L’avrete vista pure voi in questi giorni, navigando sui social network: impossibile non notare la signora che canta “Menomale che Silvio c’è”. Il video spopola in rete ed è già partita la caccia alla protagonista: chi è?, chi la conosce?, qualcuno riesce a darci un contatto? Perché come per ogni contenuto che diventa virale sul web, anche in questo c’è un dettaglio che colpisce, che attira l’attenzione della massa alla visione. Di che si tratta? No, non è la voce da cavernicola – signora ci perdoni – che in maniera quasi disumana pare uscire dall’ugola della protagonista. Più che altro è lo sguardo, sono gli occhi: sì, devono essere per forza di cose gli occhi, con cui guarda all’indirizzo di Berlusconi, del suo Silvio, a destare impressione. Ci sono dentro sentimenti contrastanti: commozione, adorazione, rabbia. Ma che le hanno fatto signora cara? Anzi, che gli hanno fatto? Le immagini suggeriscono un contesto estivo: la gente per strada con le bandiere di Forza Italia è in maniche corte. Allora ecco svelato l’arcano. Il video si riferisce con ogni probabilità al primo agosto 2013: giorno in cui Berlusconi venne condannato dalla Cassazione a 4 anni per la sentenza Mediaset. Subito dopo si affacciò da Palazzo Grazioli per abbracciare il suo popolo ferito e promise: “Io non mollo”. Ecco le immagini, ora nessuno si prenderà più gioco di lei…
TUTTO IL TRASH DELLE ELEZIONI
Occhio però a generalizzare, a pensare che il lato trash della politica sia soltanto nel campo berlusconiano. Basta osservare il materiale umano che si è dato una chance di svolta nelle Parlamentarie del Movimento 5 stelle, per rendersi conto che di argomenti di questo tipo ne hanno più o meno tutti i partiti. Esempio? Dai, prendiamone uno a caso. Il simpaticissimo Giovanni Di Caro sembra un’evoluzione (o involuzione?) di Cettola Qualunque: dice di non voler “prendere per i fondelli la gente, pecché non mi candido pe le mie tasca”, poi si accommiata con un “saludo by Giovanni Di Caro”, ma il top arriva quando si definisce un “cittadino fra i cittadini per i cittadini“.
Giovanni Di Caro si candida al Parlamento con il Movimento 5 stelle con lo strepitoso fondo sonoro della centrifuga della lavatrice
“Non indendo prendere per i fondelli la gente, pecché non mi candido pe le mie tasca. Un saludo by Giovanni Di Caro”
Imperdibile pic.twitter.com/1jItD1oWpK— Pietro Salvatori (@PietroSalvatori) 12 gennaio 2018
Ma siamo in par-condicio e allora citiamo un po’ di trash anche nel centrosinistra. Fan scatenati, aspiranti candidati? No, il trash lo ritroviamo in un candidato importante come Pier Ferdinando Casini. Perché mai avremmo pensato di vedere un vecchio DC come lui fare campagna elettorale con alle spalle il quadro dei comunisti Togliatti e Gramsci…