Mentre non arrivano conferme (ovviamente) dal Quirinale sul tentativo di “risposta” a Renzi con questo secondo appello alla responsabilità, a rivolgersi direttamente al Presidente Mattarella ci pensa il segretario-reggente che da oggi prenderà le redini verso la fase congressuale dopo le dimissioni Renzi: «Ribadiamo piena stima e piena fiducia verso il presidente Mattarella, per il quale chiedo un applauso. La sua guida sarà punto di riferimento saldo per tutto il paese», spiega Maurizio Martina dalla Direzione Pd ancora in corso al Nazareno. Piena responsabilità ma ora tocca agli altri, la sintesi della relazione del vice-Renzi: «Alle forze che hanno vinto diciamo una cosa sola: ora non avete più alibi. Ora il tempo della propaganda è finito. Lo dico in particolare a Lega e Cinque Stelle: i cittadini vi hanno votato per governare, ora fatelo. Cari Di Maio e Salvini prendetevi le vostre responsabilità». Secondo Martina e la gran parte del Pd (almeno oggi), si misureranno insieme ai cittadini le coerenze di M5s e Lega, «giorno per giorno, rispetto a quello che avete promesso facilmente e raccontato in mesi e mesi di propaganda senza limiti. Quanto alle presidenze delle Camere, noi richiamiamo le forze politiche, e prima di tutto chi ha vinto, al dovere di garantire che questi ruoli siano affidati a figure autorevoli ed equilibrate in grado di rappresentare pienamente gli interessi collettivi secondo la Costituzione», conclude la relazione del nuovo “traghettatore” Maurizio Martina.
APPELLO-“RISPOSTA” A RENZI?
Nuovo appello alla responsabilità delle forze politiche da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il capo dello Stato è tornato a invocare l’unità nazionale con la speranza di formare un nuovo governo. Molti hanno provato a interpretare il messaggio: c’è chi sostiene che sia rivolto al Pd, proprio a ridosso della direzione nazionale in cui Matteo Renzi si dimetterà dal ruolo di segretario, ma altri hanno una visione differente. A dare un’interpretazione diversa è Dagospia, secondo cui Mattarella avrebbe replicato indirettamente all’ex premier. Stando a quanto si legge in un flash del sito di Roberto D’Agostino, il presidente della Repubblica avrebbe risposto indirettamente «all’intervista ‘cercata’ di Renzi sul Corriere per dimostrare di contare ancora». Quella di Renzi è stata infatti una intervista dura e litigiosa, che il capo dello Stato potrebbe aver voluto mettere a tacere a modo suo. (agg. di Silvana Palazzo)
EMILIANO SULL’APPELLO DI MATTARELLA: “PD CON M5S”
Arrivano le prime risposte al secondo appello mandato da Mattarella alle varie forze politiche e, come successo già lo scorso 8 marzo, completamente diverse sono le reazioni e le “questioni” recepite anche all’interno dello stesso partito. Succede al Pd che a breve comincerà la prima Direzione del Partito senza Renzi alla guida (relazione a Martina, inizio alle ore 15) e con una resa dei conti che si intuisce già dalle due diverse risposte di Emiliano e Rosato prima dell’ingresso al Nazareno: «Il presidente Mattarella ha veramente ragione. Il Pd può decidere se fare unire M5s e Salvini, restando fuori dal processo democratico. Viceversa può decidere di concordare un programma di punti chiave e sostenere il M5s dall’esterno», spiega il Governatore della Puglia Michele Emiliano che spinge da settimane per trovare un accordo Pd-M5s per tenere fuori dal governo Matteo Salvini. Ettore Rosato replica immediato al suo compagno “ribelle” di partito e dice l’esatto opposto: «L’appello di Mattarella è rivolto a tutti, a cominciare da chi ha vinto le elezioni che deve assumersi la responsabilità di governare il Paese. Chi ha perso le elezioni invece deve stare responsabilmente all’opposizione». L’impressione è che la fiducia nell’Italia di Mattarella, come si può vedere, dovrà passare da molte battaglie ancora per potersi finalmente “imporre” come lettura politica dei prossimi mesi.
L’APPELLO ALLE FORZE POLITICHE
Arriva a soli 4 giorni dal primo, il secondo appello di Sergio Mattarella a tutte le forze politiche in queste settimane decisive per la formazione del Governo, la votazione dei Presidenti di Camera e Senato e la presentazione del Def. M5s, Pd, Centrodestra, tutti chiamati (senza essere nominati, ndr) dal Quirinale a svolgere l’esempio del bene comune nelle sorti di questa Italia ancora in crisi ma col piede “pronto” a ripartire. Nel lungo messaggio lanciato ai nuovi 29 Alfieri della Repubblica – premiati per l’impegno sociale, la tutela dell’ambiente e la solidarietà civile – il Capo dello Stato ha approfittato per lanciare un’altra “stilettata” ai principali partiti politici: «l’interesse per le sorti comuni di questo Paese deve essere massima e da parte di tutti». L’esempio di questi giovani che Mattarella aveva davanti deve essere la stella polare dei prossimi mesi: «avete fatto capire che bisogna essere protagonisti e costruire il futuro senza chiudersi in una dimensione personale, individuale, magari con egoismo. Al contrario, vi siete impegnati in iniziative che riguardano gli altri, l’intera comunità nazionale, e la comunità in cui vivete», annuncia Mattarella.
L’ESEMPIO DEI GIOVANI
Un esempio che fuoriesce dai confini “politici” di palazzo, ma che entra nella vera dimissione della politica, il servizio ad un bene comune non retorico ma incarnato nelle varie realtà diverse di tutti i giorni: molti di questi ragazzi sono stati «premiati per l’impegno sull’ambiente, per iniziative a difesa delle aree naturali, di salvaguardia di piccoli centri storici, si sono battuti per far conoscere i temi ecologici, a difesa di beni che sono di tutti. Altri sono stati premiati come Alfieri della Repubblica per i loro gesti di solidarietà, di aiuto, di altruismo, dimostrando di comprendere che in questo modo ci si può realizzare, aiutando gli altri si riceve sempre di più dii quel che si dà», spiega ancora il Presidente della Repubblica. Su un concetto Mattarella si è soffermato sulla scia di quanto già detto lo scorso 8 marzo durante la Festa della Donna (e nel giorno del suo primo appello post-Elezioni, ndr): l’altruismo e la battaglia contro gli egoismi. «Queste sono storie che non sono eccezioni o perle rare, ma il senso di responsabilità, l’altruismo che sono diffusi nei giovani italiani. Perché come voi, tanti vanno nella stessa direzione. Una ricchezza per il nostro paese». Per Mattarella la fiducia c’è, «fiducia nel futuro dell’Italia. Voi ne siete una delle ragioni»; ora tocca ai partiti…