“Noi abbiamo quantificato costi e coperture per 25 miliardi di euro per finanziare le nostre due principali proposte: il più imponente piano di sostegno alla famiglia e alla natalità della storia d’Italia e la priorità alla sicurezza e alle Forze dell’ordine”. Partono da questo punto le risposte di Giorgia Meloni, leader e candidata premier di Fratelli d’Italia, alle dieci domande del Sussidiario. Anche per il sostegno a lavoro e imprese, FdI propone soluzioni “non estemporanee, ma strutturali” per “arrestare il nostro declino industriale”: “il futuro dell’Italia è il lavoro per tutti, non il sussidio per tutti” e l’idea è promuovere una “super deduzione del costo del lavoro per le imprese ad alta intensità di manodopera. In altre parole: più assumi, meno paghi di tasse”. Sull’immigrazione, invece, bisogna “seguire l’esempio di tutti gli Stati dell’Unione europea: controllare i confini e governare i flussi. Basta con la folle politica delle ‘porte aperte a tutti'”. Ricetta nuova anche per valorizzare il patrimonio culturale italiano: “un sistema di ‘affitto a lungo termine’ ai musei esteri del nostro materiale storico e artistico inutilizzato, con vantaggi di ricavi e di pubblicità per il nostro patrimonio culturale”. E dopo il 4 marzo, “nessun tradimento degli elettori: “Un voto a Fratelli d’Italia è un voto per la vittoria del centrodestra, ma anche un voto contro ogni ipotesi di inciucio”.



La rincorsa alle promesse facili riguarda tutti i partiti. A quanto ammontano gli impegni di spesa che il suo partito mette in campo e come pensa di coprirli?

Fratelli d’Italia non partecipa alla gara di chi la spara più grossa in campagna elettorale. Noi abbiamo già quantificato costi e coperture per 25 miliardi di euro per finanziare le nostre due principali proposte: il più imponente piano di sostegno alla famiglia e alla natalità della storia d’Italia e la priorità alla sicurezza e alle Forze dell’ordine. Le risorse si possono trovare attraverso una rimodulazione degli assegni familiari, un buon utilizzo dei fondi europei, la riduzione dei costi dell’accoglienza degli immigrati, lo sblocco del limite per l’uso del contante, il riordino delle partecipate, la web tax e il recupero dell’evasione dei grandi gruppi.



Venendo alle proposte, il piano natalità di FdI prevede: asili nido gratuiti per tutti e aperti fino alla chiusura dei negozi e anche d’estate; istituzione del “reddito bimbo”, ovvero un sostegno diretto di 400 euro mensili per i primi sei anni di vita di ogni figlio; introduzione del quoziente familiare in ambito fiscale; deducibilità del costo del lavoro domestico; congedo parentale coperto all’80% fino ai sei anni di età del bambino; incentivi alle aziende che assumono donne in età fertile; progressiva eliminazione dell’Iva sui prodotti dell’infanzia.



Sul fronte della sicurezza, invece, noi vogliamo aumentare i salari dei nostri uomini e donne in divisa, fornire dotazioni di ultima generazione e mettere in campo un piano straordinario di assunzioni di almeno 20mila effettivi. Fratelli d’Italia vuole avviare la cartolarizzazione del 50% dei beni sottratti alla malavita per finanziare un fondo specifico a favore del comparto difesa-sicurezza. È una proposta concreta, ma anche dall’alto valore simbolico: difendere chi ci difende ogni giorno e combattere la criminalità con i soldi stessi della criminalità.

Ritiene che i provvedimenti che hanno avuto effetti positivi sull’economia reale vadano comunque mantenuti? Quali sono, secondo lei, gli effetti del Jobs Act e di Industria 4.0?

Non ci sono provvedimenti del governo che hanno avuto effetti positivi sull’economia nazionale. I dati ci dicono che l’Italia è in fondo alla classifica per tasso di crescita tra tutti gli Stati membri della Ue con una crescita del Pil molto al di sotto della media europea. La sinistra continua a diffondere la fake news secondo la quale, grazie al governo, si è passati dal segno meno al segno più nel Pil. Peccato, però, che si dimentichino di dire che questo è avvenuto in una fase di ripresa di tutta l’economia europea e mondiale. Il problema che abbiamo avuto è che, pur avendo il vento in poppa, i governi Renzi e Gentiloni sono stati la palla al piede della nostra economia.

Sul fronte del lavoro, Fratelli d’Italia non intende reintrodurre l’articolo 18. Da anni, e ancora prima della nascita del nostro movimento, la destra sostiene il modello di un contratto unico di lavoro a tutele crescenti che superi la contrapposizione tra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Discorso diverso vale per le agevolazioni delle assunzioni dei lavoratori. Siamo convinti che iniziative estemporanee servano solo a drogare il mercato e non siano utili a creare stabilmente posti di lavoro. Le forme di sostegno all’occupazione devono essere strutturali.

Infine, per quanto riguarda Industria 4.0, sono princìpi corretti quelli introdotti con il meccanismo del superammortamento e dell’iperammortamento, ma sono misure assolutamente insufficienti per arrestare il processo di declino della produzione industriale italiana. Servono scelte molto più incisive e coraggiose.

Un tema rilevante riguarda l’Europa: ha senso dichiararsi sovranisti senza se e senza ma, oppure difensori altrettanto acritici di un assetto “guidato” da Germania e Francia? Come rimettere in primo piano gli interessi dell’Italia?

Fratelli d’Italia è per l’Europa dei popoli sovrani e contro la deriva burocratica e tecnocratica di Bruxelles. Noi vogliamo costruire una Confederazione di nazioni libere e sovrane, in cui gli Stati collaborino a livello europeo sui grandi temi di interesse comune, dalla politica estera al mercato comune. La prima cosa da fare per rimettere in primo piano gli interessi degli italiani è inserire in Costituzione una clausola di sovranità per bloccare accordi e direttive nocive per l’Italia, a cominciare dalla direttiva Bolkestein. La difesa della nostra sovranità nazionale è una priorità del programma di Fratelli d’Italia: al governo intendiamo ridiscutere tutti i trattati Ue a partire dal Fiscal compact e dall’euro. Più in generale, nel quadro della nostra politica estera, salvaguarderemo l’interesse nazionale e tuteleremo la nostra capacità produttiva dall’aggressione straniera, a partire dalla difesa di aziende strategiche quali Eni, Enel, Finmeccanica, Fincantieri, Poste, Generali e Ferrovie dello Stato, così come delle reti e delle infrastrutture logistiche e tecnologiche.

L’immigrazione: quali proposte credibili per una politica di controllo che possa mettere insieme accoglienza e interventi realmente efficaci contro i casi di delinquenza, a cominciare dall’occupazione sistematica dei treni dei pendolari al Nord?

Al governo Fratelli d’Italia intende seguire l’esempio di tutti gli Stati dell’Unione europea: controllare i confini e governare i flussi migratori. Basta con la folle politica delle “porte aperte a tutti” del Pd e della sinistra, che ha trasformato l’Italia nel campo d’accoglienza d’Europa. Le nostre proposte: blocco navale e rimpatrio immediato a seguito di accordi con gli Stati del Nordafrica; espulsione di tutti i clandestini e stop al business dell’accoglienza; abolizione dell’anomalia tutta italiana della concessione indiscriminata della sedicente protezione umanitaria e concessione del diritto di asilo solo per donne, bambini e nuclei famigliari che scappano veramente dalla guerra; quote di immigrazione regolare attraverso il decreto flussi solo per quelle nazionalità che hanno dimostrato di integrarsi e che non creano problemi di sicurezza. Esiste una correlazione chiara tra criminalità e immigrazione e i dati del ministero dell’Interno lo dimostrano: gli stranieri in Italia sono l’8,3% della popolazione residente, ma commettono un numero di reati di gran lunga maggiori di quelli commessi dagli italiani. Gli immigrati incidono per il 25% sugli omicidi, per il 40% sulle rapine e il per il 37% sulle violenze sessuali. Oggi circa il 30% dei detenuti presenti nelle carceri italiane è straniero. Da anni Fratelli d’Italia propone una cosa molto semplice: gli immigrati che delinquono vadano a scontare la pena nel loro Paese d’origine.

Quali sono le ricette del suo partito per lavoro, crescita e lotta alla povertà, al di là dei sussidi a carico dello Stato previsti da tutte le forze politiche?

Siamo contrari all’assistenzialismo del reddito di cittadinanza proposto dal M5S. Il futuro dell’Italia è il lavoro per tutti, non il sussidio per tutti. La proposta di Fratelli d’Italia è la super deduzione del costo del lavoro per le imprese ad alta intensità di manodopera. In altre parole: più assumi, meno paghi di tasse. Oltre a questo, vogliamo potenziare la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa come miglior antidoto alla delocalizzazione; aumentare gli strumenti di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro con il maggior coinvolgimento di enti pubblici e privati. E vogliamo ribadire che il lavoro non è solo lavoro dipendente: vogliamo tutelare tutte le professioni e valorizzare il lavoro autonomo con un sistema unico di ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori. Infine nel nostro programma c’è anche la difesa del piccolo commercio.

Sul contrasto alla povertà, Fratelli d’Italia vuole dare un aiuto economico concreto a chi è impossibilitato a lavorare per ragioni oggettive: bambini, disabili, ultrasessantenni privi di reddito. Vogliamo anche affrontare l’emergenza abitativa con l’introduzione di mutuo sociale e affitto a riscatto. Infine ci prenderemo cura dei più bisognosi, dando un pasto caldo e allestendo dei dormitori per tutti, mettendo fine al racket dei mendicanti.

Nessuno parla di sanità: ritiene che il servizio ai cittadini sia adeguato, che sia migliorabile a partire dalle liste d’attesa e che le differenze qualitative tra Nord e Sud possano essere ridotte o annullate?

Sono convinta che molto ci sia da fare e Fratelli d’Italia se ne occuperà immediatamente quando sarà al governo. Oggi la maggior parte delle patologie, e di conseguenza dei costi per la sanità, derivano da un’assenza di prevenzione e di controlli. Per questo, una volta al governo, istituiremo un “patto per la salute” tra Stato e cittadini con forme di incentivi anche fiscali per chi effettua una corretta e periodica prevenzione sanitaria. Più controlli periodici vuol dire meno malattie poi da curare. Inoltre garantiremo il diritto alla salute anche con il miglioramento e l’estensione delle prestazioni sanitarie.

Quali proposte e soluzioni per gli anziani, visto che il nostro Paese sta invecchiando?

Noi vogliamo far uscire la nostra nazione dal drammatico inverno demografico che sta vivendo con il più imponente piano di difesa della famiglia e di sostegno alla natalità che l’Italia abbia mai visto. Ci occuperemo anche degli anziani e sosterremo, in particolare, chi ha più di sessant’anni ed è senza reddito. In generale aumenteremo le pensioni minime e raddoppieremo l’assegno di invalidità. Molti anziani, poi, non sono più autosufficienti e per chi si prende cura di loro stabiliremo un reale riconoscimento della funzione sociale con tutele concrete in ambito lavorativo e normativo.

Valorizzare il patrimonio culturale italiano a favore dei giovani e dell’occupazione: cosa propone il suo partito?

Dopo anni di immobilismo dei governi di sinistra c’è molto da fare. Al governo Fratelli d’Italia darà nuova vitalità al nostro immenso patrimonio artistico, promuoverà l’Italia del museo diffuso, armonizzando le differenti risorse e offerte culturali: storiche, archeologiche, architettoniche, musicali, teatrali e le differenti tradizioni popolari. Abbiamo in mente anche un sistema di “affitto a lungo termine” ai musei esteri del nostro materiale storico e artistico inutilizzato, con vantaggi di ricavi e di pubblicità per il nostro patrimonio culturale. Abbiamo pensato a un sistema, a vantaggio di tutti e che in particolar modo favorisce i giovani, di deducibilità delle spese per i consumi culturali.

L’Italia ha sottoscritto nel 2015 l’Agenda 2030 dell’Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile: come intende raggiungere questi obiettivi? Che misure intende adottare per il clima?

Il primo passo è investire sulla formazione alla tutela dell’ambiente fin dai primi anni di scuola. Poi, quando saremo al governo, avvieremo una progressiva messa al bando dei materiali non biodegradabili e attueremo un piano di sostegno alle energie rinnovabili e alla ricerca in questo campo, con lo scopo di avvicinare l’Italia il più possibile all’autonomia energetica. Vanno riconvertite le attività produttive a elevato impatto ambientale, metteremo una tassa sui rifiuti calcolata in base alla quantità e alla qualità dei rifiuti prodotti, così da rafforzare la raccolta differenziata. Un obiettivo più ambizioso è arrivare a città a impatto zero, anche attraverso la realizzazione di foreste urbane e il sostegno alla mobilità sostenibile.

Nel caso di un risultato elettorale che non assicuri la governabilità, come pensate di muovervi? Quali alleanze si sente di escludere in ogni caso?

Noi non tradiremo il popolo italiano e non faremo mai accordi con le due facce della sinistra: Pd e M5S. I candidati di Fratelli d’Italia rispetteranno il mandato degli elettori. Ogni voto a Fratelli d’Italia è un voto per la vittoria del centrodestra e per avere un governo di patrioti che considerino la difesa dell’Italia una priorità assoluta. Il 4 marzo o vinciamo noi o sarà il caos. Purtroppo questo è il rischio di una legge elettorale pessima, che FdI ha sempre combattuto. Un voto a Fratelli d’Italia è un voto per la vittoria del centrodestra, ma anche un voto contro ogni ipotesi di inciucio.

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