cacciamo questo virus che sta avvelenando le istituzioni regionali e che, da quanto emerge dall’ultima inchiesta che vede coinvolti esponenti di destra e sinistra, sta assassinando anche le nostre terre». Durissimo anche il commento lapidario del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «A Napoli abbiamo eliminato l’emergenza rifiuti e distrutto il Sistema tra politica, affari e camorra. Tra Regione Campania e Salerno coraggiosi giornalisti scoperchiano sistema tra criminalità organizzata, affari e politica. Le nostre mani pulite contro chi attenta alle nostre vite».
DE LUCA JR SI È DIMESSO
Alla fine le dimissioni sono arrivate, ma non le confessioni: Roberto De Luca si professa del tutto innocente e vittima di una «provocazione vergognosa» atta a voler colpire sia lui che il padre governatore Campania che lo stesso fratello candidato per il PD alle prossime elezioni. Si è dimesso dal ruolo di assessore del Bilancio del Comune di Salerno dopo due giorni di bufera politica, giudiziaria e mediatica per le indagini a suo carico nell’ennesimo filone di appalti sospetti sui rifiuti della regione Campania. In particolare, Roberto De Luca è indagato per corruzione dalla procura di Napoli in un’inchiesta relativa alla gestione degli appalti per i rifiuti. «Ho ricevuto attestati di stima e solidarietà, anche da tanti avversari politici, dopo la vicenda oscura in cui sono stato coinvolto. È chiaro a tutti che è stata messa in piedi una provocazione vergognosa», facendo riferimento ai video di Fanpage sullo smaltimento dei rifiuti dove il quotidiano ha usato come infiltrato l’ex camorrista con esperienza nel traffico dei rifiuti e collaboratore di giustizia Nunzio Perrella. Ancora De Luca Jr attacca al termine del comunicato in cui annuncia di aver rimesso il suo mandato nel comune salernitano: «non intendo offrire alibi a nessuno, né pretesti per operazioni di aggressione politica. Ora dobbiamo contrastare l’imbarbarimento della vita pubblica del Paese, quindi occorre mettere in campo ogni energia per vincere la sfida elettorale. Rimetto il mio mandato per consentire a tutti di concludere con slancio ed entusiasmo la campagna elettorale».
GLI ATTACCHI DI DI MAIO
“Campania” elettorale sempre più nel caos: a pochi giorni dalle Elezioni la regione guidata da Vincenzo De Luca vive di scossoni notevoli con le indagini che toccano il figlio assessore a Salerno (da oggi non più) e mettono in rilievo la “gestione del potere” della famiglia De Luca, sempre secondo le ipotesi dell’accusa politica (finora ricordiamo che il Governatore non ha ricevuto alcun mandato, avviso di garanzia o altro). Intanto in casa Movimento 5 Stelle alle prese con lo scandalo dei Rimborsi taroccati, Di Maio ha voluto prendere parola per provare l’ennesimo attacco contro Renzi e il Pd proprio a partire dai casi sui rifiuti in Campania: «Voglio farvi vedere il volto degli assassini politici della mia gente. Quando saremo al Governo inaspriremo la legge Severino che è troppo timida per i criminali politici», diceva ieri il capo politico del M5s indicando sullo schermo del comizio di Genova proprio l’immagine di Roberto De Luca. «L’inquinamento nella terra dei fuochi esiste per colpa dei politici del Pd e di FI che fanno affari con la criminalità organizzata», attaccava duramente il giovane leader, prima di aggiungere, «quando votate questa gente, il Pd e Forza Italia, non solo fate male alla democrazia, ma fate del male a voi stessi, alla vostra salute. Stiamo parlando di politici che prendono tangenti per dare appalti sulla gestione dei rifiuti tossici o nocivi, affidandoli ad aziende che li interrano, non li smaltiscono in modo lecito. Di quei camion ne pagheranno le conseguenze i nostri figli». Intanto già ieri il Governatore Pd aveva espresso tutto il suo dissenso alle parole sprezzanti di DI Maio, spiegando «Quando fai queste riforme, i contraccolpi ci sono. Ma andremo avanti a carro armato. Mettiamo in conto resistenze, sabotaggi, persino operazioni, nelle ultime ore addirittura di uso di camorristi per ricattarci. Non perdete tempo. I miei concittadini di Salerno mi conoscono. Non perdete tempo. Se pensate di ricattarci non perdete tempo. Andremo avanti senza derogare di una virgola agli obiettivi che ci siamo dati».