Le votazioni sono state sospese a Napoli, nel seggio di Casoria, dopo l’incredibile atto di follia (apparente) della scrutatrice campana: sono riprese circa dopo un’oretta, con la segnalazione scattata e la probabile denuncia contro la donna protagonista del gesto inatteso. Avendo conoscenza diretta di alcuni scrutatori dislocati in vari seggi in Italia, la condizione di psico-stress a cui sono sottoposti in questo election day con code lunghissime (e relativi elettori imbufaliti contro il “sistema” di cui gli scrutatori sono il primo “volto” che gli si para davanti) è davvero fuori dalla norma. Certo che di gesti del genere come quelli a Casoria è ben difficile da giustificare (e da vedere di norma): intanto emergono nuove denunce a Qualiano e Striano, sempre nel Napoletano. Questa volta però gli scrutatori non c’entrano nulla, bensì si tratta dei “fotografi” della scheda elettorale: stessi casi visti a Milano e Alessandria, alcuni elettori sono stati denunciati per aver violato la segretezza del voto facendo all’interno dell’urna una fotografia con lo smartphone. (agg. di Niccolò Magnani)
BERSANI, IL VOTO È NULLO?
Pierluigi Bersani ci è cascato, dopo aver lanciato appelli LeU e tutti i partiti per non sbagliare il voto con il nuovo Rosatellum Bis, il leader di Liberi e Uguali ha sbagliato a votare nel proprio seggio di Piacenza. Ha votato di primo mattino per dare la propria indicazione a queste Elezioni Politiche 2018 ma è “cascato” nell’errore più banale che in tanti seggi di Italia sta rendendo le ore di voto un vero inferno: secondo quanto spiega l’Ansa, l’ex segretario del Pd ha infilato direttamente le schede nelle urne venendo ripreso dal personale di seggio che avrebbe dovuto controllare il numero sul bollino anti-frode e poi rimuoverlo. «Signor Bersani, il tagliando andava…» gli ha detto in un primo momento la scrutatrice, salvo poi correggersi – sempre secondo l’Ansa – se spiegare a Bersani, «Vabbeh è lo stesso, mi scusi. Poi lo togliamo dopo». Il problema è che il voto potrebbe essere verificato come nullo, dato quanto scrive il Ministero dell’Interno nel regolamento Elezioni: «Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio. E’ il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna». Potrebbe però esserci una possibile soluzione, di cui non siamo al momento in grado di riferire se sia realmente avvenuta: «i può richiamare indietro l’elettore, come è successo a Roma per alcune schede sbagliate, e farlo votare dopo, annullando le eventuali schede con tagliando presenti nell’urna», come spiega Next Quotidiano in un focus di questo pomeriggio.
CAOS A NAPOLI: SCUTATRICE STRAPPA IL REGISTRO
Quello di Bersani è un errore “puerile” e altamente evitabile, ma quanto avvenuto in un seggio di Napoli ha davvero dell’incredibile: in un seggio elettorale di Casoria, nella scuola Carlo Catena dell’Istituto comprensivo Puccini (seggio Via Arpino) una scrutatrice è di colpo, pare, impazzita e ha iniziato a strappa in maniera inconsulta il registro degli elettori uomini che stava fino ad un attimo prima aggiornando con le varie operazioni di firma e controllo documenti d’identità. Come spiega Il Mattino di Napoli, sul posto c’erano gli uomini della Guardia di Finanza che sono intervenuti bloccando la donna e facendola identificare poi dai Carabinieri anch’essi presenti nei seggi. In un altro seggio a Napoli un cittadino è stato beccato a fotografare la propria scheda elettorale all’interno dell’urna: è stato a quel punto denunciato per violazione della segretezza del voto. Stessa “sorte” per i “furboni” a Milano (Seggiano di Pioltello) e Alessandria, responsabili della stessa “bravata”.