IPSOS, QUALE ALLEANZA PER IL GOVERNO?
Interessanti i sondaggi raccolti da Ipsos appena dopo il voto del 4 marzo e rivolti già verso le varie ipotesi di governo del Paese: è stato infatti chiesto agli elettori intervistati quali possibili alleanze di “larghe intese” sarebbero preferite per la guida dei prossimi 5 anni. Ebbene, al 32% si fa preferire un governo extra-populista tra Lega e Movimento 5 Stelle (anche se tra Di Maio e Salvini sembra alquanto improbabile l’accordo, fosse solo per il ruolo del premier), mentre il 29% sceglierebbe l’alleanza del M5s con il Pd (ormai senza Renzi). Quello che è certo, quantomeno per gli elettori dem, è che si fa preferire un’alleanza con Di Maio piuttosto che con Salvini e il Centrodestra: solo 16% infatti sceglierebbe un governo Pd-coalizione con Berlusconi, Salvini e Meloni, confermando come ormai tanti elettori della sinistra, delusi dagli ultimi anni di governo, abbiano scelto l’opzione grillina piuttosto che cambiare sponda e virare sul centrodestra a trazione legista.
QUORUM-YOUTREND: VOTO E LAVORO, M5S SPOPOLA TRA I DISOCCUPATI
Il Movimento 5 Stelle ha vinto le Elezioni perché ha promesso il Reddito di Cittadinanza? Non solo, ma sicuramente molto ha inciso. Guardando i sondaggi e le analisi sul voto ai vari partiti legati al tipo di impiego, condotti da YouTrend-Quorum, si può scorgere come Di Maio abbia letteralmente spopolato con disoccupati, casalinghe e studenti, tutte “classi sociali” fortemente legate alla speranza di sussidi che possano supportare la forte instabilità economica. Il Movimento ha preso il 41,6% degli elettori disoccupati, il 41,6% delle casalinghe e il 36,6% degli studenti; bene anche con lavoratori dipendenti, molto meno tra pensionati e lavoratori autonomi. Il Pd viene invece pesantemente condannato dagli elettori disoccupati che evidentemente non sono stati “premiati” col Job’s Act di Renzi; solo il 10% dei disoccupati ha votato dem, secondo il sondaggio di YouTrend, fa meglio invece tra i lavoratori autonomi (20,2%) e con i pensionati (26%), come del resto anche Forza Italia. Berlusconi ha convinto i pensionati a votarlo (21,3%) mentre non è riuscito per nulla a convincere casalinghe e disoccupati; la Lega si difende bene praticamente su tutte le categorie, ma con dati ovviamente “drogati” dalla provenienza territoriali, avendo conquistati tantissimi voti al Centro e al Nord rispetto ai cittadini del Mezzogiorno.
PIEPOLI, CHI HA VOTATO IL M5S?
Interessante l’analisi condotta dai sondaggi Piepoli dopo il voto dello scorso 4 marzo, in particolare nel tentativo di chiarire chi ha effettivamente votato il Movimento 5 Stelle che rispetto alle ultime Europee del 2014 ha fatto un autentico “boom” di voti. Ebbene, secondo le intenzioni voto raccolte da Piepoli, il voto del 4 marzo ha visto un 32% che già aveva votato M5s, ma un bel 15% che aveva dato a Renzi i voti 4 anni fa ora ha scelto Di Maio e i grillini. Il 5% invece arriva dagli elettori passati di Forza Italia, il 2% dalla Lega e il 5% da altri partiti/astensionisti delle ultime Europee. Insomma, Salvini non ha perso voti verso Di Maio e anzi ha mantenuto un “fortino” leghista abbastanza saldo, non lo stesso si può dire di Berlusconi e soprattutto di Renzi, letteralmente abbandonato da una fetta di elettori di sinistra delusi dagli ultimi anni di governo Pd.
QUORUM, CAMERA E SENATO QUASI UGUALI
Tra le tante analisi sul voto e primi sondaggi post-Elezioni forniti da Quorum-YouTrend si scorge come in questo particolare voto politico, per la prima volta nella Repubblica, la differenza di voto tra Camera e Senato è stata davvero minima, quasi inesistente. Le discrepanze maggiori nel voto tra le due Camere riguardano sostanzialmente Pd e Forza Italia, che hanno preso lo 0,4% in più al Senato rispetto a Palazzo Montecitorio: il sistema di elezione si è “omogeneizzato” sia per volontà “forzata” del Rosatellum ma anche per la vicinanza pressoché perfetta tra il voto dei giovani (i 18-24 enni non votano al Senato, ndr) e quello del resto della popolazione. Il sondaggio condotto da Quorum per Sky Tg24 vede tra gli under 25 il M5s come primissimo partito al 39,3% (+7% rispetto alla media nazionale), la Lega al secondo (21,2%, +3,5%) e il Partito Democratico solo al terzo posto (15,4%, addirittura meno della media nazionale del 3,3%). Renzi abbandonato dai giovani, quelli stessi che lo avevano premiato in massa per il 40% delle Europee: il saldo peggiore ce l’ha Forza Italia, con Berlusconi che ha attratto pochissimo i giovani (7%) rispetto al 14% ottenuto nella media nazionale.
IXÈ, ANALISI VOTO: FIDUCIA & ECONOMIA
Secondo un sondaggio prodotto da Ixè e mostrato ieri dopo il voto del 4 marzo, gli elettori che si sono recati alle urne hanno un forte senso di pessimismo sulla situazione che si prospetta nei prossimi mesi, nessun partito escluso. Alla domanda, “quali sono le vostre attese nei prossimi 12 mesi sul campo dell’Economia e la fiducia nella tenuta del paese a livello economico?”, le risposte hanno visto negli elettori M5s un 22% di ottimismo, un 335 di rassegnazione e un 42% di pessimismo totale. Il Pd si vede più speranzoso, visto che ad essere ottimisti sono solo il 29% degli elettori votanti, il 18% son pessimisti e l’8% pessimisti; per la Lega di Salvini, l’elettore medio è ottimista al 17%, pessimista al 18% e rassegnato al 18% per i prossimi mesi di rilancio economico, mentre per Forza Italia gli elettori si dicono meno ottimisti (14%) ma anche meno pessimisti (15%), visto che in pochi hanno voluto rispondere.