Elisabetta Casellati, prima donna presidente del Senato, ha una cosa in comune con Roberto Fico, eletto invece alla presidenza della Camera: sono due pasdaran. Lei è una berlusconiana di ferro, lui è la rappresentazione del grillismo più puro. Perché pasdaran? Il termine è legato al corpo delle guardie della rivoluzione islamica, ma in Italia è un’espressione che si usa con chi ha idee e posizioni politiche molto intransigenti. La neopresidente del Senato ha infatti combattutto in prima linea le battaglie di Silvio Berlusconi contro le «toghe sporche». É stata membro dello staff che si è occupato delle leggi ad personam approvate dai governi del centrodestra per aiutare l’ex premier. Indimenticabile la lite in televisione con Marco Travaglio, quando nel 2013 la senatrice venne schierata a Otto e mezzo in difesa di Berlusconi: «Mi dispiace, ma chiudo qui, impossibile restare, ogni frase viene interrotta dalla pu**anate che dice questa senatrice», sbottò allora l’attuale direttore del Fatto Quotidiano. Berlusconi non va bene per il M5s, eppure come figura di garanzia è stata scelta una delle pasdaran del berlusconismo, tra le più tenaci a dare copertura politica alle disavventure giudiziarie del leader di Forza Italia, pronta anche a negare il conflitto di interessi. (agg. di Silvana Palazzo)



ORA GARANTE DI UN’ALLEANZA?

L’elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati alla presidenza del Senato, insieme a quella di Roberto Fico per la Camera, può far ben sperare per il governo. Lo dice la stessa neo presidente del Senato: «Lo penso davvero, sono ottimista. Nonostante le differenze di idee, le legittime divergenze di programmi oggi c’è stato un risultato straordinario e dovrà essere un viatico per la legislatura». Lo ha detto Casellati rispondendo alle domande del Tg1. Intanto quello della Casellati è un profilo che divide. Riemergono gli sfottò via social al Movimento 5 Stelle che oggi ha contribuito in maniera decisiva alla sua elezione. Quel M5s a cui il 13 febbraio scorso aveva rinfacciato su Facebook il caso dei mancati rimborsi elettorali dei suoi candidati. Il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’ha conosciuta al Consiglio superiore della magistratura e dice di avere «un ottimo ricordo» di lei. (agg. di Silvana Palazzo)



ELETTA CON I VOTI DEL M5S, MA UN MESE FA ATTACCAVA DI MAIO

Nessuna ostilità da parte del movimento 5 Stelle si è registrata dinanzi all’indicazione di Maria Elisabetta Alberti Casellati come candidata di Forza Italia a Presidente del Senato dopo ore di trattative che hanno messo a dura prova la tenuta della coalizione. Eppure, come come stanno facendo notare in queste ore sui social diversi attivisti pentastellati, la Casellati nei confronti dei grillini non è mai stata tenera, un po’ come il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Neanche un mese prima delle elezioni, commentando il caso dei mancati rimborsi elettorali da parte dei candidati del Movimento, la Casellati su Facebook scriveva:”La campagna elettorale dei 5stelle è iniziata con la ricerca delle ‘nefandezze’ dei competitori politici. La macchina del fango si è rovesciata su di loro”. Allora come mai Di Maio non ha imposto l’alt a questa candidatura? Semplice, dopo aver bloccato Paolo Romani, il M5s non poteva pretendere di bloccare un altro nome indicato da Forza Italia: pena l’addio all’intesa per Montecitorio che ha portato all’elezione di Roberto Fico come Presidente della Camera. In cambio di quello scranno si sono messe da parte anche le vecchie accuse…(agg. di Dario D’Angelo)



CASELLATI, BERLUSCONIANA DI FERRO

Non inganni l’apparenza di Maria Elisabetta Alberti Casellati. Presentata oggi dai giornali (e dai partiti) come una figura di garanizia, la nuova presidente del Senato ha in realtà un passato in prima linea nelle fila di Forza italia. Non siamo di fronte, insomma, ad una personalità super-partes, a quello che – per intenderci – sembrava essere Pietro Grasso all’inizio della scorsa legislatura, quando il Pd propose l’ex magistrato presentandolo come uomo delle istituzioni prestato alla politica (e i trascorsi recenti hanno dimostrato il contrario). No, Maria Elisabetta Alberti Casellati è ormai politica di razza e per la precisione berlusconiana di ferro, dagli albori per giunta. Lo è dalla discesa in campo del Cavaliere, dal 1994, e oggi la sua fedeltà all’uomo di Arcore le ha garantito di diventare la seconda carica dello Stato, oltre che la prima donna nella storia della Repubblica a rivestire questo ruolo. 

Ma se vogliamo analizzare le dinamiche che hanno portato all’elezione della Casellati, non possiamo fare a meno di notare il diverso trattamento che il M5s ha riservato all’ex membro del CSM rispetto alla prima indicazione di Berlusconi, Paolo Romani. Da una parte una condanna per peculato del capogruppo forzista silurato dai grillini, dall’altra uno scandalo che nel 2005 rischiò di travolgere l’allora sottosegretaria al Ministero della Salute, guidato all’epoca dal “tecnico” Girolamo Sirchia. Sì, perché la Casellati appena insediata nominò a capo della propria segreteria la figlia Ludovica, la quale si difese strenuamente sostenendo di aver impiegato 10 anni a liberarsi dell’etichetta di “figlia di” e di aver ottenuto quel posto “grazie a una professionalità nota solo a chi la conosceva davvero”. Come mai a fronte di questa parentopoli – o presunta tale – nessuno ha mosso un dito?

CASELLATI E LE “LEGGI AD PERSONAM”

Ma come si misura il grado di fedeltà al capo di Forza Italia di Maria Elisabetta Alberti Casellati? Magari andando a ripescare le posizioni della nuova presidente del Senato nel corso degli anni. Sono in tanti, in queste ore, a contestarle la complicità rispetto a quelle che la storiografia ha catalogato come “leggi ad personam”. Ed è quanto meno paradossale che il nome scelto da Forza italia in accordo con il resto del centrodestra sia un giudice, soprattutto in considerazione della reciproca ostilità tra Berlusconi e la magistratura, che in relazione alle famose “toghe rosse” l’ex premier non ha esitato a definire come vero e proprio “cancro della democrazia”.

Di questa toga, di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Berlusconi però si fida. Ne ha saggiato capacità e disciplina in questi 24 anni, ne ha apprezzato la preparazione dal punto di vista della conoscenza delle leggi e soprattutto il coraggio di schierarsi in prima linea nei momenti personali per lui più difficili. Un po’ come quando, dopo la sentenza di condanna definitiva da parte della Cassazione nei confronti di Berlusconi del 2013, non si vergognò di parlare di eliminazione per via giudiziaria dell’avversario politico e di “golpe” nei confronti del leader del centrodestra. Più berlusconiana di così…

LA CASELLATI CONTRO LA DECADENZA DI BERLUSCONI

A dimostrazione che il legame tra la nuova presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Silvio Berlusconi è di quelli forti non c’è soltanto la militanza nel partito del Cavaliere a partire dalla sua fondazione, ma anche le battaglie che l’avvocato di Rovigo non ha temuto di compiere in prima linea quando si è trattato di schierarsi accanto al suo leader. Esemplare la sua condotta prima che il Parlamento, all’indomani della sentenza di condanna della Cassazione nei confronti di Berlusconi, decidesse per la sua decadenza da senatore. In primo luogo la Casellati – inascoltata – sollevò dei dubbi sulla regolarità del voto all’allora presidente Grasso. A differenza del passato, infatti, si decise di procedere con voto palese e non segreto, impedendo di fatto anche agli avversari politici che ritenessero ingiusta la decadenza di Berlusconi di salvarlo dalla gogna parlamentare. 

Pochi giorni prima dell’uscita di scena dal Senato, intervistata da Panorama, la Casellati dipinse questo ritratto di Silvio Berlusconi:”Capisco la sofferenza di questo grande leader e statista. Rispetto al timore di arresto, mi auguro che non sia affatto così. Ma Berlusconi mi avrà sempre al suo fianco e con me ritengo moltissimi  altri. Lui avrà sempre il suo popolo accanto a sé. Per quel che mi riguarda è una certezza assoluta. Lo vedo anche dal mio profilo Facebook, Berlusconi è sempre un uomo molto amato. Un uomo che anche in questi momenti per lui drammatici riesce ad infonderti fiducia, coraggio e  una grande energia, come quella che sta mettendo per creare club di Fi ovunque”.