Illusioni presto scomparse quelle di chi cerca nel Pd un possibile alleato per avere i numeri per poter governare. Insultati e irrisi fino al giorno del voto, gli esponenti del Pd, almeno sulla carta, sembrano fare cerchio attorno alla figura dell’ex segretario Renzi che aveva annunciato subito che il suo partito sarebbe andato all’opposizione rifiutando qualunque alleanza con “movimenti estremisti” e cioè Lega o cinque stelle. Ma i malumori ci sono, una minoranza ha già fatto capire che sarebbe invece possibile, così gli occhi sono puntati su ogni dichiarazione da parte dei leader del partito. C’è caduto dentro anche l’ex ministro Delrio oggi quando in una intervista ha semplicemente detto che “valuteremo, siamo disponibili ad ascoltare” il che significa fare solo il proprio dovere di politici. Succede così che oggi Di Maio dichiara di chiudere alla Lega e lascia intendere di voler approcciare il Pd. Ha risposto per tutti il nuovo segretario Martina: “Le parole di Di Maio sono solo arroganti e per niente utili all’Italia. Altro che responsabilità. Insulta il ministro dell’Economia che ha garantito la tenuta del Paese e la sua ripartenza per poi predicare dialogo: una farsa. Di Maio dovrebbe accorgersi che il tempo della propaganda è finito” riferendosi proprio a Delrio. (Agg. Paolo Vites)
DELRIO, NO ALLA SEGRETERIA DEL PARTITO
Nell’intervista a Radio Anch’io che ha creato non poco subbuglio soprattutto tra la base del Partito Democratico, Graziano Delrio ha risposto anche ad alcune domande inerenti il proprio futuro. L’ex sindaco di Reggio Emilia negli ultimi anni ha legato la sua figura a quella di Matteo Renzi, eppure molti fanno il suo nome come possibile candidato alla segreteria del Pd: cosa ne pensa il diretto interessato? Il ministro delle Infrastrutture ha replicato:”Ci sono molti altri più capaci di me. Non c’entrano i destini personali. Martina traghetterà il partito fino all’Assemblea, abbiamo bisogno di riflettere: siamo alla ricerca di una bussola, non di un capo o di un leader”. Insomma, almeno per il momento Delrio preferisce tenere le carte coperte: sarà nelle prossime settimane che si capirà se la sua è stata pretattica o meno…(agg. di Dario D’Angelo)
DELRIO, “ASCOLTEREMO MATTARELLA”
Hanno aperto un piccolo caso politico, già parzialmente rientrato, le parole di Graziano Delrio, il ministro delle Infrastrutture del Pd che stamattina in un’intervista a Radio Anch’io era sembrato aprire all’ipotesi di un ingresso del Partito Democratico nel prossimo governo. Delrio, come riporta Rai News, rispetto ad uno scenario in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chieda un contributo del Pd al via della legislatura, ha commentato:”Valuteremo. Il Presidente ha sempre la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Noi siamo disponibili ad ascoltare diversamente da quello che hanno fatto Lega e M5S nel corso dell’ultima legislatura. Non auspichiamo un governo M5S-Lega perché hanno fatto promesse che non sono realizzabili. Sono entrambi su posizioni molto radicali anche se i loro programmi sono molto diversi tra loro, due estremismi, dove il populismo cattivo della Lega mette i poveri contro i poveri e farà molto male al Paese, mentre quello M5s dice che siamo tutti uguali, tutte forze dello stesso sistema, un giudizio radicalmente sbagliato”. Delrio aveva concluso parlando dunque di Pd opposizione, ma allo stesso tempo di “non Aventino”.
LA RETTIFICA SU FACEBOOK
Dal momento che le sue parole avevano spinto i più ad ipotizzare un passo avanti nelle trattative per la formazione del governo tra Pd e M5s o centrodestra a trazione leghista, Graziano Delrio ha deciso di chiarire il senso delle sue affermazioni attraverso il proprio profilo Facebook. Queste le sue parole:”Leggo le interpretazioni più varie di quanto ho detto questa mattina nell’intervista a Radio Anch’io, fino a travisare il senso delle mie parole. Il senso delle mie parole è uno solo ed è quello affermato ieri dalla direzione nazionale nel documento condiviso, cioè che il Partito Democratico “riconosce l’esito negativo del voto, garantisce il pieno rispetto delle scelte espresse dai cittadini e al Presidente della Repubblica il proprio apporto nell’interesse generale” e “si impegnerà dall’opposizione, come forza di minoranza parlamentare, riconoscendo che ora spetta alle forze che hanno ricevuto maggior consenso l’onore e l’onere di governare il paese“. Basterà questa precisazione a rassicurare una base che in larga parte non vuole saperne di alleanze con M5s e centrodestra?