Sicilia, Governo Musumeci cade sul Def: ore di tensione all’Ars. L’assemblea ha bocciato il documento presentato dal governo di Centrodestra guidato da Nello Musumeci: 32 favorevoli e 32 contrari, più un astenuto, con la soglia minima fissata a 33 voti favorevoli. E ora l’opposizione mette alle corde il governatore, eletto lo scorso novembre 2017 e già a rischio. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, arrivato secondo alle Regionali ma che alle politiche ha fatto bingo in Sicilia, ha commentato duramente: “Le parole di un oltremodo innervosito e arrogante Musumeci, che pretende di fare pure la paternale, sono irricevibili. Musumeci dovrebbe avere rispetto per la Sicilia e compiere un gesto di grande responsablità, prendendo atto che non ci sono più le condizioni minime per governare: si deve dimettere”, riporta Gds. Stesso avviso dal Partito Democratico, che ha sottolineato la maggioranza ormai dissolta di Musumeci. (Agg. Massimo Balsamo)



L’ARS SBRICIOLA LA MAGGIORANZA: DIMISSIONI DI MUSUMECI?

Governo Musumeci cade sul Def, caos in Sicilia. Dopo le dimissioni di Vittorio Sgarbi da assessore, la Giunta guidata da Nello Musumeci deve fare i conti con il documento di programmazione economico e finanziaria 2018-2020. Infatti, il documento in aula è stato bocciato: 32 voti contrari e 32 voti favorevoli sui 65 presenti, con un deputato che non ha votato. Per il via libera al Def erano necessari 33 voti, con l’aula che è stata subito sospesa con la convocazione della conferenza dei capigruppo. Sia Partito Democratico che Movimento 5 Stelle hanno votato contro il documento e l’opposizione mostra i denti. Giuseppe Lupo infatti, capogruppo dem, ha chiaramente sottolineato: “Senza una maggioranza, dimettiti”. Ora il documento tornerà in commissione Bilancio, con il governo Musumeci già costretto a congelare la manovra finanziaria prorogando di un mese. Questo, invece, il commento da parte del governatore: “Se pensate che mi voglia consegnare ostaggio di qualcuno, scordatevelo: se serve un confronto facciamolo qui in aula alla luce del sole, ma se qualcuno pensa che io prima di entrare in aula debba passare dal capo-corrente di turno per avere il suo voto, scordatevelo”, riporta Il sole 24 ore. (Agg. Massimo Balsamo)



“SPUTO IN FACCIA AI CINQUE STELLE”

Dopo aver annunciato le sue dimissioni da assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia ed aver ricevuto molte critiche per aver preferito lo scranno Parlamentare (a cui è stato eletto lo scorso 4 marzo), Vittorio Sgarbi passa al contrattacco e ne ha per tutti. Infatti, dopo aver definito “un gran maleducato” Nello Musumeci, governatore della regione, il neodeputato eletto nelle fila di Forza Italia ne ha un po’ per tutti e, preconizzata la fine della attuale giunta da cui ha dato le dimissioni, ha risposto a muso duro ai consiglieri del Movimento 5 Stelle che vorrebbero presentare una mozione di censura nei suoi confronti: “Non ho nessun problema a parlare con loro e nemmeno ad andare a sputargli in faccia, utilizzando lo stesso linguaggio di Beppe Grillo che usa i ‘vaffanculo’ o ‘Cancronesi’ per parlare di Umberto Veronesi” ha detto il critico d’arte, aggiungendo che nessuno ha il diritto di dettare la sua “linea linguistica”, meno che mani lo stesso padre nobile dei pentastellati. (agg. di R. G. Flore)



SGARBI, “MUSUMECI E’ UN GRAN MALEDUCATO”

Alla fine rottura doveva essere e rottura è stata tra Vittorio Sgarbi e Nello Musumeci. Il critico d’arte ha rassegnato oggi le sue dimissioni da assessore ai Beni Culturali nella giunta capitanata dal governatore della Regione Sicilia. Sgarbi, prima dell’inaugurazione della mostra sulla pittura fiamminga in Sicilia, a Palazzo dei Normanni, ha annunciato:”Consegno oggi la lettera di dimissioni al mio capo di gabinetto, non voglio avere alcun rapporto con Musumeci che è un gran maleducato”. Un rapporto che si è deteriorato in maniera irrecuperabile nelle ultime settimane:”Ho chiuso ogni rapporto politico e umano con Musumeci. I patti con lui erano diversi, mi sarei dovuto dimettere solo se avessi fatto il ministro e comunque potevo restare in carica ancora per altre settimane, come sta facendo – per fare un esempio – governatore dell’Abruzzo D’Alfonso”. Vittorio Sgarbi ha descritto come si è arrivati alla rottura definitiva: “Ho mandato al governatore numerosi messaggi, nelle ultime ore, per farlo incontrare a Palermo con Guido Roberto Vitale, l’avvocato d’affari interessato a finanziare il Tempio G di Selinunte. Musumeci non ha mai risposto. Gli ho scritto che la sua maleducazione rimarrà nella mia memoria”.

SGARBI, “SEBASTIANO TUSA MIO SUCCESSORE”

Vittorio Sgarbi ha voluto anche indicare il suo successore dopo l’addio alla giunta siciliana. O meglio, quello che il critico d’arte spera sia il suo successore:”Sarà l’archeologo Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, che vorrei essere io stesso a presentare nei primi giorni di aprile. Il nome di Tusa me l’ha fatto Gianfranco Micciché, io sono d’accordo. Immagino ci sia l’intesa anche con Musumeci, ma chiedete a lui. Io con un governatore che è pure dipendente del gruppo di 5 Stelle non parlo“. Insomma una serie di stoccate niente male quelle riservate a Musumeci, con Sgarbi che non si è pentito di aver utilizzato uno stile anche molto forte dal punto di vista della comunicazione: dal turpiloquio nei confronti del M5s fino al video sul water diventato virale:”Guardi, quella è la mia linea politica, un metodo di comunicazione che ha funzionato, a giudicare da quanta gente mi ha seguito nella campagna elettorale delle Politiche. Musumeci, da vincitore delle Regionali, si è messo invece a fare il superiore, e alle elezioni per Camera e Senato non ha dato alcun contributo, com’è evidente“.