Quando mancano poco più di 700 sezioni al termine dello spoglio dei voti per il Senato proporzionale, i risultati appaiono sempre più rotondi e chiari. Il Movimento 5 Stelle ha infatti ottenuto il 32% dei voti ed è quindi il partito che ha raccolto più voti a palazzo Madama. Il Partito democratico non riesce a raggiungere la soglia del 20%, ma si ferma al 19,2%. La Lega dà oltre tre punti di distacco a Forza Italia (17,8% contro 14,5%) e Fratelli d’Italia supera il 4% (4,3%). Liberi e Uguali raggiunge la soglia del 3% (3,3%), mentre +Europa (2,4%) resta sotto. Noi con l’Italia non va oltre l’1,2%, facendo comunque meglio di Civica popolare (0,5%) e Italia Europa Insieme (0,5%). Potere al Popolo si attesta all’1%, mentre Casa Pound si ferma allo 0,8% e il Popolo della famiglia allo 0,7%. Sembra quindi chiaro che il centrodestra avrà il maggior numero di senatori, ma non sufficienti per avere la maggioranza. Ci vorranno quindi delle alleanze. (aggiornamento di Lorenzo Torrisi) I dati in tempo reale sulle Elezioni Politiche 2018 e le Elezioni regionali in Lombardia e in Lazio – Live & Affluenza – Proiezioni & Exit Poll – Risultati Camera UninominaleCamera ProporzionaleSenato UninominaleLombardia e Lazio.



M5S FORTE AL SUD

Dai dati più recenti sugli scrutini per il Senato delle Elezioni Politiche 2018, sembra emergere che +Europa di Emma Bonino, partito alleato nella coalizione di centrosinistra, potrebbe non aver superato lo sbarramento del 3%. Per questo motivo i candidati nelle liste +Europa potrebbero non essere eletti per il proporzionale di Camera e Senato e i loro voti, di conseguenza, ridistribuiti. Ricordiamo tuttavia che Emma Bonino, con un vantaggio di circa sei punti percentuale sul candidato di centrodestra e 20 sul candidato del Movimento 5 Stelle, è riuscita a conquistare il collegio uninominale al Senato nel quartiere di Roma Gianicolense. Per quanto riguarda invece i dati più recenti pubblicato sul Trentino Alto Adige, le previsioni confermerebbero il risultato delle elezioni Politiche del 2013, con il centrosinistra come coalizione predominante, seguita dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle. (Agg. di Fabiola Iuliano)



M5S FA IL PIENONE AL SUD

Quando mancano poco più di diecimila sezioni ancora da scrutinare, il Movimento 5 Stelle è ancora in testa nei risultati per il Senato delle Elezioni Politiche 2018. Le percentuali cambiano di poco: M5S è al 31,3%, segue il Partito democratico con 19,5%, poi Lega 18,3%, Forza Italia 14,3% e Fratelli d’Italia al 4,3%. Distaccato Liberi e Uguali con il 3,2%, indietro +Europa al 2,4%, Nci 1,2% e Potere al Popolo all’1%. Agenzia Quorum ha realizzato per SkyTG24 una nuova stima per quanto riguarda i seggi al Senato: 115 per il Movimento 5 Stelle, 55 per Lega, due in più rispetto a Forza Italia, 50 per Partito democratico, 20 per Fratelli d’Italia, 8 per Liberi e Uguali, 4 per gli altri partiti all’interno della coalizione del centrosinistra e 4 per Nci. Boom Movimento 5 Stelle al Sud, in particolare in Campania dove si attesta come primo partito sia alla Camera che al Senato con una percentuale che può sfondare il 50%. (agg. di Silvana Palazzo)  



CENTRODESTRA E M5S VOLANO

Non sono ancora terminate le operazioni di scrutinio per le Elezioni Politiche 2018, ma comincia ad emergere un quadro molto chiaro per quanto riguarda il Senato. La coalizione del centrodestra guida con il 37,49%, segue il Movimento 5 Stelle con il 31,28%, a seguire la coalizione del centrosinistra con il 23,80% e Liberi e Uguali al 3,35%. I dati del Ministero dell’Interno per il proporzionale vedono all’interno del centrodestra il sorpasso della Lega su Forza Italia. Il partito di Matteo Salvini è al 18,45%, mentre quello guidato da Silvio Berlusconi segue al 14,20%. Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni è al 4,25%, mentre Noi con l’Italia – Udc raccoglie al momento solo l’1,18%. Per ora la fotografia delle Elezioni 2018 vede un’Italia spaccata in due: al Nord è avanti il centrodestra, al Sud il Movimento 5 Stelle. Gli spunti di riflessione non mancano: gli elettorati sono diversi, del resto per il Senato vota chi ha più di 25 anni, inoltre il progresso dello scrutinio è diverso, ma nonostante ciò, è evidente quanto si somiglino le percentuali delle varie liste tra Camera e Senato. (agg. di Silvana Palazzo) 

M5S, CON LEGA SAREBBE MAGGIORANZA

Tra i partiti che non hanno ottenuto abbastanza voti alle Elezioni Politiche 2018 per arrivare in Parlamento nella quota proporzionale ci sono Potere al Popolo, +Europa (ma Emma Bonino ha vinto nel suo collegio uninominale a Roma) e CasaPound. Sorride invece il Movimento 5 Stelle, che al Senato otterrebbe secondo la proiezione Opinio (Rai) con una copertura del 27% ben 109-119 seggi. Alla Lega 58-60, Forza Italia 46-52, Partito democratico 44-46, Fratelli d’Italia 19-25, Liberi e Uguali 7-11, NCI 2-4 e Altri CSX 2-4. A meno di sorprese nello spoglio del voto reale, il Partito democratico risulterà essere il quarto gruppo parlamentare anche al Senato – dietro M5S, Lega e Forza Italia – e questo non può che essere considerato un fallimento, considerando che l’obiettivo della vigilia era essere il primo gruppo parlamentare. Al momento, con un’ipotetica alleanza tra M5S e Lega, ci sarebbe un’ampia maggioranza di 167 seggi al Senato. (agg. di Silvana Palazzo) 

PROIEZIONE SWG SEGGI SENATO

Nel corso della trasmissione di Mentana (LA7) dedicata alle elezioni politiche 2018, SWG ha diramato anche la proiezione relativa ai seggi in Senato, con una copertura del 90% del campione. Ecco gli ultimissimi dati diffusi: la coalizione di Centro Destra (127-147), Centro Sinistra (50-70), Movimento Cinque Stelle (95-115), Liberi e Uguali (6-8). In studio si dibatte sui possibili scenari politici, con l’intervento del direttore del Fatto Quotidiano, Peter Gomez: “Molti italiani si sono resi conti che il governo non era in grado di garantire certi fondamentali, tanti elettori del PD sono rimasti delusi dai condannati e dagli indagati del Partito. Esistono ancora persone sia di destra che di sinistra che hanno ancora dei valori”.  (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)

QUARTA PROIEZIONE SWG

Grande attesa per i risultati delle elezioni politiche 2018. SWG ha appena diramato la quarta proiezione valida per il Senato, con una copertura vicina al 90% del campione. Una proiezione che chiaramente fa riferimento ai dati reali e che con il trascorrere delle ore propone indicazioni sempre più affidabili. Ciò che emerge dall’ultima proiezione è un Movimento Cinque Stelle al 32,1%, Forza Italia 14,6%, Lega Nord 17,60%, Fratelli di Italia 4,1%, Noi Con L’Italia-Udc 1,1%, Partito Democratico 19,0%, + Europa 2,4%, Civica Popolare Lorenzin 0,5%, Italia Europa Insieme 0,7%, Liberi e Uguali 3,2%. I dati SWG, ovviamente, non sono ancora definitivi ma offrono una chiara panoramica su quello che è l’andamento in queste elezioni politiche 2018 per il Senato Proporzionale. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)

PROIEZIONI OPINIO

Le proiezioni Opinio (Rai) stimano un risultato proporzionale + uninominale pari a 124-144 seggi per il centrodestra (Lega: 52-62; Forza Italia: 46-56; FdI: 19-29; NcI 1-3). Di contro, il centrosinistra è a quota 44-64, con LeU tra i 6 e i 10. Va meglio solo per il Movimento 5 Stelle, con un numero di seggi che si attesta tra i 102 e i 122. Il dato copertura è al 38%. A Milano centro, per il Senato, vince il centrosinistra; a Napoli, il M5S prende tutti i collegi della provincia. Anche nel centro Italia vincono destra e Movimento 5 Stelle, con un Pd ormai fuorigioco. Premio di consolazione, la Toscana di Renzi: a Firenze e Sesto Fiorentino il centrosinistra si afferma nettamente. [agg. di Rossella Pastore]

TERZA PROIEZIONE SWG

SWG ha reso nota la sua terza proiezione sui risultati delle Elezioni 2018 per il Senato proporzionale: questa volta la copertura è riferita al 60% del campione. Questi i dati: M5s 32,3%, Forza Italia 14,5%, Lega 17,5%, Fratelli d’Italia 4,1%, Noi con l’Italia 1,2%, Partito democratico 18,9%, +Europa 2,5%, Civica popolare 0,5%, Italia Europa Insieme 0,6%, Liberi e uguali 3,3%. La proiezione, ricordiamo, è riferita a dati reali. Proporzioni più o meno rispecchiate dallo spoglio in corso, secondo i dati comunicati dal Viminale, per quanto esiguo come numero di seggi scrutinati (5.148 su 61.401): Lega 20%, FI 13%, FdI 3,9%, NcI 1,02%, M5s 29%, Pd 21,26%Leu 3,25%. I dati diffusi, tra spoglio reale e proiezioni SWG, continuano ad attestare M5s come primo partito e il sorpasso di Salvini su Berlusconi, insieme alla sconfitta netta del Pd.

LA PRIMA PROIEZIONE DI SWG

Risultati elezioni politiche 2018. SWG ha pubblicato la prima proiezione valida per il Senato, con copertura 12% del campione. Ricordiamo che la proiezione si riferisce a dati reali. Ciò che emerge è interessante perché si discosta almeno in parte dagli exit poll finora divulgati. Secondo la proiezione di SWG: M5s 33,1%, Forza Italia 14,1%, Lega 17,3%, Fratelli d’Italia 4,2%, Noi con l’Italia Udc 1%, Pd 18,7%, +Europa 2,6%, Civica Popolare 0,5%, Italia Europa Insieme 0,8%, Leu 3,3%. I dati SWG arrivano dopo che il Consorzio Opinio Italia per Rai ha pubblicato una stima dei seggi al Senato ottenuta sulla base degli exit poll: centrodestra 112-152, M5s 75-115, centrosinistra 57-97, Leu 2-6, altre 0-2.

IN HOUSE POLL DI TECNE’

Risultati elezioni politiche 2018 per Senato e Camera. Tecnè ha elaborato degli in house poll per Mediaset che trasformano i dati degli exit poll in seggi totali del Senato, cioè comprensivi della parte proporzionale e di quella uninominale. Ovviamente il dato è più che approssimativo e subirà sensibili variazioni nel corso dello spoglio, ma la situazione è la seguente: al centrosinistra andrebbero 113-163 seggi, al centrodestra 54-84 seggi, a M5s 89-119 seggi, a Liberi e uguali 5-11 seggi, mentre i collegi incerti sarebbero 20. Dati che evidentemente prefigurano una situazione di ingovernabilità. 

MOVIMENTO 5 STELLE PRIMO PARTITO

Risultati elezioni politiche 2018: continuano a uscire nuovi aggiornamenti sugli exit poll per Camera e Senato. Il primo scenario vede il Movimento 5 Stelle come primo partito, e al tempo stesso una condizione di potenziale ingovernabilità perché nessun partito e nessuna coalizione, stando agli exit poll, viene accreditato del 40% dei seggi. Questa la situazione secondo Consorzio Opinio Italia per Rai: M5s 29-32%, Partito democratico 20,5-23,5%, Forza Italia 13-16%, Lega 13-16%, Fratelli d’Italia 4-6%,  Liberi e uguali 3-5%, +Europa 2,5-4,5%, Noi con l’Italia 1-3%, Civica Popolare Lorenzin 0-2%, Italia Europa Insieme 0-2%. La coalizione di centrodestra avrebbe il 33,5-36,5%, M5s il 29-32%, il centrosinistra 25-28%, Leu 3-5%. I dati in tempo reale sulle Elezioni Politiche 2018 e le Elezioni regionali in Lombardia e in Lazio – Live & Affluenza – Exit Poll (dalle 23:00) – Risultati Camera UninominaleCamera ProporzionaleSenato UninominaleLombardia e Lazio.

FORZA ITALIA E LEGA IN PARITA’

Risultati elezioni politiche 2018: si sono appena chiuse le urne per il rinnovo di Camera e Senato. Secondo i primi exit poll di Consorzio Opinio Italia per Rai, queste sono le percentuali delle principali liste relative al Senato: M5s 29-32%, Pd 20,5-23,5, FI 13-16, Lega 13-16, FdI 4-6, Leu 3-5, +Europa 2,5-4,5, Noi con l’Italia 1-3, Civica popolare 0-2, Insieme 0-2. Nei seggi di Milano e Roma ci sono state lunghe cose fino all’ultimo, e numerose persone sono rimaste all’interno dei seggi pur non avendo ancora votato. Usciranno soltanto dopo avere deposto la scheda nell’urna. L’affluenza, secondo i dati comuncati dal Viminale, è del 70% con 195 comuni su 7.958. 

I PROBLEMI DEL PROPORZIONALE

Elezioni politiche 2018. Un effetto del sistema proporzionale, sia al Senato che alla Camera, è che anche il candidato il cui partito non vince nel collegio può entrare in parlamento. Per tutti i partiti ha voluto dire piazzare 4 candidati per ogni lista sia nei collegi proporzionali della Camera che di quelli del Senato. In questo caso il candidato è eletto non perché arriva primo, come avviene nel collegio uninominale, ma perché la lista è stata “preferita” alle altre dagli elettori. I voti che determinano l’elezioni sono quindi quelli andati alla lista, il cui computo è su base nazionale per la Camera e regionale per il Senato. La prevalenza per i due terzi del sistema proporzionale fa sì che l’impianto dell’intero sistema elettorale sia proporzionale, con i difetti e i pregi (a seconda dei punti di vista) legati al suo funzionamento. I difetti: le liste sono bloccate e l’elettore non esprime preferenze; non c’è il voto disgiunto. Il pregio riguarda soprattutto le forze politiche. Infatti con il proporzionale ogni partito ha come scopo innanzitutto quello di ottenere sul territorio quanti più voti possibile, per contare di più anche in coalizione. Si fanno promesse facili, sapendo che non saranno realizzate, perché la necessità di trovare accordi post-voto permetterà ai partiti di attribuire al nuovo patto di governo l’impossibilità di realizzare il programma inizialmente promesso agli elettori.

LA SOGLIA REGIONALE DEL 20%

Elezioni politiche 2018. Sono 193 i seggi messi in palio al Senato mediante il sistema proporzionale. Il Rosatellum in fatti è un sistema elettorale misto: il 36% dei seggi è assegnato con metodo maggioritario (si aggiudica il seggio chi ottiene un solo voto in più degli altri), il 64% è assegnato con metodo proporzionale. Questo implica che il computo dei voti per l’attribuzione dei seggi e il riparto conseguente avviene su base regionale. Il sistema a base regionale per l’elezione dei senatori comporta l’introduzione della soglia del 20% di voti validi almeno in una regione perché una forza politica sia rappresentata. Significa che se una lista non ottiene il 3% a livello nazionale, ma almeno in una regione ottiene il 20% dei voti validi, vedrà i suoi rappresentanti eletti alla camera alta. Molti leader si sono candidati in collegi proporzionali al Senato come “paracadute” in vista di una eventuale bocciatura nello scontro diretto, quello del collegio uninominale. In questo caso, la loro posizione in lista (solitamente al primo o al secondo posto) consentirà loro di essere “ripescati” e di entrare ugualmente in parlamento. 

I BIG CANDIDATI ANCHE NEL PROPORZIONALE

Elezioni Politiche 2018: proporzionale Senato. La legge elettorale Rosatellum bis prevede un sistema elettorale misto: il 36 per cento dei seggi verrà assegnato con un sistema maggioritario, mentre il 64 per cento verrà assegnato con un sistema proporzionale. Alla Camera i seggi assegnati con il sistema plurinominale saranno 398, mentre al Senato 199. I partiti e le coalizioni presenteranno al propozionale per la Camera una lista di candidati, lista bloccata con non meno di due e non più di quattro candidati, in 20 circoscrizioni per il Senato, una per Regione. Sono diversi i big politici e non candidati al proporzionale del Senato: da Massimo D’Alema di Liberi e Uguali, passando per il leader della Lega Matteo Salvini, al leader del Pd Matteo Renzi e al candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Ma non solo: il presidente della Lazio Claudio Lotito, candidato di Forza Italia, il giornalista Gianluigi Paragone per il Movimento 5 Stelle e il giornalista Tommaso Cerno per il Partito democratico. Clicca qui per tutti i dettagli sull’affluenza, le dichiarazioni dei protagonisti e le notizie dai seggi di tutta Italia.

ELEZIONI 2018, PROPORZIONALE SENATO: PROIEZIONI E EXIT POLL

Secondo gli ultimi sondaggi disponibili, come quello di Francesco Vassallo per Termometro Politico, il Senato è la roccaforte del centrodestra, coalizione composta da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e quarta gamba dei centristi. A Palazzo Madama il centrodestra può contare su 75 seggi blindati: 34 per Forza Italia, 30 per la Lega e 11 per Fratelli d’Italia. Il Movimento 5 Stelle, che nei seggi uninominali riscontra qualche difficoltà, al proporzionale può contare su 53 seggi quasi certi. Il Pd di Matteo Renzi, anch’esso in difficoltà negli uninominali secondo gli ultimi sondaggi, 52 seggi blindati. In coalizione con il Centrosinistra, SVP può garantire al proporzionale un seggio, per un totale di 53 seggi. Liberi e Uguali si ferma a 12 seggi. Centrodestra in netto vantaggio dunque nel proporzionale, ancora di più negli uninominali: per avere la maggioranza al Senato basterebbe la conferma dei sondaggi, considerando inoltre che i seggi in ballottaggio al maggioritario vedono spesso protagonista Forza Italia al Sud.

I PRECEDENTI AL SENATO

Per ciò che concerne il proporzionale al Senato, è possibile fare un confronto con le elezioni del 2006, del 2008 e del 2013, le elezioni con l’ormai superato Porcellum. Entrata in vigore il 21 dicembre 2005, la Legge firmata dal leghista Roberto Calderoli prevedeva una legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate. Nelle elezioni del 2013, per quanto riguarda il Senato, il Partito democratico si è assicurato 105 seggi con il 27,4 per cento, Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) 7 seggi con il 3 per cento, SVP 3 seggi, Il Megafono – Lista Crocetta 1 seggio, Sudtiroler Volkspartei (SVP) 2 seggi, Pd-Svp 1 seggio: totale della coalizione di Centrosinistra 113 seggi con il 31,6 per cento. Superiore, invece, il risultato raccolto dalla coalizione di Centrodestra: Il Popolo della Libertà (PdL) 98 seggi con il 22,3 per cento, la Lega Nord 17 seggi con il 4,3 per cento, Grande Sud 1 seggio, il Popolo della Libertà – Lega Nord 1 seggio: totale della coalizione di Centrodestra 116 seggi con il 30,7 per cento. Con Monti per l’Italia ha raccolto 18 seggi con il 9,1 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle si è assicurato 54 seggi con il 23,8 per cento.

COME VENGONO ELETTI I DEPUTATI AL SENATO COL ROSATELLUM?

Come già sottolineato, il Rosatellum prevede che i parlamentari di Camera e Senato vengano eletti con un sistema misto: una quota del 36 per cento eletta con il maggioritario in collegi uninominali, una quota del 64 per cento eletta con il proporzionale in collegi plurinominali. Il collegio plurinominale prevede che un colleggio assegni più di un seggio, ripartito in base al sistema proporzionale: ogni partito e ogni coalizione, dunque, riceve il numero di seggi proporzionale ai voti ottenuti. Con questa nuova legge elettorale, i collegi plurinominali sono molto piccoli, assegnando da un minimo di due seggi a un massimo di otto, ed è inoltre prevista una soglia di sbarramento al 3 per cento su scala nazionale per i partiti che si presentano in maniera autonoma, mentre per le coalizioni la soglia si alza al 10 per cento.