Il successo di Nicola Zingaretti alle Elezioni Regionali 2018 nel Lazio è quasi un miracolo, considerando le condizioni del Partito democratico dopo le Politiche. Lui è uno dei pochi sopravvissuti allo tsunami che ha spazzato via il Pd e gran parte della sua classe dirigente. La vittoria di Zingaretti, il primo governatore nel Lazio che riesce a succedere a se stesso, è eccezionale anche perché è riuscito a frenare la sfidante più temibile, la candidata M5s Roberta Lombardi. L’esito del voto regionale fa inevitabilmente accendere i riflettori sul ruolo di Virginia Raggi nella sconfitta della sua acerrima nemica. La tregua elettorale imposta dai vertici non sembra aver sortito gli effetti sperati… Anzi da Roma Nicola Zingaretti ha ricevuto una spinta importante. Inoltre, ha beneficiato anche del “balletto” che ha portato il centrodestra a scegliere con grave ritardo il suo candidato. Tutto ciò spiega ma non sminuisce affatto l’impresa del candidato dem, sopravvissuto alla grande sconfitta del Partito democratico. 



I RISULTATI DELLE ELEZIONI REGIONALI 2018 LAZIO

NICOLA ZINGARETTI NUOVO PILASTRO DEL PD?

Da oggi Nicola Zingaretti deve affrontare le incognite della maggioranza, capire su quanti consiglieri potrà contare e forse valutare i rischi di aprire a forze che potrebbero sostenerlo nella sua azione. C’è una sola certezza ora, secondo Repubblica: Zingaretti è sicuro di essere uno dei pilastri della classe dirigente del Pd. Il partito andrà ricostruito e lui dovrà esserne una parte importante. «Questo incredibile risultato è importante per tanti motivi, sicuramente perché rende la nostra regione più normale e offre alla nostra comunità la giusta continuità», ha detto Zingaretti che invece per le Politiche ha parlato anche della «più devastante sconfitta per la storia del centrosinistra». Il suo discorso abbraccia Roma, il Lazio e la sconfitta del Pd alle Politiche: «Il voto del Lazio è importante perché è avvenuto nello stesso giorno della più devastante sconfitta per le forze del centrosinistra della storia della Repubblica. È un voto totalmente in controtendenza, che segna che siamo vivi, vitali e vittoriosi. Da questo mi muoverò. Lo dico con immensa umiltà per guardare in faccia il dolore dei cittadini di questa regione, con lo spirito di servizio».



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