Molti i “vip” della politica che resteranno fuori del senato, uno dei più clamorosi senz’altro l’ex ministro dei beni culturali Franceschini sconfitto dallo sfidante del centrodestra Maura Tomasi, mentre un altro ministro, quello dell’economia Padoan, è attualmente sul filo del rasoio con il 35,7% contro il 33,2% del candidato centrodestra. Fuori anche il ministro degli interni Marco Minniti al 28% contro il 34% del cinque stelle Cecconi e il 31 di Anna Maria Renzoni del centrodestra. Emma Bonino nonostante il flop del suo partito dovrebbe riuscire a entrare in senato. Bene il capo del governo Gentiloni che supera il 40% e bene anche Renzi sempre amato nella sua Firenze dove supera il 44%, benissimo e a sorpresa Maria Elena Boschi a Bolzano con oltre il 45%, a dispetto delle tante proteste per la sua nomination. Di Maio a casa sua, Acerra fa il boom con il 63% delle preferenze mentre male vanno gli esponenti di Liberi e uguali con D’Alema intorno al 4% e Grasso che nella sua Palermo non supera il 6%. (Agg. Paolo Vites)



NIENTE INCIUCIO

Tempo di risultati per le Elezioni Politiche 2018: primi Exit Poll e prima proiezione sul senato. Il Movimento 5 Stelle è attestato al 33,1%, segue Pd al 18,7%, poi Lega al 17,3%, Forza Italia 14,1%, Fratelli d’Italia 4,2%, Liberi e Uguali 3,3%, +Europa 2,6%. Trapela soddisfazione dal M5s, ma anche un invito alla cautela. «Abbiamo preso il risultato con entusiasmo, siamo tutti insieme, noi siamo un gruppo unito e coeso», ha dichiarato Alfonso Bonafede dal comitato elettorale del Movimento 5 Stelle all’hotel Parco dei Principi. «Siamo soddisfatti, ma con cautela», ha aggiunto, evidenziando che in vista di eventuali mosse politiche «ci si limiti a prendere questi dati». I risultati delle Elezioni 2018 vengono seguiti anche all’estero, infatti Marine Le Pen del Front National francese avverte: «L’Unione europea passerà una brutta serata». Gli spunti di riflessione sono diversi: dal crollo del Pd al sorpasso clamoroso della Lega ai danni di Forza Italia. E già ci si interroga su presunte alleanze del Movimento 5 Stelle… (agg. di Silvana Palazzo) I dati in tempo reale sulle Elezioni Politiche 2018 e le Elezioni regionali in Lombardia e in Lazio – Exit Poll (dalle 23:00) – Risultati Camera UninominaleCamera ProporzionaleSenato UninominaleSenato ProporzionaleLombardia e Lazio.



SENATO E CAMERA, M5S SUL 30%. MALE IL PD

Sono usciti i primissimi exit poll delle Elezioni Politiche per il Senato e la Camera: stando ai dati forniti da Rai News24 elaborati da Opinio Italia, il Movimento 5 Stelle vince ma non sfonda (“maggiori i voti al Sud”) mentre il Centrodestra non raggiunge il 40% totale tra la somma dei proprio partiti. Malino il Pd che viaggia con una forbice al 22-23%: sono ovviamente i primissimi dati quindi dovranno essere rielaborati con le prime proiezioni (tra circa un’ora), ma ecco i numeri esatti dati dagli exit poll della Rai per il Senato. M5s tra il 29 e il 32%, Pd tra il 20,5 e il 23%, Forza Italia (13-16%), Lega Nord (15-16%). Seguono Liberi e Uguali tra il 3 e il 5%, Fratelli d’Italia tra il 2 e il 3%, Noi con l’Italia 1-3%, +Europa (2,5-4,5%). In termini di coalizioni, ancora i sondaggi di Consorzio Opinio Italia si vede una forbice per il centrodestra totale 33,5-36,5%, M5s tra il 29 e il 32%, Centrosinistra 25-28%, LeU al 5%. Fronte Camera, 29,5-32 al M5s, 20-23 al Pd, Forza Italia non sfonda al 16%. 



SEGGI MILANO, CODE E RITARDI IN EXTREMIS

Manca un’ora e mezzo alla chiusura dei seggi in tutta Italia ma le operazioni di voto per queste Elezioni Politiche (e anche alle Regionali di Lombardia e Lazio) sono ben lungi dall’essere vicino alla conclusione. A Milano arrivano nuove testimonianze dal seggio di via Giacosa con procedure di voto lentissime e con disagi continui dei tanti in coda infastiditi dalle procedure pachidermiche: «Procedure di voto lunghe, lunghissime. Al seggio di via Giacosa, zona Loreto, ci ho messo due ore per votare», spiega un’elettrice al Corriere della Sera, come un’altra sua “sfortunata” collega, «Ci hanno detto che fino a metà mattina l’affluenza era bassa, ma tutto di colpo verso le 11, quando sono arrivata io, si sono formate code a serpentone, ci ho messo due ore per esercitare il mio diritto. Mancano le matite, poi. Solo due, per quattro cabine. Chi se le è prese?». Il talloncino anti-frode “maledetto” è dunque solo uno dei problemi, non l’unico, di queste code ai seggi: non solo Milano, ma anche Roma e Napoli vedono caos ed errori frequenti ancora in queste ultime ore. Una delle giornate elettorali più caotiche dell’intera storia repubblicana recente: in termini di Regionali, l’affluenza nel Lazio vede un dato definitivo sul 50,8% di votanti alle ore 19, 59,24% invece in Lombardia. Per quanto riguarda l’affluenza delle Politiche il dato confermato ed ufficiale dal Viminale è il 58,42%. 

AFFLUENZA H19 AL 58,4% IN TUTTA ITALIA

Alle ore 19 l’affluenza delle Elezioni Politiche vede un’impennata nonostante i ritardi, le code e i disagi da Nord a Sud all’interno dei seggi: quando sono stati scrutinati 7mila comuni sui 7958 totali, il dato degli elettori che si sono recati alle urne è del 58,54%. Non tantissimi ma neanche pochi gli italiani che si sono recati a votare in questo Election Day: i dati di YouTrend portano una stima attorno al 70% totale per tutta Italia, il che sarebbe una piccola rivincita contro l’astensionismo, in controtendenza rispetto alle aspettative della vigilia. Boom per l’Emilia Romagna che centra il 66% di affluenza regionale, mentre in Lombardia e Marche si supera abbondantemente il 62%: malissimo la Sicilia, sotto il 47% e non bene neanche Sardegna (52%) e Puglia (53%). Il dato a Roma vede il 53% di affluenza, mentre sul Lazio la media regionale è sul 555, dunque non altissima. Continuano i problemi e i disagi con l’avvicinarsi della chiusura dei seggi delle 23: a Roma, Milano, Napoli e nei grandi collegi dei centro-città i vari comuni hanno indetto un avviso a tutti i cittadini di non recarsi alle urne negli ultimi minuti per evitare problemi ulteriori. Per quanto riguarda invece l’affluenza delle due Regioni al voto, la Lombardia straccia il Lazio al momento per 60% contro il 52% dei cittadini laziali.

MILANO E ROMA, CODE DI DUE ORE AI SEGGI

«Ci vogliono due ore almeno per votare»: il messaggio rilanciato da molti elettori arriva sia da Milano che da Roma, le due città più popolose in cui i cittadini sono alle prese con i fortissimi disagi per le code provocate dal rilento delle operazioni di voto. Come purtroppo abbiamo già visto, sono dovute anche alle novità del voto, specialmente il tagliando antifrode che obbliga gli scrutatori prima a registrare ogni singola scheda per la Camera e per il Senato nel registro dei votanti e poi a strappare il tagliando dalle scheda prima di inserirla nell’urna. In alcuni seggi di Roma, oltre agli errori presenti in alcune schede elettorali, il ritardo è dovuto anche alle tante persone che questa mattina sono passate alle urne e hanno visto una coda ingente e dunque sono ritornate “alla carica” in questo pomeriggio “di fuoco” per gli scrutatori nei seggi. Secondo quanto stabilito già da alcune prefetture, per poter velocizzare e rendere più fluide le operazioni, i presidenti di seggio hanno attivato anche i vicepresidenti per gli adempimenti e fase di stacco dei tagliandi anti-frode sulle schede di Camera e Senato. Il Comune di Milano e quello di Roma hanno emesso un simile avviso che invita tutti i cittadini a non recarsi alle urne negli ultimi minuti per non intasare ulteriormente le operazioni di voto e le prime di scrutinio.

NAPOLI, SCRUTATRICE STRAPPA IL REGISTRO

Le votazioni delle Elezioni Nazionali sono state sospese a Napoli, in un seggio elettorale di Casoria: il motivo? Una scrutatrice all’improvviso ha stracciato il registro dei votanti uomini, senza sembra alcuna motivazione pregressa. L’episodio è stato raccontato da Il Mattino di Napoli e sarebbe accaduto attorno alle ore 13 nella scuola Carlo Catena dell’Istituto comprensivo Puccini a Casoria. Il seggio di via Arpino è dunque rimasto momentaneamente chiuso proprio per l’inconsulto gesto della scrutatrice, subito bloccata e portata via dalla Guardia di Finanza. Come spiega ancora il Mattino, «Sul posto c’erano gli uomini della Guardia di Finanza che sono poi interventi immediatamente, sospendendo anche le votazioni per gli uomini e allertando i carabinieri che, dopo poco, sono intervenuti e hanno portato in caserma la donna per identificarla». I seggi da Napoli a Palermo, da Roma fino a Milano stanno provocando molti errori e code assai lunghe, per i motivi già addetti del tagliando anti-frode che rallenta e non poco le operazioni dei presidenti di seggio.

RENZI CHIEDE “COME SI VOTA” AL SEGGIO

In attesa che terminino le operazioni di voto in Italia, sono arrivate le schede elettorali provenienti dall’estero. Lo ha confermato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha passato il testimone alla Corte d’Appello di Roma per lo spoglio e scrutinio del voto. Intanto si registrano lunghe code nei seggi per le votazioni in corso. In particolare a Roma, dove sono state segnalate code in molte sezioni, dovute alle novità del voto, a partire dal tagliando antifrode che obbliga gli scrutatori a registrare ogni singola scheda nel registro dei votanti e poi a strappare il tagliando della scheda prima di inserirla nell’urna. Nella sezione 1284 a San Paolo è stata registrata, ad esempio, una fila di oltre cinquanta persone. Lo stesso Paolo Gentiloni ha confermato le difficoltà sul tagliando antifrode. “E’ complicata questa cosa dei numeri”, dice il premier uscente. “E’ vero, ma ci teniamo alle regole”, risponde lo scrutatore. Da Firenze arriva invece il tweet di Matteo Renzi, che ha votato al liceo classifico Machiavelli in via Santo Spirito. “Ho votato nella mia Firenze. Buon voto a tutti, buona domenica. E viva la democrazia”, ha scritto su Twitter l’ex premier, che si era rivolto agli scrutatori chiedendo scusa per il disturbo a causa della ressa che si è creata a causa della sua presenza. Candidato al Senato proprio nel collegio uninominale di Firenze, si è poi informato sul meccanismo antifrode usato per la prima volta in queste Elezioni. (agg. di Silvana Palazzo)

AFFLUENZA: DATI H12, 19% ALLA CAMERA

Episodio poco edificante avvenuto al seggio di Piacenza dove ha votato Pierluigi Bersani. Verrebbe da dire: l’età, per non dire il fregarsene delle regole imposte a tutti i cittadini. Infine pessima la figura del presidente del seggio che ha lasciato correre. L’ex segretario del Pd ha infatti infilato le schede nelle urne direttamente uscito dalla cabina elettorale senza che gli addetti al seggio facessero in tempo a controllare il tagliando antifrode della sua scheda. La segretaria della sezione ha provato a far presente il grave errore ma poi si è autocensurata: “Vabbè è lo stesso, mi scusi, poi lo togliamo dopo”. Mi scusi? Imbarazzante anche la figura fatta dal pentastellato Alessandro Di Battista che si è recato a votare nel seggio sbagliato: il politico ha infatti cambiato indirizzo e si è giustificato davanti alle battute dei giornalisti presenti (anche loro nel seggio sbagliato, peraltro) dicendo che al nuovo indirizzo non è arrivata la scheda. Scusa non valida perché avrebbe dovuto recarsi in comune come fanno tutti a prendere la scheda giusta (Agg. Paolo Vites)  

SCHEDE SBAGLIATE ANCHE A ROMA E IN PIEMONTE

Oltre al caso Palermo, dove gran parte dei seggi hanno aperto anche con due ore di ritardo per via di schede stampate in modo sbagliato e che si sono dovute ristampare di corsa nella notte (circa 200mila schede) si registrano problemi analoghi anche a Roma e ad Alessandria, in Piemonte. A Roma in realtà è solo uno il seggio quello di via Micheli 29 nel quartiere Parioli dove i nomi dei candidati a camera e senato erano sbagliati. Ad accorgersene un elettore (evidentemente tutti gli altri hanno votato senza guardare) che ha avvertito il presidente di seggio che ha sospeso le operazioni di voto. Ha chiesto al presidente del seggio accanto al suo delle schede giuste e le ha sostituite con quelle. Le 36 schede precedenti sono state tolte dall’urna e quasi sicuramente finiranno annullate, il che significa aver privato del diritto di voto quei 36 elettori. Stessi episodi anche nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida in provincia di Alessandria. I due seggi sono stati chiusi per alcune ore in attesa che arrivassero schede giuste (agg. Paolo Vites)

LOMBARDIA E LAZIO AFFLUENZA ORE 12

Alle ore 12, secondo i primi dati sull’affluenza resi noti dal ministero degli interni in Lombardia ha votato il 20,94% degli elettori. A Milano la quota più bassa tra i capoluoghi di provincia, solo il 19,34 mentre il dato più alto si registra a Bergamo dove ha votato il 24,08% degli aventi diritto. Buona l’affluenza anche a Cremona, 23,47%, e a Brescia, 22,88%. Nell’altra regione dove si vota anche per il nuovo governatore, il Lazio, l’affluenza alle ore dodici è pari al 17,39%. A Roma ha votato il 17,31% mentre a Rieti il dato più alto, il 17,87%. A Frosinone l’affluenza più bassa, il 16,89%. (Agg. Paolo Vites)

DATI AFFLUENZA ALLE ORE 12

Proseguono le operazioni di voto ai seggi e arrivano i primi dati dell’affluenza ufficiale alle ore 12 per le Elezioni Politiche e anche per quelle Regionali: il 19,26% degli aventi diritto hanno votato fino a mezzogiorno, un dato non bassissimo ma neanche eccellente per “combattere” il rischio astensionismo attorno a questo Election Day. Quando ormai i Comuni sono stati tutti scrutinati alla Camera il dato esatto è il 19,29%, con punte massime in Friuli Venezia Giulia (22,5%) e minime invece In Sicilia e in Calabria (sotto il 15%). Per quanto riguarda invece il dato di affluenza, sempre alle ore 12, alle Regionali, il sito del Viminale indica un 19,4% a livello complessivo frutto del 16,5% in Lazio e il 20,6% in Lombardia, che registra dati migliori per quanto riguarda il recarsi alle urne dei cittadini aventi diritto. Intanto altri problemi sono giunti in alcuni seggi d’Italia, in particolare a Roma sono state stampate circa 20mila schede con i nomi sbagliati: succede tutto nel seggio 2167, spiega l’Ansa, in Via Micheli 29 nel quartiere Parioli. «Un elettore si accorge e comunica il tutto al presidente di seggio. A quel punto – racconta all’ANSA Roberta Lisi, elettrice presente nel seggio – la presidente sospende le operazioni di voto e si fa dare dal seggio a fianco, il 2166, le schede corrette e fa votare con quelle. Ma prima di far continuare le operazioni di voto chiude la porta del seggio, apre l’urna e la vuota togliendo le 36 schede votate fino a quel momento mettendole in una busta». Risultati in tempo reale alle Elezioni Politiche 2018 e alle Regionali in Lombardia e in Lazio

LA MOGLIE DI DRAGHI: “NON È UN POLITICO, NIENTE GOVERNO”

Nonostante alcune indiscrezioni lo indicassero come possibile capo di un governo di transizione in caso non si arrivasse a una maggioranza politica, la moglie di Mario Draghi presidente della Banca Europea smentisce alcuna possibilità del genere. Lo ha detto a un giornalista dell’agenzia Ansa mentre stava per entrare al suo seggio elettorale nel liceo Mameli di Roma: “Lui non lo fa il governo, non è un politico” ha detto. Con lei il marito che ironicamente l’ha rimproverata: “Stai zitta”. La coppia ha votato stamane alle ore 9, Mario Draghi non ha voluto rispondere ad alcuna domanda fatta dai giornalisti presenti (Agg. Paolo Vites)

MATTEO RENZI CHIEDE COME SI VOTA

Ha chiesto scusa agli scrutatori prima di votare. Ovviamente al seggio in cui ha votato il segretario del Pd Matteo Renzi (presso il liceo Macchiavelli in via Santo Spirito a Firenze) c’era una grande ressa di fotografi e giornalisti come in tutti i seggi in cui votano i leader politici, ma qui forse anche maggiore. Renzi è anche candidato al senato nel collegio uninominale di Firenze, prima di votare ha chiesto informazioni al presidente del seggio sul meccanismo antifrode previsto dalla nuova legge elettorale (legge che peraltro ha voluto lui). Non si è recato al seggio con la moglie, in quanto Agnese Landini vota in un altro seggio. Con lui invece c’era la candidata del Pd al senato Caterina Biti. Dopo di che tornato a casa ha postato su twitter: “Ho votato nella mia Firenze. Buon voto a tutti, buona domenica. E viva la democrazia”. (Agg. Paolo Vites) 

IL VOTO DEI LEADER POLITICI

46 milioni di italiani attesi alle urne, anche se la vera domanda sarà quanti di questi riusciranno e vorranno realmente a recarsi al voto per provare a rinnovare il Parlamento: le Elezioni 2018 entrano nel vivo, con i primi leader che di buona lena e di primo mattino si sono già recati a votare rilanciando l’unitario appello contro l’astensionismo. I ritardi di Palermo fanno già discutere, come del resto l’errore sul simbolo del Pd a Milano in corsa per le Regionali (mancava il nome di Gori nel simbolo, ndr): intanto però la gente sta votando e, come ricorda Pietro Grasso, questa è la notizia più importante. «Nel giorno più importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei cittadini», spiega il leader di LeU e presidente uscente del Senato. Mattarella ha votato poco dopo le 8.30, di primissimo mattino, come del resto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, rimasto in fila per qualche minuto nell’attesa del suo turno (le operazioni con il tagliando anti-frode richiedono qualche istante più di attesa, ndr). Come riporta l’Ansa poco fa, «Il segretario del Pd Matteo Renzi ha votato nella sezione 10 del seggio allestito nel liceo Machiavelli di Firenze, in via Santo Spirito, in Oltrarno. Renzi non era accompagnato dalla moglie, che vota in un altro seggio». Risultati in tempo reale alle Elezioni Politiche 2018 e alle Regionali in Lombardia e in Lazio

IL TAGLIANDO ANTI-FRODE

Tra le novità del Rosetallum spicca un inedito assoluto, la “scheda antifrode”. Si tratta di un tentativo estremo per bloccare i numerosi casi di schede precompilate portate direttamente da casa, specialmente nelle regioni del sud, dove esponenti della criminalità locale distribuivano a pacchi schede già compilate, spesso addirittura pagando l’elettore per far sì che portasse il voto già confezionato a favore di un candidato sostenuto dalla mafia locale. Quest’anno si proverà con il cosiddetto tagliando antifrode a arginare il fenomeno, modalità inserita nella nuova legge elettorale nell’articolo 58: “L’elettore consegna al presidente la scheda chiusa e la matita. Il presidente constata la chiusura della scheda e, ove questa non sia chiusa, invita l’elettore a chiuderla, facendolo rientrare in cabina; ne verifica l’identita’ esaminando la firma e il bollo, e confrontando il numero scritto sull’appendice con quello scritto sulla lista; ne distacca l’appendice seguendo la linea tratteggiata, stacca il tagliando antifrode dalla scheda, controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna”. Tutto ciò comporterà evidentemente procedure di voto più lunghe del solito, soprattutto da parte di elettori anziani che forse potrebbero avere alcune difficoltà. Quello che non piace di questo nuovo dispositivo è però il fatto che non sia più l’elettore a introdurre la scheda nell’urna, gesto rappresentativo di grande democrazia, ma il presidente del seggio, che di fatto toglierà di mano la scheda all’elettore impedendogli il suo gesto di libertà (Agg. Paolo Vites). Schede elettorali ecco come si vota

ELEZIONI POLITICHE 2018, URNE APERTE IN RITARDO A PALERMO

Si vota da circa due ore e già si registrano i primi problemi ai seggi. Accade a Palermo, dove alcuni seggi elettorali hanno aperto in ritardo rispetto alle previste ore 8 come nel resto d’Italia. Il motivo è un errore nella stampa delle schede circa 200mila che si è dovuto ristampare in fretta questa notte. L’errore riguardava la perimetrazione dei collegi Palermo 1 e Palermo 2, circa 200 le sezioni colpite dal problema. Dopo un’ora e mezza dalla prevista apertura non erano ancora cominciate le operazioni di voto. Il commento del candidato della lista Liberi e Uguali Pietro Grasso: “Mi preoccupa che a Palermo alcuni seggi siano ancora chiusi in attesa di ricevere le schede elettorali corrette. Nel giorno più importante di una democrazia, quello delle elezioni, sono ritardi ed errori inaccettabili, che spero non scoraggeranno la partecipazione dei cittadini”. Ci si domanda se in quei seggi si potrà votare più a lungo della prevista chiusura alle ore 23, ma sicuramente lo scrutinio richiederà tempi più lunghi del previsto. Nessun problema invece per il capo dello stato Sergio Mattarella che ha votato alle 8 e 30 nella sezione aperta nella scuola Giovanni XXIII al quartiere Libertà del capoluogo siciliano. (Agg. Paolo Vites) Risultati in tempo reale alle Elezioni Politiche 2018 e alle Regionali in Lombardia e in Lazio

ELEZIONI POLITICHE 2018, SEGGI APERTI

«Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare»: fino ad oggi, giorno delle Elezioni Politiche 2018, il 4 marzo era il giorno di nascita nonché il suo più grande successo di Lucio Dalla. Da oggi però l’attenzione si sposta sull’appuntamento elettorale atteso ormai da oltre un anno, da quella batosta presa dalle forze di governo nel voto sul Referendum Costituzionale. Dal 5 dicembre 2016 si è di fatti iniziato a pensare a queste elezioni per rinnovare Parlamento, Camera, Senato e ovviamente Governo. Una lunghissima campagna elettorale giunta fino ad oggi che nell’ultimo mese ha visto promesse, sparate, aggressioni purtroppo anche fisiche, imporsi sui programmi specifici e sulle proposte per provare a rinnovare e riformare questo Paese in perenne crisi. Movimento 5 Stelle, Centrodestra, Centrosinistra: tra queste tre forze si muove (forse) il vincitore che da questa sera alle ore 23 potrebbe uscire dai primi exit poll. Il senso di incertezza regna ancora sovrano, anche perché i sondaggi ufficiali pubblicati prima del silenzio elettorale mostravano un vantaggio di Forza Italia, Lega, FdI e NcI senza però avere i numeri necessari per governare. Oggi potrebbe essere tutto ribaltato: qui sotto tutte le informazioni per approcciarsi al voto, con relativi schieramenti e modalità di votazione, ricordando che si vota dalle 7 alle 23 e lo spoglio inizierà subito alla chiusura delle urne, mentre alle ore 13 e 19 dovrebbero tenersi i due aggiornamenti sull’affluenza parziale. Risultati in tempo reale alle Elezioni Politiche 2018 e alle Regionali in Lombardia e in Lazio

ELEZIONI POLITICHE 2018, GLI SCHIERAMENTI

Sia alla Camera che al Senato, si presentano i medesimi schieramenti con al consueto una larghissima rappresentanza di partiti e relativi candidati deputati e senatori. I principali partiti che provano a vincere nel complesso metodo elettorale ordinato dal Rosatellum Bis, un misto proporzionale e maggioritario così stabilito: oltre ai parlamentari eletti all’estero (12 deputati e 6 senatori), saranno eletti con metodo maggioritario in singoli collegi uninominali un terzo dei parlamentari (232 deputati e 116 senatori) mentre con metodo proporzionale i restanti due terzi (386 deputati e 193 senatori).

Scendono in campo per il Centrodestra una coalizione unica che comprendere Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia, che si contrappone all’unica altra coalizione presente tra le varie forze politiche, il Centrosinistra del Partito Democratico, +Europa Bonino, Civica Popolare, Insieme. Il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio si presenta in solitaria e come loro del resto anche la sinistra ex Pd e Sel riunita in Liberi e Uguali con Pietro Grasso come leader. Tra le forze “estreme” e più distanti da “consueti” partiti troviamo a destra Forza Nuova e CasaPound mentre a sinistra si candidano Sinistra Rivoluzionaria, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano. Per avere una panoramica completa di liste, candidati e statuti, ecco qui il link ufficiale del Viminale.

COME SI VOTA

Mentre a questo link trovate l’esatto fac-simile della scheda elettorale di Camera e Senato, è giusto ricordare che a queste Elezioni Politiche 2018 si corre per la prima volta con la nuova legge elettorale del Rosatellum bis. Ogni elettore avrà due schede, una per la Camera (scheda rosa) e una per il Senato (scheda gialla), nel Lazio e in Lombardia ci sarà anche una terza scheda per le Regionali. Le schede saranno divise in rettangoli: nella parte superiore di ogni rettangolo è riportato cognome e nome del candidato uninominali, nella parte inferiore la liste o le liste che lo supportano. Ogni elettore darà il proprio voto «con l’unica scheda sia per la parte uninominale (candidato unico della coalizione, indicato con nome e cognome sopra i simboli che lo sostengono) che per la proporzionale, dove i partiti corrono per se e sulla quale si applicano le soglie di sbarramento», scrive il sito del Viminale. Attenzione però a non rendere nullo il voto con segni o errori possibili: non è infatti valido il voto disgiunto (votare un candidato e una lista che non lo sostiene) e non ci sono le preferenze, quindi non è possibile di fatto porre una preferenza tra i candidati inseriti nel listino di partito che ogni elettore troverà nella propria scheda elettorale.

DIRETTA LIVE STREAMING DEL VOTO ALLE POLITICHE E REGIONALI

Domenica alle ore 23.00 si chiuderanno i seggi e inizieranno gli scrutini delle elezioni politiche e regionali. Come ormai tradizione in televisione andranno in onda numerosi programma che seguiranno in diretta i risultati delle votazioni. Su Rai 1 alle 22.45 su Rai 1 andranno in onda lo Speciale Porta a Porta dedicato alle Elezioni 2018 condotto da Bruno Vespa, in collaborazione con il TG1. Lo speciale del Tg3 partirà alle 22.50 su Rai 3; dalle 00.30, su Rai 2, anche l’edizione di “Tg2 Notte” sarà dedicata ai risultati elettorali con uno speciale. Oltre ai dati forniti dal Viminale, la Rai si avvarrà di Consorzio Opinio Italia, formato dalle società Istituto Piepoli Spa, EMG Srl e Noto Sondaggi Srl. Lunedì 5 marzo, il primo appuntamento con i risultati e l’analisi del voto sarà su Rai 1 all’interno di “Unomattina” in onda dalle 6.45. Tg Com24 apre la lunga maratona alle 23 diffondendo il suo intention poll, per poi, con l’inizio dello scrutinio, fornire le proiezioni sui seggi-campione. Su Canale 5 dalle ore 23.30 fino al consolidamento dei risultati, in diretta su Canale 5 e in simulcast su Tgcom24, va in onda “Speciale Matrix Elezioni” condotto da Nicola Porro, con le proiezioni a cura di Tecnè. Alle 6.00 del mattino di lunedì 5 marzo sempre su Canale 5 andrà in onda un’edizione speciale dl Tg5 dedicata alla elezioni. Immancabile su La7 la maratona di Enrico Mentana con il suo Speciale TgLa7 a partire dalle 22.30. La #MaratonaMentana durerà a oltranza fino a che non sarà completato gran parte dello spoglio elettorale. Alle 6.00 di lunedì 5 marzo Enrico Mentana proseguirà con i commenti dei risultati con il suo TgLa7. Infine anche Sky Tg24 dedicherà la diretta alle Elezioni dalle 23 in poi. (agg. di Elisa Porcelluzzi)