Un tempo si chiamava il “Lodo Berlusconi” per esprimere la lunghissima battaglia sulla Mondadori che vedeva duellare De Benedetti e l’Ex Cavaliere: oggi potremmo chiamarlo invece “Nodo Berlusconi” e i duellanti moderni sarebbero sempre loro, Matte Salvini e Luigi Di Maio. Intervenendo a Porta a Porta, il capo politico del M5s ha spiegato che «o non chiedo un parricidio o un tradimento ma dico, e lo dico a Berlusconi, dopo 24 anni è momento di far partire un governo delle nuove generazioni, un governo del cambiamento». Come dire, il mio veto rimane ma è ragionevole e Salvini dovrà capire che, o si presenta nell’accordo di Governo senza Forza Italia, oppure salta tutto e le Elezioni saranno molto più che uno spauracchio lontano. Di Maio ha poi aggiunto di comprendere che la Lega sia parte di una coalizione «ma possiamo dirci che questa coalizione è nata solo per il Rosatellum, è una lega molto diversa». Assai critico invece è il Partito Democratico che non tanto su Berlusconi ma sul precedente “accordo telefonico” tra Di Maio e Salvini si dice del tutto critico sulla situazione che va formandosi: «Salvini e Di Maio comunicano su carta intestata comune Lega e 5 Stelle l’accordo spartitorio dell’ennesima poltrona: quella della presidenza della Commissione speciale alla Camera, dopo aver già fatto la stessa cosa al Senato. Tutto questo mentre il Paese rimane appeso ai loro litigi sulle prospettive di governo», spiega il segretario reggente Maurizio Martina.



TELEFONATA SALVINI-DI MAIO: “PARLAMENTO SUBITO OPERATIVO”

Dopo un’altra mattinata di schermaglie a distanza (dal momento che entrambi sono impegnati nei loro rispettivi tour elettorali) e di repliche a mezzo stampa, nelle ultime ore sembra esserci stato almeno un parziale riavvicinamento tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio: infatti, è stata da poco diffusa una nota congiunta da parte della Lega e del Movimento 5 Stelle in cui si afferma che i due leader si sono sentiti al telefono nella giornata di oggi e che, “con spirito di collaborazione”, la loro intenzione è di rendere quanto prima possibile il Parlamento. Sempre nella suddetta nota si legge come il capo politico dei pentastellati e il suo omologo hanno pure raggiunto un accordo per votare già domani il deputato Nicola Molteni (Lega) quale presidente della Commissione Speciale della Camera, smentendo dunque le previsioni che volevano favorito per la carica Giancarlo Giorgetti. Insomma, prove di dialogo (o quantomeno di riallacciarlo) per Di Maio e Salvini in vista dell’avvio del secondo giro di consultazioni al Quirinale. (agg. di R. G. Flore)



GOVERNO, LA CASELLATI PER UN ACCORDO BIPARTISAN?

Roberto Fico o Elisabetta Casellati: e se fossero i Presidenti di Camera e Senato (con la seconda favorita da Mattarella) le carte da giocare del Colle per mettere pressing a Centrodestra e Movimento 5 Stelle verso un possibile accordo di Governo? Le elezioni, al netto dei proclami di Salvini e Di Maio, non le vuole nessuno e comunque darebbero al Paese un ulteriore grado di instabilità nei prossimi mesi con l’ennesima campagna elettorale e gli scontri prevedibili che ne conseguirebbero. Il Quirinale allora vorrebbe mettere un po’ di pressioni ai partiti mettendo a forte rischio il “terzo giro” di Consultazioni per accelerare qualche trattativa che distrugga i veti (di Di Maio e di Berlusconi) e porti il Paese verso un possibile Parlamento guidato da Palazzo Chigi. Il patto tra i grillini e i leghisti – con Salvini che questa mattina ha azzardato anche un “andiamo da soli se Di Maio non si sveglia” – potrebbe vedere Elisabetta Casellati come un possibile accordo bipartisan per quel Governo “del Presidente” che però somiglia molto da vicino agli esecutivi Monti e in un certo qual modo anche Letta, spauracchi per ora non presi in considerazione da Salvini e Di Maio. Il tempo però scorre e il Paese ha bisogno di risposte chiare: «Salvini incaricato di formare il governo? Assolutamente sì, abbiamo sempre detto che la prima forza del centrodestra deve esprimere il candidato primo ministro. Se poi Salvini vuole indicare un’altra persona per noi va bene, ma la decisione è sua, poi spetta a Mattarella scegliere», ha avanzato questa mattina Antonio Tajani a Radio Capital, dando una possibile “apertura” del Centrodestra a possibili figure che non siano Salvini alla ricerca dei numeri in Parlamento. 



SALVINI, “PRONTI AD ANDARE DA SOLI”

Luigi Di Maio vuole un governo M5S con un contratto con Lega o Partito Democratico, arriva la replica del Carroccio. Il segretario Matteo Salvini, leader del Centrodestra, è a Terni per presentare il candidato sindaco e in un incontro pubblico ha commentato le ultime sullo scenario per la formazione del governo: “La strada è semplice: noi vogliamo dialogare con tutti, eccezion fatta del Pd. Se gli altri non ci stanno le vie sono due: o andiamo al voto dove penso potremo vincere da soli superando chi pone veti e fa capricci, oppure, come extrema ratio, andiamo da soli, ci facciamo carico noi della situazione”. Parole importanti quelle del numero uno della Lega, che apre a un governo di minoranza, anche se lascia ancora una porta aperta al dialogo: “Io continuo a volere il dialogo e a sperare che tutti vogliano governare questo Paese: ma se vuoi costruire qualcosa di concreto non puoi metterti sul piedistallo e dire , come faceva Alberto Sordi, ‘io sono io e voi siete… poca roba’”, riporta l’Ansa.

LUIGI DI MAIO: “GOVERNO M5S”

Luigi Di Maio al lavoro per formare un Governo M5S: il candidato premier pentastellato continua la campagna elettorale e sta girando il Molise in vista delle prossime elezioni regionali. Domani, giovedì 12 aprile 2018, è in programma il secondo giro di consultazioni ma il movimento grillino ha le idee chiare: “E’ necessario del tempo, ne abbiamo bisogno per vedere le evoluzioni interne agli altri partiti. Il Movimento 5 Stelle è pronto, gli altri no”, commenta Di Maio a Termoli nel corso di un incontro pubblico. Ed ecco un primo messaggio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il nostro Documento di economia e finanza è pronto, stiamo nell’1,5 per cento di rapporto deficit/pil, non dobbiamo sforare nulla. Abbiamo i soldi per fare tutto”. L’obiettivo di Di Maio è quello di scongiurare un nuovo governo tecnico o guidato da una persona esterna alle elezioni dello scorso 4 marzo: “Nutro il massimo rispetto nei confronti dei vari Cottarelli, Severino e Cantone, ma non si sono candidati. E, poi, io che ho preso 11 milioni di voti dovrei fare un passo indietro?”.

“CON SALVINI, BERLUSCONI E MELONI SAREBBE IMMOBILISMO”

Il Movimento 5 Stelle nelle ultime settimane è stato chiaro: contratto di governo o con la Lega o con il Partito Democratico, con i dem che sono l’interlocutore preferito dalla base del Movimento. Dopo l’apertura degli scorsi giorni, ecco un nuovo commento sulla vicenda: “Aspetterò le proposte del Partito Democratico e della Lega: devono sistemare i problemi interni, ma deve essere chiaro che il tempo dei governi tecnici e dei giochi di palazzo è terminato”. Luigi Di Maio non ha intenzione di dare vita a nessuna ammucchiata, sottolineando che un governo insieme a tutto il Centrodestra non rientra nei suoi programmi: “E’ quello che voglio provare a scongiurare, proponendo un contratto di governo a una forza politica soltanto, non tutti. Matteo Salvini mi propone di fare un governo con lui, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, ma sarebbe l’immobilismo”. Infine, un nuovo messaggio al segretario della Lega e una richiesta per Silvio Berlusconi: “Ho detto a Matteo Salvini di scegliere tra il cambiamento e Silvio Berlusconi. A Berlusconi voglio dire di cedere il passo dopo 24 anni alle nuove generazioni e di fare partire il cambiamento”.