Elezioni 2018, importanti novità da casa Centrodestra. Dopo la conferenza stampa tenuta oggi dai rappresentanti dei quattri partiti che formano la coalizione, ovvero Matteo Salvini (Lega), Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Raffaele Fitto (Noi con l’Italia), il Cavaliere ha fornito una grande notizia per il suo partito: intervenuto in diretta a Matrix, programma condotto da Nicola Porro su Canale Cinque, Berlusconi ha annunciato che Antonio Tajani sarà il candidato premier forzista. Ecco la nota diramata tramite Twitter: “L’attuale Presidente del Parlamento Europeo, il nostro amico @Antonio_Tajani, ha finalmente sciolto la riserva sul suo nome e ha dato la disponibilità che gli avevamo richiesto a guidare il prossimo governo di centrodestra #Matrix #Tajani #Berlusconi”. Pochi istanti fa è arrivato anche il commento dello stesso Tajani: “Ringrazio Il Presidente Berlusconi per il suo atto di stima nei miei confronti.Ho dato a lui,stasera,la mia disponibilità a servire l’Italia.Ora ogni ulteriore decisione spetta ai nostri concittadini ed al Presidente della Repubblica”. (Agg. Massimo Balsamo)



“VECCHIETTE AL VOLO”

Il Centrodestra si è riunito a Roma per chiudere la campagna elettorale: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi con l’Italia, dopo un mese e mezzo di “singoli” comizi e discussioni anche accesi all’interno della stessa coalizione, ora si ritrovano tutti insieme a Roma per lanciare il rush finale verso la maggioranza (sperata) in Parlamento. Le Elezioni stanno arrivando e Berlusconi le prova tutte: «Siate missionari del Lazio. Andate tutti a votare. Andate a prelevare pure le vostre zie vecchiette e portatele a votare…», riaprendo il solito e già visto “appello disperato” dell’ultimo minuto. Poi apre agli alleati e lancia già il primo provvedimento del possibile governo di coalizione: «Porteremo all’attenzione del cdm – assicura – un decreto legge che tolga ogni tassa alle aziende che assumono un giovane disoccupato: la disoccupazione giovanile è una emergenza a cui dobbiamo dare una risposta immediata». Prende poi parola Matteo Salvini che ritorna sulle critiche per il giuramento col Vangelo e spiega, «Mi hanno rimproverato di giurare sul vangelo – sottolinea – se qualcuno si vergogna delle nostre radici e dei nostri valori cristiani, ha sbagliato Paese. Ridurre le tasse non è un diritto ma un dovere».



https://twitter.com/berlusconi/status/969234241950187522/photo/1

RENZI, “DI MAIO E SALVINI NON VOGLIONO CONFRONTO TV”

In diretta al suo #MatteoRisponde su Facebook, Renzi ha confermato di non avere nessuna conoscenza diretta di Roventini ma che, invece, si fida molto più di Padoan e della squadra di governo del Pd. «Siamo seri, dobbiamo continuare le riforme: mentre gli altri candidano degli sconosciuti che boicottano Israele..», sibillino nel riferirsi al possibile ministro Mise Fioramonti, ovviamente in quota M5s. Quando poi qualcuno ha chiesto all’ex premier perché non vi sono stati confronti in tv tra i principali leader politici in corsa per le Elezioni, Renzi ha risposto che «A me è stato negato il diritto sacrosanto al confronto pre-elettorale. Non accade così da nessuna parte, soltanto in Italia si rifiuta qualcuno, nel caso Salvini e Di Maio, di fare il confronto». Intanto questo pomeriggio il giovane leader del M5s ha deciso di pubblicare la lista completa dei ministri M5s sulla sua pagina Facebook: ecco qui tutte le informazioni e il link alla diretta streaming relativo



GRASSO, “SÌ A GOVERNO DI SCOPO”

Andrea Roventini ministro dell’Economia è la novità del giorno in casa M5s: un professore di una autorevole università chiamato al difficile compito di dialogare con Europa, istituzioni e tutti gli altri ministeri. Per il dicastero più importante, Di Maio sceglie un professore, poco conosciuto, ma stimato dai colleghi nei suoi ambienti: Renzi lo stronca, «non lo conosco, preferisco Padoan» e ovviamente tutti gli altri partiti lo snobbano, ma al momento i grillini puntano tutto sulla lista (e non parlano più di programmi, ndr) per provare il rush finale verso le elezioni. Se sarà governo Di Maio lo si capirà dai numeri dopo il voto e da chi eventualmente potrebbe esser disposto ad un Governo “di scopo” (larghe intese è un termine che non piace a nessuno, pare..) per fare riforme e rifare la legge elettorale (un deja vu, nulla da dire). A questo sarebbe «assolutamente disposto» Pietro Grasso assieme a LeU, «Solamente per un governo di scopo, il cosiddetto governo del presidente che possa fare una nuova legge elettorale e andare nuovamente alle elezioni. Su questo posso garantire, su altri scopi no», spiegava ieri sera il Presidente del Senato a Porta a Porta. Di Maio-Grasso? Per ora i diretti responsabili, nicchiano, ma l’impressione è che non si possa escludere come ipotesi (e nessuno dei due lo nega). Qui trovate invece l’intervista esclusiva che Pietro Grasso ha lasciato per il Sussidiario oggi in prima pagina. 

DI MAIO LANCIA ROVENTINI, BERLUSCONI LITIGA SU SALVINI

I giochi si fanno duri e.. beh tanto sapete come si completa. Le Elezioni arrivano questa domenica e le due principali contendenti – la coalizione di Centrodestra e il Movimento 5 Stelle – si scaldano in tv e sui giornali con le ultime “promesse” (forse meglio sparate) per provare a convincere gli indecisi. Luigi Di Maio oggi pubblicherà la lista completa di tutti i ministri (qui sotto tutte le informazioni), con l’ultimo “nominato” che si tratta, secondo quanto riporta lo stesso giovane leader M5s stamani a Uno Mattina su Ra1, di Andrea Roventi. È un professore della Scuola Superiore di Sant’Anna, «ha l’età di Macron ma già scrive con un premio Nobel che è Stiglitz, con lui torneremo a fare politica espansiva», rilancia Di Maio in diretta tv. «Roventini ha già portato avanti tre progetti con la commissione Ue per rivedere i parametri economici e quelli deficit/Pil. In Italia servono risorse fresche, con basta austerity e politiche espansive, su cui io e Roventini siamo in perfetta sintonia», prosegue Di Maio. Sempre sulla Rai e sempre in diretta tv, Berlusconi prova l’ultimo affondo e forse per la prima volta dimostra nervosismo e risposte anche a toni molto alti davanti alle domande di Agorà: Il Governo Monti, le scelte di Ciampi come presidente della Repubblica e il rapporto con Salvini, il Cav ha perso le staffe accusando l’interlocutore di volerlo “mettere in difficoltà, ma a me non mi fregate”. Alla domanda, «vi sentite ancora con Umberto Bossi», Berlusconi replica «parliamo di tempi antichi, di donne e di tante cose..». Dunque non di Salvini, gli viene chiesto, e lui «passiamo alla prossima domanda». Toni tesi, nulla da dire, lo scontro è vicino..

https://twitter.com/agorarai/status/969130301824913408/video/1

DIARIO CAMPAGNA ELETTORALE: MINISTRI M5S, LEADERSHIP CENTRODESTRA E…

Meno 4 alle Elezioni Politiche più discusse e “attese” della storia (visto che già dopo i primi mesi della scorsa legislatura si parlava già di ritornare alle urne stante lo stallo in Parlamento). Ecco, ora la situazione che si prefigura non è poi così diversa, in termini di numeri, a quanto si respirava alla vigilia del 2013: all’epoca vinse senza vincere Bersani, crebbe il Movimento 5 Stelle che entrò per la prima volta in Parlamento e il centrodestra prese una batosta non indifferente. Oggi i primi due rischiano di fare risultati simili in termini di percentuali (anche se Di Maio continua a dire che raggiungerà la maggioranza assoluta, ndr), mentre sono Berlusconi-Salvini-Meloni-Fitto a vedere crescere e non poco i numeri, puntando a superare il 40%. La campagna elettorale ieri ha visto quest’ultimi litigare ancora sulla leadership – NCI accusa Salvini di voler fare accordi con gli estremisti di destra, Berlusconi continua a dire che sarà lui il vero centro su cui permea l’intera coalizione, Meloni dall’Ungheria invita i suoi alleati a rompere con l’Europa che «ci ha portato fino al baratro» – mentre il Pd ha ottenuto endorsement dei suoi stessi membri, come Enrico Letta e prima di lui Giorgio Napolitano, ma non vede pace nella dicotomia Renzi-Gentiloni con gli elettori disorientati su chi potrà essere il vero leader.

Infine il “reality” del Movimento 5 Stelle che ha presentato i primi 5 ministri e oggi pubblicano la lista completa dei 18 nomi che faranno parte del presunto Governo Di Maio il giorno dopo le elezioni: ai già noti, si è aggiunto il proto ministro dello Sport Domenico Fioravanti, ex campione di Nuoto e olimpionico medagliato. Prosegue però il tutto come se stessimo di fronte ad una “gara”, un reality appunto, dove i nominati entrano in concorrenza con gli altri partiti e poi dopo il 4 marzo si capisce chi può cantar vittoria. Qui però c’è un Paese da governare, da portare avanti e da rinnovare profondamente nei tanti punti dolenti: il reality a breve finisce (per fortuna) e le carte si inizieranno a scoprire. Lì sarà il vero punto di svolta: chi saprà interpretarlo al meglio? Qui tutte le principali informazioni e accorgimenti per il “come si vota alle Elezioni 2018”, con relativi errori da evitare e differenza tra le varie schede elettorale che si avranno in mano dentro l’urna