In un Paese vivo come il nostro, ricco di talenti e risorse, con una grande forza operosa delle persone, non sempre gestite al meglio, come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Mattarella in occasione del discorso di fine anno “…si è parlato, di recente, di un’Italia quasi preda del risentimento. Conosco un Paese diverso, in larga misura generoso e solidale. Ho incontrato tante persone, orgogliose di compiere il proprio dovere e di aiutare chi ha bisogno. Donne e uomini che, giorno dopo giorno, affrontano con tenacia e coraggio le difficoltà della vita e cercano di superarle…”. Questo è il Paese dove viviamo, questi siamo noi. Carmelo Ferraro, uno di noi, cresciuto nel lavoro, nella libertà, nella responsabilità, sempre impegnato per cambiare, sente il bisogno di mettersi a disposizione rispondendo a una chiamata di implicazione nella politica attiva e rappresentativa, candidato alla Camera dei Deputati nel Collegio Plurinominale di Milano (Forza Italia). 



Il suo ruolo di Dirigente dell’Ordine degli Avvocati di una città come Milano ha contribuito al “salto politico” al quale si appresta?

L’attività dentro un ordine professionale, cioè un ente pubblico a carattere associativo, è stata una “palestra” importantissima. La possibilità di misurarsi per cercare di migliorare il “sistema giustizia”, cioè uno dei pilastri su cui si fonda la società insieme alla “sanità e all’educazione”, è la sfida che rende il mio lavoro un luogo di inizio della costruzione per il bene comune. Il percorso professionale di mettersi al servizio degli Avvocati di Milano è stata la costante di questi anni e ha significato il volersi mettere al servizio di tutti, proprio per la funzione sociale dell’avvocato stesso e il ruolo pubblicistico dell’Ordine, con elasticità, in base alle esigenze che emergono e mutano, cercando di rendere accessibili e più “umani” i servizi rivolti a tutti gli interlocutori possibili, sia iscritti sia cittadini. Il mio lavoro ne è una prova, lavorare qui ha voluto dire impegnarsi per la Giustizia, per la società, per Milano, quindi lavorare per la polis. 



C’è la possibilità di far politica dal basso mantenendo al centro la persona? 

Ho lavorato per tanti anni per migliorare il mondo della Giustizia, dei diritti e della legalità. Ho contribuito a costruire spazi e momenti di dialogo, di consapevolezza e libertà. Ora sento che è il momento di proseguire questo percorso costruttivo in un ambito forse un po’ diverso, quello della politica, dove continuerò a stimolare e a coltivare i valori del coraggio, della partecipazione, della presenza e del servizio per il bene del Paese. Con alcuni amici alcuni anni fa ho fondato il Comitato Mi’mpegno che ha come missione “il coinvolgimento, il dialogo, il mettersi insieme responsabilmente per affrontare ogni aspetto della realtà sociale, culturale e politica” e insieme abbiamo scoperto che il cambiamento anche nel mondo sociale e politico è una concreta possibilità se si parte da noi e dai desideri del nostro cuore. Non è vero che tutto è uguale e che non si può far niente. Non è vero che noi siamo spettatori di una vita decisa da altri. Anzi, posso dire di aver incontrato tante persone e realtà operose e positive impegnate anche a livello sociale a cui la politica dovrebbe guardare e soprattutto dare voce. Proprio per questo credo nella libertà della persona e nella sussidiarietà quale fattore di sviluppo e di miglioramento così com’è accaduto nel mondo della giustizia con interventi sussidiari a favore dei professionisti, del sistema giustizia e del cittadino. In questi tempi molte sono le problematiche che richiederanno un’attenzione e un intervento. Sento con particolare urgenza i temi relativi alla disoccupazione e alla famiglia, tematiche ahimè connesse. Bisogna intervenire tempestivamente, ponendo la persona e il suo bisogno al centro. Ormai molte persone sono in una situazione precaria dopo aver perso il posto di lavoro; molti non hanno un’adeguata copertura sociale o non posseggono le condizioni per poter essere nuovamente occupati. I giovani italiani che lasciano la propria terra d’origine per cercare altrove condizioni migliori così interrompendo quel necessario ricambio generazionale che è fattore di coesione sociale. I dati sulla denatalità in Italia sono un grave campanello d’allarme e le cifre indicano un non più rimandabile intervento riformatore che prenda esempio da quei Paesi che hanno adottato strumenti efficaci e virtuosi a sostegno della famiglia. Bisogna assolutamente ripensare il sistema scolastico che preveda la priorità della libertà di scelta delle famiglie e che valorizzi l’importante ruolo degli insegnanti. Stare in mezzo alla gente oggi è la ricetta contro ogni populismo, tecnocrazia e politica elitaria. Stare in mezzo alla gente, ascoltando ma sapendo anche dire con coraggio dei no, dando dei giudizi, risvegliando le coscienze, educando al riconoscimento del bene e del bello, del bene e del male, che oggi in maniera un po’ offuscata viene rappresentato tutto sullo stesso piano. È necessario inoltre entrare nel merito dei problemi e affrontarli, solo così si potrà vincere l’astensionismo, il populismo e superare le barriere ideologiche che molto spesso bloccano il nostro Paese. 



Perché ha preso la decisione di mettersi a disposizione di Forza Italia per le prossime elezioni politiche?

Sono stato scelto, o mi sono fatto scegliere, in ogni caso ho accettato la proposta di candidatura alla Camera dei Deputati nel Collegio Plurinominale di Milano con Forza Italia, che in questo momento incarna un’idea di società che amo e da anni sostengo, che da spazio alle tante inesauribili forze che, soprattutto a Milano, si occupano di povertà, disagio, integrazione e sviluppo, cultura e lavoro. Ci credo perché già l’ho sperimento nella vita di tutti giorni, nel lavoro quotidiano. Sono onorato di esser entrato attivamente in questa partita e ho trovato in Forza Italia persone che credono in me, come l’On. Mariastella Gelmini, che ho avuto modo di conoscere e farle conoscere il mio impegno, con cui condivido l’obiettivo di creare insieme un futuro, dedicando il mio tempo e le mie risorse al bene del nostro Paese. Questi sono i motivi che mi hanno spinto ad aderire al programma e quindi al mio impegno personale. Desiderando contribuire al cambiamento, in Parlamento, con un partito come Forza Italia che ha dimostrato di essere un partito popolare, liberale, inclusivo, riformatore e che mette al centro la persona, la famiglia e il lavoro, con uno spazio di libertà che sta permettendo di ampliare la già buona squadra con tante persone nuove della società come me, come noi. 

In che modo ha organizzato la sua campagna elettorale e la sta vivendo? Cosa le chiedono le persone e i professionisti quando la incontrano?

Con amici vecchi e nuovi, una campagna fatta con il sorriso, il rispetto e la determinazione. Sono incontri che generano incontri, amici che invitano altri amici a discutere di politica e far conoscere volti che si impegnano per un futuro diverso, incontri fatti di ascolto, dialogo e proposte. Un popolo in cammino che non pensavo di incontrare in occasione di una campagna elettorale. Credo nella responsabilità della persona e penso che con impegno e pazienza si possa costruire un mondo più “umano”, più vicino alla gente e questa campagna elettorale ne è la conferma. Se verrò eletto mi impegnerò per poter essere un'”antenna” in Parlamento e nelle Istituzioni degli interessi e delle speranze della gente operosa, solidale e attenta a ciò che la circonda in Italia e nel Mondo, in quello spirito di operosa collaborazione che è tipica espressione dello spirito e della cultura ambrosiana.