La proposta di Luigi Di Maio del Reddito di Cittadinanza è stata al centro della cronaca delle ultime ore. In Puglia, più precisamente a Giovinazzo, sono giunte diverse richieste di moduli per ottenere il sussidio promesso in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle. Tra conferme, dichiarazioni e ulteriori novità, come i casi verificati in Basilicata, c’è chi va controcorrente. Il Post sottolinea che si tratta di una notizia falsa, come già affermato da Il Fatto Quotidiano, secondo cui c’entri nella circolazione della notizia la vicinanza al Partito Democratico di alcuni protagonisti di questa storia. La consulta nazionale dei Caf ha parlato solo di casi isolati e Il Post, con Il Fatto Quotidiano, ha tenuto a precisare e a ricostruire la dinamica, parlando anche di ritrattazioni da parte dei protagonisti della vicenda. Insomma, un caso che si trasforma in caos: il reddito di cittadinanza fa polemica ancora prima di diventare norma… (Agg. Massimo Balsamo)
RICHIESTE ANCHE IN BASILICATA
Gasparri (e non solo lui) ritiene il Reddito di cittadinanza un autentico bluff: ovviamente Di Maio e i grillini difendono a spada tratta il provvedimento più importante con il quale, inevitabilmente, gli elettori si sono più immediatamente immedesimati. Ora però, dopo il caos in Puglia ai centri Caf di Giovinazzo, emergono altri casi isolati ma comunque significativi in Basilicata: il fenomeno si è allargato nella provincia di Potenza con i cittadini lucani che hanno richiesto agli uffici della Camera sindacale della Uil i famigerati moduli per il Reddito di Cittadinanza. «Confermo che anche in Basilicata stiamo ricevendo queste richieste presso i nostri uffici da parte di cittadini che chiedono come funziona il reddito di cittadinanza», ha commentato all’Adnkronos Antonio Deoregi, della stessa segreteria regionale Uil. Secondo l’esperto, è comprensibile la richiesta di questi cittadini e resta dunque grave che come comunicazione dallo stesso Movimento sia transitato il messaggio che il RdC sia una misura non solo semplice all’utilizzo ma anche di immediata richiesta. «Capisco la loro aspettativa ma stiamo spiegando che questa misura non è ancora attiva e non sappiamo se si verificherà. Se dovesse avvenire, tanto meglio», spiega ancora Deoregi prima di precisare in chiusura, «Tra i richiedenti ci sono anche persone che già beneficiano del Reddito di inclusione. Ci sono anche beneficiari del reddito minimo di inserimento regionale che chiedono se è possibile passare al reddito di cittadinanza visto che le somme sono superiori». (agg. di Niccolò Magnani)
È CAOS ANCHE SUI SOCIAL
Corsa ai Caf locali di Puglia e Basilicata: la notizia è circolata nella giornata odierna, come spiega Il Fatto Quotidiano ed il motivo sarebbe connesso alla richiesta del reddito di cittadinanza da parte di numerosi cittadini, soprattutto giovani, dopo la vittoria del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni politiche, ma cosa c’è di vero in questa notizia? Dopo quanto diffuso dalla Gazzetta del Mezzogiorno, almeno un sindacato avrebbe confermato la notizia, salvo poi fare successivamente un passo indietro. Le maggiori code si sarebbero registrate in particolare a Bari dove in decine si sarebbero recati al centro Porta Futuro chiedendo informazioni sui moduli da completare. Lo stesso sarebbe accaduto anche a Potenza, in Basilicata, dove negli ultimi giorni sarebbero stati almeno una ventina i casi registrati. La notizia però, che rischia ora di essere classificata una fake news, non risulta confermata da uno dei due coordinatori della Consulta dei Caf, Massimo Bagnoli, che ha invece parlato di un “fatto isolato”. Bagnoli ha infatti spiegato che più che un aumento delle richieste di reddito di cittadinanza sarebbe avvenuto un forte incremento delle richieste di Isee per ottenere il reddito di inclusione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIOVINAZZO, CAF: “CASI ISOLATI”
Caf e uffici comunali presi d’assalto per richiedere il reddito di cittadinanza: è accaduto a Giovinazzo, in provincia di Bari, dove c’è forte interesse verso questo sussidio promesso dal Movimento 5 Stelle. La vicenda è stata raccontata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ma gli episodi sono stati ridimensionati dai responsabili dei Caf, che hanno voluto precisare che si è trattato solo di casi sporadici e quindi di «fenomeni isolati». La questione però è tutt’altro che chiusa, anzi il dibattito è apertissimo sui social, dove peraltro stanno circolando anche informazioni false. «Già circola il modulo per la richiesta del reddito di cittadinanza», segnala un utente su Facebook, ma il modulo in questione non può che essere falso, visto che il reddito di cittadinanza – è bene precisarlo ancora una volta – non solo non è mai stato approvato, ma non fa ancora parte di alcuna agenda politica in Italia. Clicca qui per visualizzare il modulo fake in questione. (agg. di Silvana Palazzo)
REDDITO DI CITTADINAZA, PARLA IL SINDACO DI GIOVINAZZO
Fanno la fila al Caf per il reddito di cittadinanza, ma i moduli non esistono, perché questa forma di sussidio non è entrata nei piani politici, del resto non siamo neppure vicini ad un nuovo governo dopo i risultati elettorali. La notizia che vede protagonista la città di Giovinazzo, in provincia di Bari, sta facendo discutere. Il sindaco del paese, Tommaso Depalma, è intervenuto perché le persone, non soddisfatte dopo le spiegazioni degli operatori del Caf, hanno chiamato gli uffici comunali per chiedere lumi sul reddito di cittadinanza. «A noi sindaci piacerebbe poter comunicare ai cittadini che il problema della disoccupazione è risolto e che per tutti quelli che non hanno lavoro c’è un Reddito di Cittadinanza, ma credo che i cittadini siano stati ammaliati da spot elettorali», ha dichiarato Depalma. Già da lunedì dietro la porta dell’assessore ai Servizi Sociali di Giovinazzo, Michele Sollecito, c’erano persone in fila per chiedere spiegazioni su una delle misure promesse dal Movimento 5 Stelle in caso di vittoria. «La vittoria c’è stata, netta e inconfutabile, ma per il Reddito di Cittadinanza la vedo dura», ha aggiunto. (agg. di Silvana Palazzo)
GIOVINAZZO, ASSEDIO AL CAF PER LA PROMESSA DI DI MAIO
Il reddito di cittadinanza è stata l’arma in più del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche 2018. Il movimento guidato da Luigi Di Maio è diventato primo partito in Italia con il 32 per cento, superato solo dalla coalizione di Centrodestra, arrivata a quota 37 per cento. I pentastellati invocano il mandato di governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con i consensi ottenuti che hanno sfondato al Sud. Secondo molti grazie proprio al reddito di cittadinanza, una misura di intervento pubblico di breve periodo da corrispondere a chi si trova in situazioni di disagio economico e che sia disponibile a fare formazione, dando almeno otto ore di lavoro allo Stato. Secondo le stime, sono ben nove milioni di cittadini privi di reddito o con reddito insufficiente che è in attesa dell’attivazione di tale strumento, utile per contrastare la povertà e l’esclusione sociale secondo i vertici del Movimento 5 Stelle.
“DATECI I MODULI, VOGLIAMO IL REDDITO DI CITTADINANZA”
Al momento non è ancora chiaro cosa ne sarà del governo italiano, ma i primi effetti delle promesse elettorali del Movimento 5 Stelle hanno iniziato a fare effetto. Come sottolinea La Gazzetta del Mezzogiorno, molte persone a Bari hanno chiesto informazioni per iscriversi alle liste per ottenere l’ormai famoso reddito di cittadinanza. Richieste inutili, dato che non c’è alcun provvedimento normativo ma si tratta soltanto di un annuncio da campagna elettorale. La vicenda è avvenuta a Giovinazzo, dove diverse persone hanno espressamente detto alla Caf: “Hanno vinto i 5 Stelle. Adesso dateci i moduli per fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza. Circa cinquanta le persone che hanno chiesto i moduli per ottenere il sussidio, in particolari giovani come sottolineato dal responsabile dello sportello di Porta futuro, una struttura realizzata dal Comune di Bari per gestire domanda e offerta di lavoro. Una vicenda che sottolinea l’onda emotiva, in particolare al Sud, con la promessa del M5S che ha ottenuto grandi consensi. Ma bisogna ancora attuarla…