Renzi lo ha riaffermato ancora una volta questa mattina: «al governo il Pd non andrà mai con Lega o Movimento 5 Stelle». Per chi dietro a questa affermazione vede un nuovo “assist” a Berlusconi per una possibile alleanza post-voto non vi sono elementi che possano in effetti smentire tale teoria, anche se i due leader giusto ieri si erano stuzzicati riguardo al tema dell’immigrazione (ma potrebbero essere scaramucce di “facciata” che nascondono un reale intento di progetto moderato anti-populismi). Intanto da Strasburgo, Matteo Salvini tiene a chiarire che i vari attacchi piovuti contro la Lega dopo i fatti di Macerata sono tanto assurdi quanto ipocriti: «Quando hai il 40% della popolazione carceraria composta da immigrati, allora rischi di creare lo scontro sociale, che per me qualcuno ha voluto. Non penso solo a incapacità, ottusità e idiozia, ma penso anche a qualcuno che vuole lo scontro sociale che invece la Lega disinnesca, là dove governa risolvendo i problemi», spiega il leader leghista con un rimando sibillino tanto all’Unione Europea quanto alla gestione del Pd negli ultimi di governo sul tema immigrazione.



RENZI E BERLUSCONI, “SENZA NUMERI SI TORNI AL VOTO”

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: sono ancora loro gli “argini” agli estremismi-populisti di Salvini e Di Maio e sono sempre loro ad essere visti giorno dopo giorno dei “finti” rivali, pronti invece all’accordo (la Meloni lo chiama inciucio) su Larghe Intese dopo il voto del prossimo 4 marzo. Berlusconi ieri a Rai News24, Renzi oggi ad Agorà provano a dire l’opposto ammettendo che se non vi sono le condizioni piuttosto è meglio tornare al voto. «La penso esattamente come Berlusconi, se non ci sono i numeri si torni a votare. Il Pd con gli estremisti non governerà mai», spiega il segretario Pd che si guarda bene dal dire “con Berlusconi al Governo mai”, sottolineano gli ex-dem di Liberi e Uguali in queste ore. Renzi poi torna ancora una volta sul voto utile e prosegue la sua crociata contro D’Alema e Grasso, spiegando agli elettori come «L’elettore che vuole votare Pd – ha detto – è già convinto. A chi vuole votare la sinistra radicale, il partito di D’Alema, dico: ma davvero ha senso votare la sinistra radicale e avvicinare Salvini al governo? Si può non votare il Pd, votare Insieme o Bonino ma non far vincere Salvini. Dall’altro lato agli elettori moderati dico: un voto dato al centrodestra, per come sono fatte le liste, è un voto dato alla leadership di Matteo Salvini». Anche qui però niente Berlusconi citato, se non quando si torna a parlare di immigrazione: ma anche qui è più un assist che non una chiusura, sentitelo «L’immigrazione è un tema complicato, che non viene dai governi di sinistra. E’ esplosa dopo accordo di Dublino, firmato da Berlusconi. Cambiamolo insieme senza polemiche».



DA MACERATA ALL’IMMIGRAZIONE, IL POST DEL SEGRETARIO

Quello che è avvenuto a Macerata inevitabilmente rimane dentro, in maniera forte, alla campagna elettorale e rischia di trascinarsi fino al 4 marzo prossimo: se sarà un di più o un di meno per Salvini & Co. ancora non è chiaro, ma il segretario del Pd ha voluto comunque questa mattina scrivere un lungo post su Facebook per provare a distinguersi dalla classe politica che sui fatti di Macerata e la sparatoria di Luca Traini ha calcato la rabbia piuttosto che frenarla. «Più che i sondaggi, a me preoccupa il clima. Quello che è accaduto a Macerata è stato buttato in politica da tutti, io invece ho cercato di abbassare i toni», scrive Renzi. E poi ancora, «i responsabili della morte di Pamela devono essere assicurati alla giustizia. Traini lo definisco un potenziale killer. Ha sparato alla sede del Pd, ma ho detto ai miei, abbassiamo i toni». Secondo Renzi il dibattito normale dovrebbe fermarsi alla condanna sulla droga, il pusher, la tentata strage, il pericolo dell’ideologia neonazista. «Finirebbe dicendo grazie alle forze dell’ordine che hanno preso i colpevoli in tempo straordinariamente breve, ennesima dimostrazione che la sicurezza deve essere affidata a professionisti come carabinieri e poliziotti, non a pistoleri invasati che sparano per strada»: e invece la politica è andata ben oltre e in queste ore se n’è letto di tutto. Non esita anche Renzi ad attaccare Salvini, Berlusconi e la destra italiana, assieme anche i grillini, per aver provato a tirare in ballo il Pd, ma subito fa dietrofront spiegando «dal minuto numero uno io ho sempre invitato tutti a tenere bassi i toni e ho chiesto al PD di non rilanciare la polemica. Nei momenti di difficoltà, la prima responsabilità è ricordarsi che noi siamo l’Italia. E che quindi i toni alti non aiutano nessuno».



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