Per Patrizio Cinque, sindaco M5s di Bagheria, la Procura di Termini Imerese ha chiesto il rinvio a giudizio. L’accusa è di turbativa d’asta, falso, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. L’udienza preliminare è stata fissata per l’11 aprile. Dopo la notizia dell’apertura dell’inchiesta, chiusa a novembre, Patrizio Cinque si era autosospeso dal Movimento 5 Stelle. Il gip nella misura cautelare di settembre aveva imposto l’obbligo di firma all’allora indagato, il provvedimento era stato poi sospeso dopo l’interrogatorio di garanzia dallo stesso giudice per le indagini preliminari. L’inchiesta è partita dalla denuncia della dirigente del Comune Laura Picciurro, nel 2015, su un affidamento diretto da parte dell’amministrazione comunale alla ditta Tech del servizio di raccolta e trasferimento dei rifiuti in discarica e negli impianti di recupero per un importo di tre milioni di euro.



BAGHERIA, CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO PER SINDACO M5S

La dirigente comunale di Bagheria, Laura Picciurro, denunciò presunte irregolarità nell’assegnazione del servizio attraverso la procedura della somma urgenza alla società subentrata al Coinres. La dirigente e il sindaco Patrizio Cinque furono anche ascoltati dalla Commissione regionale Antimafia che discusse il caso. Sono molteplici i filoni in cui si articola l’inchiesta della Procura guidata da Ambrogio Cartosio. Una parte è legata alla gestione degli appalti nel settore dei rifiuti, e in particolare alla gara per il noleggio degli automezzi, mentre un’altra all’affidamento della gestione del palazzetto dello sport. C’è poi un terzo capitolo, che coinvolge il cognato del sindaco M5s, che riguarda una serie di abusi edilizi. Patrizio Cinque, che aveva annunciato di essersi sospeso dal Movimento 5 Stelle subito dopo la notizia dell’inchiesta a suo carico, ha 20 giorni di tempo per chiedere di essere sentito o per proporre memorie o atti o l’acquisizione di nuove prove.

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