Alessandro Di Battista, deputato, ormai ex (dato che ha deciso di non ricandidarsi), del Movimento 5 Stelle, è stato protagonista oggi di un episodio piuttosto particolare quando si è recato a votare. Ha infatti “sbagliato” seggio, recandosi a quello consueto in via Taverna, dove però non risulta più iscritto tra gli elettori dato che ha cambiato residenza. Dopo una verifica, è stato indirizzato a un altro seggio in via Vallombrosa “È colpa del mio cambio di residenza, ti devono mandare un tagliandino e a me non è arrivato”, ha detto ai giornalisti Di Battista all’uscita del seggio. Il pentastellato si è sentito chiedere se questo disguido sul tagliando da incollare sulla scheda elettorale fosse da attribuire al Comune di Roma e quindi alla Sindaca Raggi. “No, per favore non si fanno battute. Oggi c’è silenzio elettorale”, ha replicato Dibba secondo quanto riporta l’Huffington Post. Il deputato è riuscito comunque a farsi fotografare mentre imbucava la scheda della Camera nell’urna (quando il tagliando “anti-frode” era già stato tolto, a differenza di quanto fatto da Pier Luigi Bersani) e ha usato l’immagine in un post sulla sua pagina Facebook con cui ha invitato gli italiani a recarsi a votare.



LA SUPER-GAFFE DI BERSANI

Risultati a parte, queste elezioni 2018 resteranno nella memoria per la serie di gaffe ed episodi bizzarri che stanno accadendo nei seggi. Attenzione, non da parte del “semplice” cittadino, ma da parte di leader politici. Al momento se ne contano tre che rimarranno negli annali delle barzellette elettorali. Il primo è quello che vede protagonista l’esponente di Liberi e Uguali, Pierluigi Bersani, ex segretario del Pd. A sua difesa vanno citati la lunga esperienza elettorale (quante centinaia di volte avrà votato nella sua vita, tra elezioni varie e referendum) e il fatto che il suo partito si è schierato contro il Rosatellum, la nuova legge elettorale che fra le altre cose prevede il tagliando antifrode, che sta creando lunghe file ai seggi. Molti, specie i più anziani, non hanno capito bene cosa devono fare e tra spiegazioni del presidente di seggio, e attacca e stacca e verifica il numerino del tagliando si perde molto tempo. Bersani, che forse agisce in automatico viste le tante elezioni, se n’è uscito dalla cabina elettorale del suo seggio con le schede in mano ed è andato dritto a riporle nelle urne. Imbarazzo nel seggio. La segretaria prova a far notare che ha messo le schede in urna senza che venisse controllato il numero del tagliando e senza che venisse staccato, poi si è arresa davanti al “politico”: “Vabbè è lo stesso, mi scusi, poi lo togliamo dopo”. Scusi un bel niente avremmo preferito sentire: le schede di Bersani andavano eliminate dalle urne e il voto ripetuto. Ma è evidentemente siamo in una Italia che davanti al politico chiede scusa anche quando sbaglia. QUI LA NOTIZIA APPROFONDITA



ALESSANDRO DI BATTISTA VOTA MA SBAGLIA SEGGIO

Il secondo episodio riguarda l’esponente cinque stelle Antonio D Battista che si è recato a votare al suo usuale seggio e si è sentito dire che non era presente nella lista degli elettori. “E adesso che faccio” ha chiesto imbarazzato “Vi già capitato?”. Anche per lui una scusante: è così giovane che avrà votato poche volte e non sa che quando si cambia indirizzo, ecco cosa era successo, se la nuova scheda non arriva in tempo a casa bisogna andarsela a prendere in comune. Non lo sapeva o ci ha provato, forte del fatto di essere una personalità conosciuta? Al seggio di via Taverna a Roma però un po’ più di serietà: lo hanno mandato a cercarsi il seggio giusto. Infine l’episodio che ha caratterizzato il voto di Silvio Berlusocni, in realtà una replica di quanto accaduto già al voto del 2013 quando tre donne esponenti del movimento femminile Femen lo avevano contestato. Questa volta la donna era una ma ci si chiede quale sicurezza ci sia davvero nei seggi nonostante la presenza di vigili, soldati e forze dell’ordine. E se avesse avuto una pistola nei pantaloni? La donna infatti è emersa improvvisamente dal mucchio di giornalisti presenti in aula e a seno nudo è salita sui tavolini mentre il leader di Forza Italia stava ritirando le schede. Sul petto la scritta Berlusconi sei scaduto. Lui non si è scomposto di molto e ridacchiando ha aspettato che le forze dell’ordine la portassero via. I commenti sui social sottolineano che un seno nudo non mette certo paura a Berlusconi.

Leggi anche

SALVINI ASSOLTO/ Nessun reato, una sentenza che aiuta l’Ue e avvicina la riforma della giustizia