L’appello per il senso di responsabilità ha visto ieri le repliche di Salvini e del Centrodestra – che accoglie l’invito e chiede di poter ricevere l’incarico, ndr – mentre oggi è il Movimento 5 Stelle, nelle parole di Danilo Toninelli, a rispondere all’appello di Mattarella. «Noi questo senso di responsabilità lo portiamo avanti già dalla campagna elettorale. Vogliamo che inizi la terza repubblica dei cittadini e un governo di cambiamento», spiega in una nota all’Ansa uno dei volti più vicini a Di Maio. Gli altri partiti, secondo il M5s, devono però convergere sui punti programmatici posti dai Cinque Stelle, altrimenti si rischia di tornare al voto: secondo Di Maio stesso, intervenuto  questa mattina in una intervista al Corriere della Sera, «Parlo a tutti, nessuno escluso. Ma non di poltrone. Noi siamo pronti alle prime proposte e a discutere quelle degli altri, ma se si torna al voto gli altri partiti saranno irresponsabili». Dal Pd invece arriva l’invito chiaro di Lotti e Rosato, «forse anziché parlare del Pd – che ha perso e starà all’opposizione – è arrivato il momento di vedere cosa vogliono fare i vincitori Salvini e Di Maio». (agg. di Niccolò Magnani)



IL QUIRINALE NON HA FRETTA

Sergio Mattarella ha chiesto “responsabilità” ai partiti ma pare davvero che il Quirinale sia il primo che non abbia per nulla fretta nel portare un Governo che si preannuncia tra i più difficili e complicati nella propria formazione. L’esempio di Spagna e Germania insegna che è possibile un step molto lungo di decisione (con risultati alterni, va detto) e per Mattarella provare a capire quale possa essere non solo una maggioranza che abbia i numeri subito per Governare ma che li possa tenere a lungo è forse l’elemento al momento più importante. «Al Colle non hanno fretta, anche per questo è fin da ora possibile escludere che nel caso di inconciliabilità tra i partiti, le elezioni in estate sono impossibili. Non se ne parlerebbe prima dell’autunno. Ma questa prospettiva, al momento, non pare poter essere come strumento di moral suasion verso i partiti, perché ad alcuni un nuovo voto a breve potrebbe addirittura convenire», scrive in un focus l’Agi proprio questa mattina. Che sia Salvini o Di Maio, il Quirinale non ha fretta nel capire chi possa avere i numeri per convincere altri gruppi in Parlamento: qui trovate i principali scenari che vedono ancora Berlusconi protagonista, a suo modo, nel possibile futuro mentre intanto si attende la primo vero giro di boa, l’elezione di presidenti Camera e Senato. (agg. di Niccolò Magnani) 



GELMINI, “INCARICO AL CENTRODESTRA”

Mattarella dopo le elezioni, che non hanno eletto alcun vincitore, è stato chiaro: “Serve responsabilità”. C’è chi ipotizza un’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, c’è chi spinge per un mandato al Centrodestra o chi chiede un governo di scopo. Mariastella Gelmini, esponente di spicco di Forza Italia, ha chiarito il suo pensiero a Quinta Colonna: “Io vorrei Silvio Berlusconi come presidente, ma sapendo che oggi non è possibile, dico che mi auguro che il presidente Sergio Mattarella dia l’incarico al Centrodestra: la nostra coalizione è quella che si avvicina di più al numero di seggi necessari. Quello che non dobbiamo fare è di dare l’idea di un valzer di poltrone a tutti i costi, rinunciando a un’idea di paese. Da queste elezioni sono uscite esigenze forti. Noi abbiamo proposte su alcuni temi, dal lavoro alle tasse fino all’immigrazione ma ci deve essere una convergenza. Se la proposta è il reddito di cittadinanza… Non mi pare una forma di consenso legittimo, ma una forma di truffa”. (Agg. Massimo Balsamo)



APPELLO DISORIENTA PD: SOSTEGNO A GOVERNO M5S?

Sergio Mattarella fa il primo appello alla responsabilità dopo le Elezioni Politiche 2018, ma il Partito democratico fa spallucce. Secondo i renziani Luca Lotti e Andrea Marcucci tocca a Di Maio e Salvini dire cosa vogliono fare, ribadendo la posizione del Pd, cioè all’opposizione. Questo appello del presidente della Repubblica, sebbene sia il primo di una lunga serie, è particolarmente pesante, perché spinge il Pd a confrontarsi con le alternative in campo. Da una parte il ritorno al voto anticipato, che però fa paura visto che è reduce da una sconfitta schiacciante ma che può essere preso in considerazione con Paolo Gentiloni candidato premier, dall’altra un governo con il Movimento 5 Stelle, ma questa è un’ipotesi che solo il governatore pugliese Michele Emiliano vorrebbe. Tra i renziani sta prendendo quota un’alternativa molto forte: un’astensione per far nascere un possibile governo di centrodestra, però con una figura meno radicale di Matteo Salvini per la premiership. Per Mattarella invece deve farsi strada l’idea di un compromesso sul programma e sugli uomini: più che un messaggio di dottrina costituzionale o di ragionamenti politici, sembra una lezione di buonsenso fondato sull’esperienza di tante altre crisi che si sono risolte con un accordo. (agg. di Silvana Palazzo)

LOTTI: “COSA VOGLIONO FARE I VINCITORI DI MAIO E SALVINI?”

Tra i primi a commentare l’uscita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato il leader della Lega, Matteo Salvini. Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, ha partecipato al Quirinale alla cerimonia per l’8 marzo, ma non ha commentato le parole del capo dello Stato, limitandosi a dire di essere «fiducioso» e «non preoccupato». Silvio Berlusconi, invece, in una lettera agli eletti in Forza Italia ha escluso l’ipotesi di uno stallo prolungato, promettendo rispetto dei patti elettorali con gli alleati e garantendo il suo personale impegno per dare all’Italia un nuovo governo. Berlusconi ha ribadito di essere il garante della coalizione di centrodestra, in quanto tale intende fare tutto il possibile per dare un governo all’Italia: «Abbiamo davanti a noi una nuova pagina delle nostre battaglie di libertà da scrivere insieme: io sarò in prima linea come sempre, nonostante l’impossibile e inaccettabile condanna politica che mi ha costretto a non partecipare alle elezioni, con una conseguente forte penalizzazione del nostro Movimento». Anche il ministro allo Sport Luca Lotti ha commentato le parole di Mattarella: «Siamo pronti come sempre ad ascoltare le parole del presidente Mattarella e il suo appello alla responsabilità. E forse anziché parlare del Pd – che ha perso e starà all’opposizione – è arrivato il momento di vedere cosa vogliono fare i vincitori Salvini e Di Maio». (agg. di Silvana Palazzo)

DISCORSO MATTARELLA: LA REAZIONE DI SALVINI

Matteo Salvini fa le “prove” da premier? Se si vuole guardare alle ultime dichiarazioni del leader Lega che sottolineano in positivo l’intervento e appello di Mattarella, in effetti qualche “sospetto” ci viene. Uno dei vincitori delle ultime Elezioni (l’unico, assieme a Di Maio) accoglie subito le parole del Quirinale sul senso di responsabilità: «Ha ragione il presidente Mattarella, gli interessi del Paese e degli italiani vengono prima di qualsiasi altro calcolo politico», afferma Salvini guardando ai prossimi giorni dove al Quirinale si giocherà un’importantissima partita per il futuro del governo e del Paese. «Un abbraccio a tutte voi Amiche. Io lavoro per un futuro di lavoro, sicurezza, diritti e speranza per tutte, con l’obiettivo che non ci sia più bisogno di una ’festa della donnà un giorno all’anno. Le donne chiedono fatti, non scioperi o parole! Sbaglio?», ha poi aggiunto in un mercato milanese durante un volantinaggio questa mattina. (agg. di Niccolò Magnani)

APPELLO ALLE FORZE POLITICHE

La politica italiana è ingabbiata in uno stallo post-elettorale, per questo Sergio Mattarella richiama tutti ai propri doveri. «Serve senso di responsabilità, saper collocare sempre al centro l’interesse generale del paese e dei cittadini». Quello del presidente della Repubblica è un appello alle forze politiche affinché prediligano il metodo del confronto e cerchino di mediare per trovare una maggioranza che guidi il paese. Il capo dello Stato non ha indicato la formula, ma la sua idea è che Movimento 5 Stelle, centrodestra e Partito democratico si parlino per aiutare il paese, anziché arroccarsi nel proprio recinto. Un richiamo condiviso dal presidente emerito Giorgio Napolitano che parla di «una crisi politica difficilissima», richiamando anche lui i politici «ad un grande senso di responsabilità». Il messaggio di Mattarella sembra rivolto al Pd che, secondo la linea dettata dal segretario dimissionario Renzi, dovrebbe restare fuori da ogni trattativa restando quindi solo all’opposizione. A partire dall’imminente scelta dei presidenti delle due Camere.

MATTARELLA E IL POST VOTO: L’ESEMPIO DEL 1974

Sergio Mattarella, intervenuto al Quirinale anche per celebrare le donne e il loro ruolo nella Giornata internazionale a loro dedicata, ha fatto riferimento al clima di contrapposizione del 1974, quando il paese era profondamente diviso e attraversato dalla battaglia sul referendum per il divorzio. Nonostante quella spaccatura nella politica e nella società italiana, «le donne parlamentari si batterono insieme per la legge sul diritto di famiglia, operando insieme, con una vocazione riconosciuta al bene comune». Una “lezione repubblicana”, come ama definirla Mattarella, che vale anche oggi. Per questo l’auspicio del presidente della Repubblica è che sia rimasta quella attitudine «di mettere sempre il senso di responsabilità al centro dell’interesse del paese e dei suoi cittadini». Dal 23 marzo, con l’insediamento delle Camere, parte la battaglia per l’elezione dei due nuovi presidenti: questo sarà il primo test per valutare rapporti di forza e possibili alleanze in vista delle consultazioni. Può arrivare da lì la prefigurazione di una maggioranza. Ci conta Mattarella per riuscire a risolvere il rebus.

DONNE E COSTITUZIONE

È la prima volta che Sergio Mattarella parla ufficialmente dopo il voto caotico del 4 marzo e sa bene che è chiamato a giorni difficili dove la sua scelta su chi affidare l’incarico di governo non sarà per nulla facile: ma oggi è anche l’8 marzo e per questo ha convocato una cerimonia al Quirinale per celebrare l’importanza e il valore della donna anche nella nostra Repubblica. «Ogni energia va profusa per prevenire e impedire che le donne diventino il bersaglio dell’odio e del risentimento», ha detto il Capo dello Stato, davanti ad una platea di politiche, attrici, sportive e donne semplici della comunità civile. Il tema è “Donne e Costituzione” e Mattarella ha reso omaggio a tutte le protagoniste responsabili nella storia della Repubblica di ieri e di oggi: «Persistono barriere da superare, squilibri da colmare, ma abbiamo sempre nuove prove di come le pari opportunità delle donne costituiscano uno degli antidoti più forti alle chiusure oligarchiche, all’immobilismo sociale, alle diseguaglianze economiche. L’azione delle donne si è rivelata anche un possente strumento della Costituzione, della sua attuazione». Dall’impegno contro ogni forma di discriminazione, ovviamente anche contro le degenerazioni massime fino al femminicidio, al ricordare il ruolo responsabile che molte donne ancora oggi interpretano nella vita comunitaria pubblica.