Qualche segnale in vista delle trattative di governo è arrivato dall’elezione dei quattro vicepresidenti della Camera e dei tre questori a Montecitorio. C’è stato un travaso di voti dalla Lega al Movimento 5 Stelle: il grillino Riccardo Fraccaro è stato eletto questore con 47 voti in più rispetto al numero dei deputati pentastellati (222). Il segno dell’alleanza tra M5S e Lega è nei numeri. I questori eletti di Forza Italia hanno di conseguenza perso i voti previsti dalla coalizione di centrodestra: Gregorio Fontana (FI) ne ha presi 232, Edomondo Cirielli (FdI) invece ne ha presi 213. Ma l’esponente pentastellato sarà il membro anziano del collegio. Non ce l’ha fatta la candidata del Pd Rosa Maria Di Giorgi, a cui sono andate 112 preferenze, e i dem a Montecitorio sono 111. La coalizione di destra ha retto sui vicepresidenti: eletti Mara Carfagna (259 preferenze), seguono Lorenzo Fontana (Lega) con 222 voti, quindi la grillina Maria Edera Spadoni con 213 voti e infine Ettore Rosato del Pd con 145 voti. I presenti erano 616, nessuno si è astenuto. I voti dispersi sono stati 15, 4 invece le schede nulle. Passiamo ai segretari di presidenza, che sono otto: Francesco Scoma, Fi (250 voti); Silvana Andreina Comaroli, Lega (246); Marzio Liuni, Lega, (243); Raffaele Volpi, Lega (228); Azzurra Cancelleri, 217; Mirella Liuzzi; 213; Vincenzo Spadafora, 207; Carlo Sibilia, 199; tutti e quattro del Movimento 5 Stelle. Sono andati 104 voti alla candidata del Pd Alessia Morani. Le schede bianche sono state 23, nulle 2, disperse 24. Visto che non è stato eletto nessun componente del gruppo Misto, stando a quanto stabilito dal regolamento, sarà necessaria una nuova votazione suppletiva per eleggere un deputato segretario. (agg. di Silvana Palazzo)



VICEPRESIDENTI CAMERA, TOTONOMI E SCONTRO QUESTORI

E dopo il Senato ora è la volta della Camera: stesso schema di ieri e probabili stessi scontri soprattutto sull’asse Pd-M5s, tra i più infuocati. Si vota ancora con il meccanismo del “voto limitato”, volto a favorire l’accordo con le varie opposizioni per aumentare la rappresentanza. L’ufficio di Presidenza di Montecitorio vede anche qui 4 vicepresidenti, 3 questori e 8 segretari di presidenza: il voto sarà attivo fino al pomeriggio quando si avranno i primi risultati. Pare, al momento, che il Movimento 5 Stelle punti forte su Maria Edera Spadoni (che ha vinto la sfida interna con Giuseppe Brescia) come vice Casellati, mentre Riccardo Fraccaro sarebbe il nome del questore in quota M5s. Lorenzo Fontana, Lega, e Mara Carfagna, Forza Italia, sono invece i nomi proposti dal Centrodestra per la vicepresidenza di Elisabetta Casellati. Per i questori invece le indicazioni vedono un altro Fontana (Gregorio, FI) e Raffaele Volpi (Lega) mentre per il Sole 24 ore i segretari nominabili sono Francesco Scoma (Fi), Catia Polidori (Fi), Marzio Liuni (Lega), Silvana Comaroli (Lega), ma resta in forse la posizione di Fratelli d’Italia che chiede più spazio rispetto a quanto raccolto al Senato (il solo La Russa nominato vicepresidente). Per il Partito Democratico il nome scelto è Ettore Rosato, o almeno così è stato deciso durante l’assemblea del gruppo dem con il capogruppo Graziano Delrio, «I democratici voteranno un proprio esponente per il collegio dei questori, Rosa Maria Di Giorgi, e uno per i segretari, Alessia Morani, ma si tratta di candidature puramente di bandiera», spiega il Sole, visto che non vi sarebbe l’accordo con gli altri partiti. (agg. di Niccolà Magnani)



SCONTRO PD-M5S

Il Partito Democratico non ci sta e rischia grosso anche alla Camera nell’assegnazione oggi di vicepresidenti e questori dopo il magrissimo bottino raccolto ieri (solo Rossomando tra i vice di Palazzo Madama): Andrea Marcucci, neo capogruppo al Senato, lamenta forte «un fatto inaudito per la principale forza di opposizione». Il dem poi ricorda come tutta la “prova di corteggiamento” che il M5s starebbe tentando di fare con il Pd per un possibile accordo di governo alternativo a Salvini – dopo la semi-rottura di ieri – sarebbe in realtà una mera facciata, «e non ci voleva questo per capirlo», confessa amaramente Marcucci. Alla fine della giornata di ieri il reggente segretario mette la parola fine ad un possibile rapporto con i grillini nei prossimi giorni rifiutando l’incontro di questa mattina in vista delle prossime Consultazioni da Mattarella (4 e 5 aprile): replica secca di Toninelli e Giulia Grillo, «E’ una ripicca, non pensa al Paese». Oggi si riapre la partite delle nomine alla Camera e l’impressione è che per il Partito Democratico si arrivi ad un risultato molto simile a quello di ieri; a meno che Di Maio non decida di “ingraziarsi” qualche dem proponendo un accordo nuovo. Ma la Segreteria del Nazareno finora ha fatto orecchie da mercante.. (agg. di Niccolò Magnani)



ALTRE NOMINE, PD KO

Eletti vicepresidenti del Senato: oggi, mercoledì 28 marzo 2018, sono stati eletti i quattro vice-Alberti Casellati, insieme ai tre questori e agli otto segretari. Le elezioni di queste figure sono state fatte sulla base degli accordi e delle spartizioni tra i principali gruppi parlamentari, anche se non sono mancate le polemiche. Partendo dai vicepresidenti, il ruolo più significativo in ballo oggi, due eletti del Centrodestro, uno del Movimento 5 Stelle e uno del Partito Democratico. Il più votato è stato Roberto Calderoli, esponente di rilievo della Lega, con 164 voti. 119 voti per Ignazio La Russa, vice di Giorgia Meloni in Fratelli d’Italia. 105 per Paola Taverna, esponente del Movimento 5 Stelle, mentre 63 voti per l’esponete del Partito Democratico Anna Rossomando. Tutto come stabilito, dunque, con la partita dei vicepresidenti del Senato giocata con tutte le principali forze politiche presenti. Discorso diverso per quanto riguarda i questori…

ELETTI VICEPRESIDENTI DEL SENATO

Infatti, non tutte le principali forze politiche hanno ottenuto una rappresentanza, con tanto di tensioni successive. I questori hanno il compito di controllare il corretto svolgimento dei lavori del Senato e l’applicazione delle direttive dei loro presidenti e hanno un ruolo stretegico per i partiti. Ebbene, il Partito Democratico non ha ottenuto l’elezione di alcun questore: eletti Antonio De Poli di Forza Italia (165 voti), Paolo Arrigoni della Lega (130 voti) e Laura Bottici del Movimento 5 Stelle (115 voti). Fuori dal giro Gianni Pittella, candidato del Pd: solo 59 voti. E’ saltato l’accordo con il M5S, che puntava a Bottici per il ruolo di questore anziano. E non sono mancate anche le tensioni interne nel Centrodestra secondo Il Post, con FdI e FI di fronte sulla figura di De Poli, poi accettata da Giorgia Meloni. Infine, ecco l’elenco degli otto segretari eletti: Paolo Tosato della Lega, Francesco Giro di Forza Italia, Tiziana Nisini della Lega, Vincenzo Carbone di Forza Italia, e Michela Montevecchi, Sergio Puglia, Giuseppe Pisani e Gianluca Castaldi, quattro esponenti del Movimento 5 Stelle.