In una giornata caratterizzata dalla soddisfazione per la sopraggiunta archiviazione delle accuse in merito al presunto abuso d’ufficio nella nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica della Consiliatura di Roma, Virginia Raggi è stata tuttavia impegnata su un altro fronte che rischiava di trasformarsi in una ennesima grana. È di pochi minuti fa la notizia che Gemma Guerrini, vicepresidente della Commissione Cultura, ha accettato di fatto quello che era stato un vero e proprio ultimatum da parte della sindaca pentastellata e ha rassegnato le sue dimissioni, annunciandole attraverso un breve post pubblicato sulla propria pagina Facebook. “Lo faccio con il rispetto che ho sempre avuto nei suoi confronti” scrive la Guerrini riferendosi alla Raggi, pur ribadendo la volontà di “continuare a supportare le politiche culturali che radicano e diffondono il senso di cittadinanza”: l’oramai ex consigliera, tuttavia, non rinuncia a una stilettata polemica nei confronti di quello che è stato, a suo dire, lo “stravolgimento fatto delle mie affermazioni e l’attribuzione di concetti che non mi sono mai appartenuti”. Infatti, il “casus belli” che ha portato la Raggi a fare pressioni affinché la Guerrini lasciasse era stata una infelice battuta di quest’ultima che, in relazione a una rassegna di cinema in piazza San Cosimato nella Capitale, aveva parlato di “feticismo nel guardare i vecchi film”. Anche per questo motivo, per evitare un nuovo putiferio e spegnere sul nascere le polemiche, la prima cittadina ha chiesto e ottenuto a tempo di record le dimissioni. (agg. di R. G. Flore)



ARCHIVIAZIONE PER L’ACCUSA DI ABUSO D’UFFICIO

Il Tribunale di Roma ha archiviato la posizione di Virginia Raggi in merito all’accusa di abuso d’ufficio per la nomina a capo della segreteria politica del Campidoglio di Salvatore Romeo, attivista M5s. Il gip Annalisa Marzano, sulle tre polizze vita intestate da Romeo alla Raggi, nelle 4 pagine di decreto con cui ha archiviato il caso, ha definito le accuse formulate dai pm romani come “francamente stravaganti e comunque probatoriamente inconsistenti”, anche perché – ha scritto – “i beneficiari erano sempre diversi, prevalentemente familiari e amici, e per i beneficiari non era previsto l’obbligo di comunicazione da parte degli istituti bancari del decesso del contraente onde poter riscuotere il premio”. Questo il teorema secondo cui appare plausibile che “Virginia Raggi non fosse neanche a conoscenza delle tre polizze stipulate da Romeo peraltro in epoca distinta dalla nomina dello stesso a responsabile segreteria del sindaco e dei cui importi sarebbe stata beneficiaria soltanto in caso di decesso del collaboratore”.  



RAGGI, “CANCELLATO UN ANNO DI FANGO”

Dopo l’archiviazione della sua posizione in merito al caso Romeo, esulta su Facebook la sindaca di Roma, Virginia Raggi, che scrive:”Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica. Oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti “soloni” che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all’avvocatura del Campidoglio e all’Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone. E, soprattutto, definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle “polizze a mia insaputa”. Eppure avevo ragione: sono stata accusata ingiustamente da tanti che ora taceranno o faranno finta di nulla. Invece, voglio ringraziare i miei avvocati, la magistratura che ha fatto chiarezza e tutti voi che avete creduto in me, certi che mi sia sempre comportata correttamente. Andiamo avanti a testa alta”.



ROMEO, “NON PENSO A REINTEGRO”

Ad essere archiviata dal Tribunale di Roma, però, non è stata soltanto la posizione di Virginia Raggi, anche quella dello stesso Salvatore Romeo. Come riportato da TgCom24, l’ex capo della segreteria politica della sindaca ha commentato così la sentenza:”Sono molto contento, lo immaginavo: si conclude felicemente una vicenda che mi ha visto coinvolto in maniera bizzarra“. L’attivista M5s e funzionario comunale fu costretto a dimettersi anche a causa delle polizze assicurative sulle vita contratte a favore della Raggi, ma al momento non pare interessato ad un reintegro nel ruolo:”In questo momento non penso a nulla del genere, mi godo la felicità della notizia, dopo penserò al resto. Se ho sentito la sindaca? La sentirò sicuramente“. L’archiviazione di Raggi, a due settimane dal 4 marzo, potrebbe rappresentare una spinta positiva per gli ultimi giorni di campagna elettorale del M5s, che senza dubbio tenterà di spostare il dibattito su questo fronte piuttosto che su quello ribattezzato dai media Rimborsopoli.