La prima votazione alla Camera è in corso ma al 99% finirà in un nulla di fatto: e così avverrà anche nel pomeriggio visto che per regolamento servono i 2/3 dei componenti totali al primo voto e i 2/3 dei voti al secondo turno. Tenendo conto che ci sarà scheda bianca per tutti i partiti, la giornata di oggi passerà come prevedibile in una fase di transizione dove i partiti cercheranno di trovare un altro accordo diverso da quello visto nei giorni scorsi sull’asse M5s-Centrodestra. O meglio, con Forza Italia convinta a tenere il punto al Senato su Romani – «abbiamo i numeri per eleggerlo dalla terza votazione», dice Brunetta poco fa a Rai News24 – il Movimento 5 Stelle dovrà capire cosa fare e se provare a cambiare strategia (con i voti del Pd?) per l’elezione del successore di Laura Boldrini che dovrebbe comunque “spettare” ai grillini. Sempre Brunetta tiene ancora “il piglio” contro i grillini: «Non si capisce perché si voglia escludere chi ha preso più di 200 milioni di voti dal ’94 – ha detto Renato Brunetta (Forza Italia) a RaiNews 24 -, il centrodestra ha tre leader e non è possibile parlare solo con uno. Noi abbiamo detto che i presidenti di Camera e Senato devono essere figure di garanzia e devono essere scelti d tutti. Se qualcuno non vuole sedersi con Berlusconi poco male, andiamo avanti». Intanto senza accordi, il Parlamento a Montecitorio attende l’evolversi delle segreterie di partito: ad intrattenere tutti è Vittorio Sgarbi, eletto nelle file del Centrodestra, che spiega le bellezze artistiche del palazzo storico della Camera.
SCHEDA BIANCA PER TUTTI I PARTITI
Mezz’ora dopo Napolitano al Senato, è Roberto Giachetti ad aprire i lavori alla Camere dei Deputati per la XVIII Legislatura: anche qui tutto già bloccato senza alcun accordo tra le principali forze politiche (saltato ieri sera nella riunione dei capigruppo). L’impressione è che si “temporeggerà” alla Camera in attesa di vedere quale nome verrà eletto domani presumibilmente al Senato (che ha un regolamento diverso da Montecitorio): per oggi dunque, tutti i partiti hanno annunciato che faranno scheda bianca per le prime due votazioni, salvo clamorosi colpi di scena nel pomeriggio che però al momento non si scorgono. Giachetti ha ringraziato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e soprattutto ha invocato un minuto di applausi a memoria della scorta di Aldo Moro falcidiata 40 anni nella strage di Via Fani: «trasmettiamo a tutti i cittadini che la politica è bella, non mi interessa l’estetica ma l’etica della politica, siamo tutti più responsabili». Cita poi Marco Pannella (Giachetti è un ex radicale, ndr) per aprire le prime pratiche burocratiche istituzionali in attesa delle votazioni che scatteranno tra circa venti minuti senza alcuna pausa. Tutto è bloccato, con Roberto Fico – il candidato n.1 del M5s per la guida della Camera – che rimane alla finestra in attesa di vedere come si sblocca la partita al Senato. Di Maio ha spiegato oggi ai suoi parlamentari, «Io un Nazareno bis non lo farò mai, non porterò mai il M5S a fare una cosa del genere. Siamo la forza del cambiamento. Sono orgoglioso della nostra compattezza granitica sui valori. Cambieremo il Paese con l’integrità e la coerenza e questo cambiamento inizia con la presidenza della Camera». (agg. di Niccolò Magnani)
SI APRE IL PARLAMENTO
Si eleggerà quest’oggi, o per lo meno, si cercherà di farlo, il presidente della Camera. Dopo le elezioni del presidente del Senato della Repubblica, toccherà alla “seconda Camera” del Parlamento. La situazione non è semplice visto che, rispetto a quanto avvenuto per il Senato, serve la maggioranza assoluta dei votanti, quindi è necessario trovare l’accordo fra più forze politiche. Attualmente sembra difficile raggiungere un’intesa fra il Centrodestra e il Movimento 5 Stelle, soprattutto se si dovesse proseguire sulla linea di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che propone il nome di Giorgetti. Salvini, invece, è apparso più morbido nei confronti dei pentastellati e di conseguenza tutto potrebbe succedere. Non è da escludere comunque un accordo anche con il Partito Democratico, che a sua volta potrebbe decidere di accogliere la nomination del centrodestra (cosa però fino ad oggi esclusa), o astenersi, di modo che lo stesso candidato possa andare a vincere le elezioni. Un’altra opzione, che non è da tralasciare in queste ultime ore serrate di trattative, è che sia invece la coalizione del centrodestra composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, a votare un candidato del PD alla camera, di modo da dare il “contentino” alla sinistra, per portare un po’ di serenità in questo clima politica arroventato.
COME SI VOTA
Il presidente della Camera si elegge con scrutinio segreto, di conseguenza, ogni deputato che passerà nel famoso “cubicolo” dove scriverà il nome sulla propria scheda, potrebbe anche non rispettare le direttive del proprio partito. Una volta scritto il nome, la scheda verrà messa nell’urna, fino a che l’intera Camera non avrà votato. Sono previsti più scrutini, e per i primi tre serve una maggioranza di due terzi del numero di deputati. Se dopo tre turni non sarà ancora scaturito il nome del nuovo presidente, a quel punto si proseguirà con un quarto scrutinio, ma in questo caso servirà la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto. Ecco perché, come anticipato sopra, bisognerà trovare un’intesa fra più schieramenti, o eventualmente, che uno di essi si astenga, favorendo la vittoria di un candidato o di un altro. Nel 2013 si iniziò il 15 marzo e si chiuse il giorno seguente, il 16, dopo quattro scrutini, al termine dei quali vennero eletti i presidenti di entrambi le camere. Laura Boldrini, la presidente uscente, venne eletta a sorpresa alla Camera la mattina del secondo giorno. Ricordiamo, come per il senato, che sarà possibile seguire le votazioni del presidente della Camera attraverso la diretta streaming video prevista sul canale ufficiale Youtube della Camera dei Deputati fruibile quindi sia attraverso il personal computer, nonché con smartphone e tablet.