Continua il giro della penisola del leader della Lega Matteo Salvini in campagna elettorale. Di tappa a Fabriano, il segretario del Carroccio è tornato su due temi caldi degli ultimi giorni: la morte di Pamela a Macerata e il capitolo Islam. Questo, riportato da Centropagina, il commento sull’atroce scomparsa della 18enne: “Per quel che riguarda i fatti di Macerata, noi vogliamo ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni. Non è concepibile che ci sia un numero spropositato di immigrazione non controllata. Siamo abituati a chi ci da la colpa di tutto su questo tema, ma abbiamo le spalle larghe”. Continua Matteo Salvini, tornando sulla religione islamica e sulla sua incompatibilità con il nostro Paese e la nostra Costituzione: “L’Islam non è una religione, bensì una legge. E a casa mia non voglio moschee o centri di cultura islamica. No, grazie. Perché predicano che la donna è inferiore all’uomo, solo per fare un esempio, e che quindi tutto ciò non è compatibile con l’Italia, Fabriano compresa”. (Agg. Massimo Balsamo)
“IL SACRIFICIO DI PAMELA NON SARA’ VANO”
Matteo Salvini è tornato sull’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne di Roma uccisa, smembrata e nascosta in due valigie. «Tranquilli, il suo sacrificio non sarà vano», ha dichiarato il leader della Lega. La cronaca è entrata nella campagna elettorale, e questa non è una novità. A margine della visita al cantiere per la costruzione del centro culturale islamico a Umbertide, in provincia di Perugia, Salvini ha espresso il timore che il nigeriano arrestato per il delitto di Pamela Mastropietro esca dal carcere con la riforma penitenziaria che il Consiglio dei Ministri sta per varare. «Dopo gli indulti mascherati e gli svuota carceri, Orlando e Renzi stanno per rimettere in libertà criminali seriali e delinquenti condannati fino a quattro anni. E forse si apriranno le porte del carcere anche per il nigeriano coinvolto nella morte della povera Pamela», ha spiegato Salvini, il quale auspica in un ripensamento del governo.
MATTEO SALVINI, DA PAMELA MASTROPIETRO ALL’ISLAM
Da Umbertide, dove è in costruzione da anni un centro culturale islamico oggetto di polemiche e scontri politici, Matteo Salvini ha lanciato un’invettiva contro l’Islam: «La questione è se oggi è compatibile con i nostri valori, con la nostra libertà e con la nostra Costituzione. Io ho fortissimi dubbi». Per Salvini è incompatibile «con i nostri valori, i nostri diritti e le nostre libertà». L’Islam dunque per il leader del Carroccio rappresenta un rischio: «Non vorrei far la fine della Gran Bretagna, che ha i tribunali islamici al posto dei tribunali inglesi». C’è chi sostiene che tenere aperte le moschee consenta di controllare maggiormente i fedeli, ma Salvini non è d’accordo: «Io penso che così si insediano meglio sul territorio». La questione comunque non è religiosa per il leader della Lega, facendo riferimento all’interpretazione letterale del Corano: «Il problema dell’Islam è che è una legge, non una religione. Io non voglio che in casa mia si insedino persone per cui la donna vale meno dell’uomo».