Sbertucciato da Di Maio, criticato da Renzi, Silvio Berlusconi prosegue nella sua campagna elettorale permanente, con promesse e tentativi di portare Forza Italia ad ottenere anche un solo voto in più dell’alleato-rivale della Lega per poter avere in mano il pallino del gioco il giorno dopo le Elezioni 2018. Come abbiamo visto, in tanti ritengono che la scelta preferita dall’ex Cavaliere sia un accordo con Renzi piuttosto che un governo di centrodestra con gli “scomodi” alleati interni, Salvini e Meloni. Renzi stesso però non fa che ripetere al suo elettorato di non disperdere i voti, “favorirebbero la vittoria di M5s e centrodestra”. Anche oggi a Repubblica, il segretario dem ha ribadito: «Prodi ha detto che voterà il centrosinistra, Insieme o il Pd è una scelta che farà lui. Prodi però ha detto una cosa fondamentale. E lo ribadisco, che ogni voto dato al partito di D’Alema avvicina Salvini al governo». L’appello di Renzi è diretto ai moderati ma non solo, parla anche alla sinistra che da tempo ha abbandonato il Pd proprio per la presenza del giovane segretario: «Il mio è un appello duplice, ai moderati perché un voto a Berlusconi è un voto dato alla Lega e alla sinistra radicale perché si può votare centrosinistra anche senza votare Renzi e Pd e senza regalare un voto a chi fa vincere la Lega». A chi però gli fa notare che la possibilità di un governo di Larghe Intese dopo il 4 marzo è cosa assai probabile, Renzi replica sibillino «Una grande coalizione è tra Cinque stelle e Lega, perché la pensano allo stesso modo praticamente su tutto».
IL PARTITO DELLA NAZIONE: VICINO O LONTANO?
Interviene anche Luigi Di Maio sul tema migranti e attacca duramente il leader di Forza Italia dopo le parole dette nelle ultime ore: «Sull’immigrazione si propone come salvatore della Patria, quando è il traditore della Patria». Secondo il candidato premier M5s, appena giunto a Sassari per un incontro di campagna elettorale, «La bomba sociale sull’immigrazione l’ha creata Berlusconi bombardando la Libia, firmando il regolamento di Berlino e facendo business sugli immigrati con la sinistra. Chiedo agli italiani un po’ di memoria su quello che questo signore di 81 anni ha fatto quando era al governo». Intanto le accuse simili lanciate da Renzi contro l’ex Cav hanno riaperto la polemica-chiacchera politica sul possibile rapporto-alleanza post voto tra i due leader “simili”. Tra chi dice che dopo i fatti di Macerata il solco sia calato e netto tra i due per un possibile governo di Larghe Intese, e chi invece sostiene il contrario fermamente convinto che nelle liste elettorali vi è già il “seme£ del futuro Partito della Nazione. Tra Sicilia e Toscana non sono pochi i candidati di Forza Italia e Pd che si “assomigliano” molto con passato recente tra le file degli opposti schieramenti e ora invece candidati con i nemici dell’altro ieri. Sia Berlusconi che Renzi nicchiano e spiegano ad ogni intervista che non ci sono “assolutamente i presupposti per un governo insieme”, ma il sospetto resta e rimarrà fino alla mattina del 5 marzo: «Per me la differenza tra vittoria e sconfitta lo fa se siamo o no il primo gruppo parlamentare. Cosa succede il 5 marzo se i Dem non sono il primo gruppo? Ne parliamo il 5 marzo», ha detto Renzi a RepubblicaTv.
BERLUSCONI, “MIGRANTI SONO UNA BOMBA SOCIALE”
La campagna elettorale negli ultimi tre giorni si è improvvisamente fermata sul tema chiave dell’immigrazione: i fatti orrendi di Macerata hanno trasportato l’intera opinione pubblica e di conseguenza anche la politica stessa, al caos migranti e il forte rischio di un’ondata di razzismo dialogante da nord a sud. Silvio Berlusconi ieri sera al Tg5 e questa mattina negli studi di Rai News24 ha voluto dire la sua dopo che nelle ultime 72 ore il suo principale alleato, Matteo Salvini, è stato fatto oggetto di moltissime critiche per le sue posizioni estreme sull’immigrazione e sul reato di clandestinità. «L’immigrazione è una questione urgentissima. Oggi in Italia si contano 650mila migranti di cui solo il 5% ha diritto a restare perché rifugiati. Gli altri rappresentano una bomba sociale pronta a esplodere, vivono di espedienti e di reati», spiega il leader di Forza Italia davanti ai colleghi del Tg5, scatenando non poche reazioni nella sinistra e tra i Cinque Stelle che subito hanno colto l’occasione di attaccare la coalizione di centrodestra “ormai più spostata a destra”, fanno eco i dem. Secondo Berlusconi, da questo punto di vista completamente schierato con il suo alleato Matteo Salvini, ci sono al momento in Italia almeno «600mila migranti che non hanno il diritto di restare da noi». Si va dal problema sicurezza nelle città fino al caos terrorismo: per il leader del centrodestra «Quando saremo al governo investiremo molte risorse per garantire la sicurezza degli italiani. Tra le altre misure rilanceremo l’istituto del poliziotto e del carabiniere di quartiere e riprenderemo l’operazione strade sicure con tutti i nostri soldati nelle città». In merito ai fatti di Macerata, secondo Berlusconi la causa scatenante non è un atto politico o una paura-razzismo strisciante, bensì «il gesto orrendo di uno squilibrato, tutto qui».
LA REPLICA DI RENZI E L’ALLEANZA CHE SI ALLONTANA
Non si è fatta attendere la replica del segretario Pd, anche lui intervenuto come tutti dopo gli incresciosi fatti di Macerata: questa volta è l’ex Cav il suo obiettivo, deponendo per un attimo l’ascia di guerra anti-M5s. «Berlusconi dice che i migranti in Italia sono una ‘bomba sociale’? Ma l’immigrazione dipende da due fattori: coi trattati di Dublino ogni Paese gestisce l’immigrazione da solo, ma quegli accordi che ora il capo di Forza Italia contesta li ha firmati lui nel 2003. E se in Italia arrivano i migranti è perché qualcuno ha fatto la guerra in Libia e il presidente del Consiglio era Berlusconi», spiega l’ex premier al videoforum di Repubblica Tv con Massimo Giannini. Quando poi viene chiesto se nel raid razzista di Luca Traini in centro a Macerata vi è lo “zampino” culturale della Lega, la risposta di Renzi è in realtà più pacata di quanto si potesse pensare: «Le mani sporche di sangue ce le ha chi ha premuto quel grilletto. Dall’altra parte non si può pensare di buttare addosso alla Lega e a Salvini questa tematica che è molto più grande e complessa. Certo mi fido di più di Minniti ministro dell’Interno e non di Salvini». Immancabile è invece l’invito al voto per i moderati, considerando – dice Renzi – che «Ogni voto dato alla sinistra radicale e al partito di D’Alema, avvicina Salvini al governo». Si allontana però l’ipotesi Larghe Intese dopo il voto, almeno stando a vedere le dichiarazioni di oggi sia di Renzi, che dello stesso Berlusconi qualche ora prima a Rai News24: «Non ci sarà bisogno di coalizioni allargate in Italia. Non ci sarà bisogno di coalizioni con la sinistra. Gli Italiani sono persone di buon senso, otterremo la maggioranza. Se non ci sarà, si tornerà al voto».