Giorgio Lattanzi, chi è il nuovo presidente della Corte Costituzionale? Oggi la Consulta ha eletto il nuovo numero uno che resterà in carica fino al dicembre del 2019 ed ha puntato sul noto magistrato, già vicepresidente vicario dal 24 febbraio 2016. Lattanzi è stato eletto all’interno del collegio dei giudici con dodici voti e una scheda bianca, riconducibile a Giuliano Amato, con il giudice assente per impegni all’estero. Sono stati designati anche i vice-presidenti della Corte Costituzionale: parliamo di Carosi, Cartabia e Morelli. Lattanzi ha preso il posto di Paolo Grossi, in carica dal 24 febbraio 2016 dopo le dimissioni di Alessandro Criscuolo, e ha battuto la concorrenza di Marta Cartabia, docente e costituzionalista italiana che sarebbe potuta diventare il primo presidente della Corte Costituzionale donna proprio oggi 8 marzo, festa delle donne. Nel corso della sua carriera giuridica, vengono ricordate le leggi che ha contribuito a produrre: tra queste Depenalizzazione e modifiche al sistema penale (legge n. 689/1981); Istituzione del Tribunale della libertà (legge n. 532/1982) e successive leggi modificatrici del Cpp; Nuovo Codice di procedura penale; Istituzione del giudice unico (legge n. 254/1997 e d.lgs. n.51/1998).



CHI E’ GIORGIO LATTANZI

Subito dopo l’elezione il nuovo presidente della Corte Costituzionale è intervenuto in conferenza stampa e ha affrontato diversi temi, a partire dai giovani: “I giovani sono interessati, forse siamo noi che non siamo in grado di parlare loro. C’è una frattura nel Paese tra istituzioni e persone che probabilmente dipende proprio dalle istituzioni che non sanno più parlare, e non so perché, a chi invece vorrebbe ascoltare”.Ha continuato Lattanzi, come riportato da Repubblica: “La Corte ha sentito l’esigenza di uscire dal Palazzo, vuole essere conosciuta e che sia conosciuta la Costituzione e i suoi valori”. Sul nuovo volto della Corte: “La mentalità è cambiata” negli ultimi tempi, in passato la Corte era stata caratterizzata da una riservatezza che dovrebbe essere la cifra di ogni giudice, che non dovrebbe partecipare al dibattito politico e parlare con le sentenze. Questo però non vuol dire chiudersi in se stessi. Caratteristica ormai superata. La Corte ha percepito la necessità di essere trasparente e comunicare se stessa”. Giunti i complimenti di Andrea Orlando, ministro della Giustizia: “”Il prestigioso e impegnativo incarico che Giorgio Lattanzi si accinge a ricoprire premia le sue elevate doti personali, le riconosciute qualità di eminente giurista, la preziosa e attenta cura da lui riservata alla difesa dei principi sanciti nella nostra Carta Costituzionale, nonché l’unanime apprezzamento per il servizio reso alla giustizia nelle diverse funzioni svolte nel corso della sua carriera di magistrato, anche presso il dicastero di Via Arenula. A lui vanno i miei più sentiti auguri di buon lavoro”.

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